sabato 26 marzo 2011

Errori umani

venerdi 25 marzo 2011- Good Morning Caldiero

Ieri ho commesso uno dei miei tanti errori, e vorrei confessarlo pubblicamente per chiedere anche venia alle mie due nipotine che adoro.
Forse l’età, forse anche l’esperienza di Cernobyl, vissuta con molta paura e angoscia, forse la mia chiara posizione contro l’atomo manipolato, ma la tragedia nucleare giapponese ha lasciato in me un’apprensione che si trasmette visibilmente anche alle persone mie care.
Ieri mattina, sapendo che la nube “tossica” stava sorvolando i cieli italiani, ho consigliato mia figlia che portava la bimba alla scuola materna, di pregare la direttrice di non farle fare ricreazione in cortile, ma tenerla almeno per quel giorno, al chiuso.
Lo sapevo, perchè sfoglio anch’io i giornali, che tutte le dichiarazioni dei massimi esperti italiani sul nucleare, cominciando con quelle del ministro alla Salute, Fazio, hanno praticamente assicurato che non c’era alcun pericolo, vista la lontananza. Però per me, prevenire è sempre meglio che curare, specialmente quando si tratta di piccole vite.
Ero convinto che qualche altro genitore sarebbe intervenuto a riguardo e che tenere al riparo i bambini poteva essere raccolto come un semplice atto preventivo di riguardo.
Morale: mia nipote, unica bimba rimasta in classe, scoppiata in lacrime, sentendosi diversa ed emarginata e suo nonno, cioè io, colpevole nei suoi confronti, con tanto lavoro e fatica per recuperare credibilità ai suoi occhi.
valter niselli

Per dovere di cronaca: Nel 2006, a 20 anni di distanza dal disastro di Cernobyl, Greenpeace pubblicava una relazione sui suoi effetti, ritenuti più vasti di quanto precedentemente stimato.
(www.molecularlab.it/news/view.asp?n=4027).
"Il numero esatto delle vittime potrebbe restare per sempre sconosciuto, tuttavia 3 milioni di bambini sono bisognosi di cure", dichiarava l’allora segretario generale dell'ONU Kofi Annan. "Il numero esatto di coloro che rischiano di sviluppare condizioni mediche gravi non sarà noto fino al 2016, se non dopo".

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