domenica 15 dicembre 2013

Giovedì 19 Dicembre 2013: Consiglio Comunale

Il consiglio è convocato, in seduta straordinaria, per le ore 18.30 di Giovedì 19 Dicembre 2013, nella sala consiliare (ex Municipio in P.zza Vittorio Veneto) per discutere e deliberare sul seguente:
ORDINE DEL GIORNO


1. AMMINISTRAZIONE - Presa d'atto dei verbali delle sedute precedenti: 50-52 del 28/11/2013. Presa d'atto di integrazione verbale  n. 14 del 22/5/2013.

2. Pubblica Illuminazione - Approvazione del Piano dell'Illuminazione per il Contenimento dell'Inquinamento Luminoso ed il risparmio energetico nell'illuminazione per esterni (P.I.C.I.L) - Legger Regionale 7 Agosto 2009 n. 17.

3. Gestione utenze energetiche - Modifica della delibera del Consiglio Comunale n. 39 del 12/9/2013 "Recessione dal Consorzio Energia Veneto - CEV".

4. Amministrazione - Modifiche al Regolamento Comunale di Contabilità.

5. Approvazione "Regolamennto Comunale per la celebrazione dei matrimoni civili".

domenica 24 novembre 2013

Giovedì 28 Novembre 2013: Consiglio Comunale

Il consiglio è convocato, in seduta straordinaria, per le ore 18.30 di Giovedì 28 Novembre 2013, nella sala consiliare (ex Municipio in P.zza Vittorio Veneto) per discutere e deliberare sul seguente:
ORDINE DEL GIORNO


1. Comunicazione - Prelevamenti dal fondo di riserva - Comunicazioni al Consiglio Comunale ai sensi dell'art. 166 D.Lgs 267/2000 e dell'art. 6 del regolamento di contabilità

2. AMMINISTRAZIONE - Presa d'atto dei verbali delle sedute precedenti: 26-40 del 12/09/2013, 42-43 del 12/09/2013, 44-49  del 10/10/2013.

3. BILANCIO: Assestamento generale al Bilancio di Previsione Esercizio Finanziario 2013 e destinazione quota Avanzo di Amministrazione risultante dallìapprovazione del Rendiconto 2012 per il finanziamento di spese di investimento.

4. BILANCIO: Riconoscimento debito cuoi bilancio ai sensi dell'art. 192, c. 1 let  a) del D.Lgs 267/2000

Mercoledì 27 Novembre: Consiglio Unione VR Est

Mercoledì 27 Novembre, alle ore 18.30, si terrà una seduta straordinaria del Consiglio dell'Unione di Comuni "Verona Est", nella sala delle adunanze del Comune di Colognola ai Colli, per discutere e deliberare sul seguente :

ORDINE DEL GIORNO

  1. VERBALI DELLA SEDUTA DEL 26/9/2013: Presa d’atto dal n. 10 al n. 13.
  2. BILANCIO: Assestamento generale al bilancio di previsione esercizio finanziario 2013.

venerdì 15 novembre 2013

Venerdì 15 Novembre 2013: Inizia la scuola per genitori

Con piacere metto in evidenza questa importante iniziativa delle parrocchie del nostro territorio. Venerdì 15 Novembre 2013, presso il Teatro Parrocchiale di Caldiero, inizia la Scuola Genitori. La prima serata avrà la partecipazione del Vescovo di Verona S.E. Mons. Giuseppe Zenti sul tema:
GENITORI: "TESTIMONI PER I FIGLI DELLA FEDE E DELL'AMORE DI CRISTO".
Altri incontri:

  • 6 Dicembre: EDUCARE CON GIOIA
  • 7 Febbraio: EDUCARE AI VALORI
  • 14 Marzo: EDUCARE ALLA FEDE
  • 4 Aprile: EDUCARE ALLA BELLEZZA
  • 9 Maggio: EDUCARE ALLA VITA COME VOCAZIONE

Per i dettagli consultare il Sito web della Parrocchia di Caldiero

martedì 5 novembre 2013

Novembre 2013: Riflessioni d'Autore 5^ edizione

Con piacere pubblicizzo la bella iniziativa, organizzata dall'assessorato alla Cultura di Colognola ai Colli, Riflessioni d'Autore, giunta ormai alla sua 5^ edizione.
Gli appuntamenti con gli autori, previsti per i Venerdì di Novembre sono i seguenti:

  • Venerdì 8 Novembre 2013 (al Palasport ore 20.45)  con Umberto Galimberti, filosofo e professore che sul tema: "I miti della tecnica, del mercato, della crescita e della globalizzazione."
  • Venerdì 15 Novembre 2013 (in Aula Magna ore 20.45)  con Andrea Tagliapietra, Professore di Storia della Filosofia e autore del libro "Non desiderare la donna e la roba d'altri".
  • Venerdì 29 Novembre 2013 (in Aula Magna ore 20.45) con Devis Bonanni, da tecnico informatico a contadino, ciclista, boscaiolo ...la necessità di andare controcorrente, autore del libro "PECORANERA"

Domenica 17 Novembre 2013: concerto a Caldierino

Concerto d'organo per i 200 anni dalla morte di Gaetano Callido
Domenica 17 novembre, ore 16, chiesa parrocchiale San Lorenzo Martire 

CONCERTO D’ORGANO

Per i 200 anni dalla morte di Gaetano Callido (costruttore dell’organo della chiesa di Caldierino)

Con il maestro Felix Marangoni

Caldierino - Domenica 17 novembre 2013 ore 16 - Chiesa Parrocchiale S. Lorenzo Martire

Ingresso libero

lunedì 4 novembre 2013

Novembre 2013: Appuntamenti della Biblioteca

Riprendo dal sito comunale ... non mancate  ... link alla locandina
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Dal 6 al 27 novembre, ogni mercoledì 

Il 6 novembre riprenderanno gli appuntamenti de I mercoledì della Biblioteca.
Ecco il programma:

MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE, ore 20:45 (Teatro Parrocchiale)
Un appuntamento dedicato al regista ELIO PETRI
con la proiezione del film
INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO con M. Volonté, F. Bolkan, S. Randone (118 min. Ita 1970)
introduce Camilla Zamboni (ricercatrice Ucla, Los Angeles)

MERCOLEDÌ 13 NOVEMBRE, ore 20:45 (Biblioteca)
LA QUALITÀ DELLE ACQUE POTABILI
incontro con Annalisa Frizzo (naturalista)

MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE, ore 20:45 (Biblioteca)
In biblioteca si legge
CONVENZIONE DEI DIRITTI DELL'INFANZIA
lettura e racconti di esperienze con gli operatori del territorio

MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE, ore 20:45 (Caldierino - Circolo Noi)
IL CONCILIO VATICANO II DOPO 50 ANNI
incontro con don Luca Merlo (Studio Teologico di Verona) 

mercoledì 30 ottobre 2013

“Crisi, senza ideali civili non ne usciamo” di Sergio Noto

mercoledì 30 ottobre 2013 - Pensieri e parole da condividere

«Bisogna tornare ai fondamentali». Non si esce dalla crisi economica perdendosi negli innumerevoli rivoli in cui si è frammentata. È necessario andare al nocciolo della questione, il resto verrà di conseguenza. In molti ripetono questa frase, poi le cose cambiano. Infatti il nocciolo non è come molti potrebbero pensare, la produzione, i consumi, l’efficienza, i cosiddetti pilastri dell’economia. Il nocciolo è un altro: restituire la fiducia agli italiani. I fondamentali non stanno nella razionalità, ma nell’irrazionalità, come avrebbe detto il più grande degli economisti, Vilfredo Pareto. Nella fiducia nel futuro. Nella speranza che le cose possano migliorare. Nelle aspettative che rischiando saremo premiati. Nella convinzione che investire non sia inutile. Nella consapevolezza che lavorare, paghi. La soluzione quindi, come chiunque capisce, non è economica, è politica. Ridare fiducia a questo paese, convincere la gente che vale la pena impegnarsi e scommettere. Sentimenti, puri stati d’animo. La ricchezza si crea con i sentimenti che sostengono poi le scelte razionali. Appunto. Allora che fare con i vari Berlusconi, Napolitano, Renzi, D’Alema, Letta etc., la nostra «classe dirigente», quali speranze, quali sentimenti? Quale futuro? Una tragedia.

Questo è il dramma nel quale siamo immersi e che ci impedisce di uscire dalla crisi, anche se non ce ne fosse una, figuriamoci ora che è mondiale. Un imprenditore mi diceva: «abbiamo passato tanti brutti momenti, ma abbiamo sempre visto, anche nei momenti più bui, la possibilità di uscirne, ora per la prima volta non è così». Forse sto dicendo delle banalità, forse tutti sanno che è così. Ma allora perché nessuno fa niente? Perché i cittadini non reagiscono e si danno da fare per cambiare le cose, per spazzare via questa classe dirigente disastrosa e sostituirla con un’altra più capace, più lungimirante, più onesta, più efficiente? Trivial truths come le avrebbe chiamate Schumpeter, ma dalle quali non riusciamo a venirne fuori.

È la genialità di qualcuno o sarà la banalità di molti a salvarci? Credo che sia un problema di consapevolezza e di carattere. Come dice Paolo Conte per la Grande Musica, ci va «carattere e fisarmonica»; così anche per uscire da questo magma nel quale siamo sprofondati. Vedo i giovani nelle aule universitarie. Potenzialmente migliori dei loro genitori e dei loro insegnanti. Con grandi aspettative, grandi promesse, ottime idee. Ma alla prima difficoltà tornano nei ranghi, mollano, arretrano, si dimenticano delle buone idee che fino a cinque minuti prima avevano sostenuto e «si accontentano». Partono con le idee di Steve Jobs e poi finiscono con i comportamenti di Fausto Tonna. Il carattere non è una cosa che si può imparare o tanto meno scaricare su internet. Evidentemente a casa glielo hanno insegnato in pochi.

Poi c’è il problema della memoria, c’est-à-dire della consapevolezza. Chi non conosce non può volere. Gli esempi che abbiamo avuto spesso sono stati poco esaltanti. Ci hanno detto che con il denaro si può tutto e quindi al massimo cerchiamo il denaro, che è divenuto la scorciatoia di ogni virtù (come dice Tex Willer). Hanno illuso i nostri giovani che la vita possa essere un cerchio-quadrato, un luogo in cui tutto sia possibile e non una serie di priorità, di scelte, di esclusioni, spesso di sacrifici.

Rileggendo un vecchio libro di uno storico italiano, ho riscoperto che anche nel ‘500 gli italiani a un certo punto preferirono le scorciatoie del denaro facile, al lavoro e alla fatica e così ebbe inizio la nostra decadenza, da luogo più ricco e più colto del mondo a periferia dello sviluppo. Mancava allora come oggi uno stato, una costruzione civile che sapesse dare motivo all’edificazione del futuro. L’individuo da solo non riesce ad essere una spinta sufficiente per garantire lo sviluppo economico. Abbiamo bisogno di ideali collettivi, di idee comuni, di progetti «politici» condivisi e di una classe dirigente che sappia proporceli e farceli amare. Altrimenti non se ne esce.  

Il Fatto Quotidiano, 30 ottobre 2013

sabato 26 ottobre 2013

Mancato confronto tra i 4 candidati sindaci - Ciao Aldo

Sabato 26 Ottobre 2013
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Apprendo dalla rete che oggi è mancato Aldo Masconale.
Negli anni dall'apertura di questo blog (sono già più di sei) si sono succeduti diversi interventi da parte di Aldo, più o meno critici  ... in prevalenza più ... ;-)
Mi ha sempre colpito la Sua proprietà di linguaggio e la preparazione sui temi più svariati.
Sinceramente non ho mai capito il Suo schierarsi quasi sempre contro     chiunque fosse il protagonista di un consiglio comunale o di un'assemblea pubblica o anche una conferenza ... secondo me si divertiva nel ruolo di antagonista per antonomasia.
Nel mio piccolo ho sempre cercato di dialogare con Lui e di pubblicizzare le Sue iniziative (es. la ciclabile della Val d'Illasi o le conferenze sulla crisi economica ... per prova cercate "masconale" sul blog).
Come esempio di questo dialogo a distanza riprendo un post che mi aveva chiesto di pubblicare prima delle elezioni 2012 per il mancato confronto tra i 4 candidati sindaci.
Anche se a parole si manifestava "non credente", da cristiano dedico una preghiera e un pensiero di cordoglio a Lui e ai suoi cari. Ciao Aldo
R.I.P. 
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Aldo Masconale mi chiede di pubblicare un suo intervento relativo alla mancata partecipazione dei candidati sindaci ad un incontro da lui organizzato la sera di Lunedì 30 Aprile per sollecitare un eventuale dibattito (che francamente mi stupirebbe dati i precedenti).  Comunque ecco l'intervento di AM

"Chiedo cortesemente al gestore di questo blog Ligorio, di aprire una discussione sulla mancata presenza all'incontro dibattito tra candidati sindaci e cittadini, organizzato dal sottoscritto per Caldieroterme ieri sera lunedì 30 aprile nella sala consiliare di Caldiero,dei candidati Tomba e Molinaroli(di cui Ligorio fa parte)e della rinuncia di DeRobertis che comunque rimaneva in sala ,con la sola presenza quale candiadto di Bodini,che inizialmente aveva annunciato di non voler parteciparae al dibattito.Poi recedendo dal proposito iniziale si sedeva al tavolo dei candidati.Vorrei far presente(la sala era strapiena) il numerossimo pubblico che non ha trovato posto ma è rimasto in piedi sulle scale e patio oltre ai numerosi cittadini che delusi della mancanza dei candidati e della resistenza dei presenti ad accettare le domande se nè andato.Vorrei significare che inizialemte tutti i candidati avevano accettato di presenziare,poi Molinaroli dubitava per poi recedere mentre gli altri tre sino a venerdì 27 confermavano la loro partecipazione.Salvo al sabato a mezzogiorno a volantini (in parte)distribuiti recedere.Comunque facevo presente che il convegno si sarebbe svolto stante anche la richiesta in tal senso di molti cittadini.E la presenza di pubblico ne è stata conferma.
aldilà di tutto credo che chi si candida ad un ruolo pubblico su mandato popolare debba ai cittadini interessati delle motivazioni.La motivazione dell'ultima ora che non essendoci tutti non serviva partecipare(DeRobertis)era (come dimostrato dai caldieresi ) palesemente strumentale.
Alla faccia della democraticità della trasparenza della volontà di rinnovamento tanto sbandierati nei vari programmi.
Confido nella onestà intellettuale di Ligorio."
Aldo Masconale

giovedì 24 ottobre 2013

Terme e Calende Greche

giovedì 24 ottobre 2013 - Good Morning Caldiero

Per rispondere all’amico, ma anche assessore Umberto e giustamente “verbo” della difesa, devo appellarmi a quanto dichiarato alla stampa, nel corso dei tempi, dai nostri: Sindaco e presidente dell’Azienda Terme.

Più volte è stato confermato l’inizio dei lavori di copertura della piscina Olimpionica e della sua “inaugurazione” per la stagione 2014. Ora si apprende che ciò slitterà al 2016, Pazienza!

L’urgenza dello specchio d’acqua “Laguna”, per il 2014 da quanto capisco, ha un vizio di forma “ab initio”: Non serve l’incremento di presenze nel periodo estivo, già di per sè in sofferenza (tempo metereologico, concorrenza, crisi economica ecc.), è d’obbligo aumentare la stagione di apertura dello stabilimento, diversificare le attività, coinvolgere altri partner ecc.).

La fidejussione del Comune non avrebbe senso se il patrimonio immobiliare termale (che continuate a rimpallarvi) fosse, a suo tempo, passato di mano all’Azienda, perchè ora camminerebbe con le proprie gambe, nelle scelte e negli impegni finanziari di sviluppo. 
Con “Laguna” costo 1.570.000 e “Olimpionica” costo residuo 1.300.000 (tralasciando il 1.000.000 “offerto” dallo sponsor regionale e le 700.000 già in cassa (con un mutuo), restano da pagare 2.870.000 euro! Un “allarme” per noi cittadini e le nostre tasse, che non lascerà neanche più spazio a quella piccola fonte di reddito.

Certo, dal punto di vista di molti di voi, tutto ciò è opinabile e fonte di eterne diatribe. Resta il fatto che quel patrimonio immobiliare, resterà ancora “immobile”. 
Comunque, se gli auguri li possiamo fare ora, come dici tu “se tutto va bene e il comune può rispettare i vincoli di stabilità annuali”, i conti li faremo nel 2016.

Vox clamantis in deserto.

venerdì 18 ottobre 2013

Terme, un impegno che è un “impegno”


venerdì 18 ottobre 2013 - Good Morning Caldiero

Chiedere è facoltà (di un cittadino), rispondere è doveroso (per un amministratore), impegnarsi in consiglio comunale diventa vincolante, ma anche gratificante (se a buon fine), o problematico (se non rispettato), specialmente esponendosi per conto terzi.

Nel post del 30 settembre, chiedevo ai membri del consiglio di amministrazione quanto fosse reale l’impegno (1.300mila euro), da parte dell’Azienda Termale, di coprire la piscina Olimpionica per dar vita al progetto “Terme tutto l’anno”, per il prossimo 2014. 

Chiaramente nessuna risposta su questo Blog, ma a supporto, addirittura un articolo sul quotidiano di oggi, che oltre a confermare tale “esposizione”, rilancia con una nuova iniziativa: la costruzione di un altro specchio d’acqua denominato “Laguna”, a rafforzamento e ulteriore sviluppo del nostro bene più importante: le “Terme di Giunone” (dette così perchè se ne parla dai tempi dei romani). 
Il costo dell’operazione sarà di 1.570mila euro, a rate annuali di 72.000 euro per il prossimo ventennio.

C’è solo un piccolo neo nell’intelligente operazione economico-finanziaria: la "fidejussione" concessa dal Consiglio comunale che si impegna, nel caso, a intervenire in garanzia di un’eventuale débacle dell’azienda.

Vediamolo in sintesi lo sviluppo termale: 
1. Progetto: Copertura piscina Olimpionica e piscina Laguna
2. Tempi di realizzazione: 2014
3. Esposizione finanziaria: 1.000.000 di euro per il Comune;   1.300.000+1.570.000 per l’Azienda.
4. Nella peggiore delle ipotesi 3.870.000 euro sulle spalle dei cittadini.

Siamo pronti a scommettere che i nostri amministratori, da diversi anni impegnati a valutare, studiare, programmare e divulgare il progetto, hanno fugato tutti i dubbi, giungendo a questa conclusione, ma lasciateci un piccolo punto di domanda, prima sui tempi di realizzazione, poi sull’importo del debito e infine sui benefici per il nostro paese!

Quale sarà il futuro di Caldiero Terme? Ai posteri l’ardua sentenza.

lunedì 14 ottobre 2013

Il Nuovo che Avanza - Seconda Parte


lunedì 14 ottobre 2013 - Good Morning Caldiero

Alcuni mesi fa, mi appellavo alla “Legge di Murphy” per spiegare che: “dopo un ventennio conclamato, viene avvicendato il Presidente dell’Opera Pia da Prato!

Ebbene, oggi sono a chiedere scusa per aver dato una falsa notizia.

Dopo aver “preparato” con fatica e con oculate mosse strategico-politiche, il nuovo consiglio di amministrazione, la troika caldierese, ha pensato bene di dare nuova linfa vitale alla “fondazione” riconfermandone alla guida, il presidente.
La motivazione riportata sul quotidiano di oggi: “l’unico membro ad avere una grande esperienza”! 

Con la pubblicazione, a giugno, della storia cinquantennale dell’Opera Pia e i giusti ringraziamenti e incensamenti a quanti l’hanno fatta vivere, sembrava scritto il commiato di un presidente che dal 1993, con “ottimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti”- parole di sindaco - aveva condotto l’espansione dell’Opera.

Quel che sembra impossibile invece è che la “vivacità” di un Paese, se pur piccolo, non sia riuscita a “pescare” dal sacchetto della tombola un nome, non dico “per stupirci con effetti speciali”, ma almeno per “opera pia”, in grado di alleviare le fatiche di un presidente che, ha dato tanto e che avrebbe meritato un giusto riposo nell’albo dei “grandi personaggi” di Caldiero.

Ecco avremmo preferito si lasciasse spazio a un giovane, puntando sul suo entusiasmo, su qualche nuova idea e sulla forza delle promesse anagrafiche di un consiglio comunale al palo. 
Non sappiamo quanto la politica sia intervenuta nella scelta, certo è che se il Pdl e il Pd, al governo di questo Paese, pensano di riavvicinare l’elettorato in questa maniera e con queste soluzioni, è giusto che l’entusiasmo dei giovani sia rivolto altrove. 

Lunga vita al rinnovato consiglio di amministrazione dell’Opera Pia e al ritrovato suo presidente. 

lunedì 7 ottobre 2013

“Privilegi, quanto è bello fare il grande statista” di Andrea Viola


martedi 8 ottobre 2013 - Pensieri e parole da condividere

Pensateci. Quanto è bello giocare a fare i grandi statisti e i grandi politici? Con la pancia piena e la testa libera ti puoi divertire a fare il grande moderato e il buon pacificatore nazionale. Non hai problemi per il futuro, non hai l’ansia di crescere i tuoi figli nell’incertezza e in una situazione economica sempre più complicata, non hai l’ansia delle bollette che scadono, non hai la preoccupazione di trovarti un posto di lavoro fisso, non hai l’ansia di non riuscire ad avere una casa di proprietà o semplicemente mantenerne una in affitto.

Insomma vivi nelle stanze ovattate della politica romana e ti diverti ad andare da una trasmissione politica all’altra a dire sempre le stesse cose. Ti diverti con insano cinismo a far finta che i problemi li abbiano creati strani fantasmi immaginari e che qualcuno, ma non tu, li risolverà. Parli sempre al plurale ma non si capisce a chi ti stai riferendo veramente. Rilasci le solite interviste e viaggi per il mondo per salutare fraternamente i tuoi amici e le tue amiche. Spesso non parli delle problematiche che interessano la collettività, ma ti piace cercare sempre qualche tornaconto personale e privato. Le relazioni pubbliche a fini privati sono molto importanti.

Di quello che realmente accade nel tuo Paese ne senti parlare solo dai notiziari e non conosci minimamente i veri problemi quotidiani dei comuni e semplici cittadini, che alla fine dei conti ti danno da mangiare. Molte volte parli solo per sentito dire e non conosci neanche quanto costa un kg di pane o un litro di benzina. Figuriamoci se sai quanto costa il bollo della macchina o quanto costa in media una casa in affitto. Tu hai la macchina blu e la scorta.

Che ti frega se la benzina aumenta costantemente e le accise messe ogni anno solo momentaneamente poi non vengono mai tolte. Era stata messa anche per la guerra in Abissinia, ma l’accisa è ancora lì. Ma che ti frega. Figuriamoci se ti preoccupi quando c’è qualche sciopero dei voli o dei treni. Tu non li paghi e generalmente ti capita di viaggiare con i voli di Stato. Fare una fila alle poste o in banca non sai neanche cosa voglia dire. Se ti servono, quelle le hai direttamente in Parlamento. In Senato la posta era anche ben fornita.

Degli ideali della vecchia sinistra o della vecchia destra ne hai letto qualcosa nei libri di storia e ti sei sempre messo a ridere. Il popolo tifoso per eccellenza ha sempre creduto di poter scegliere e seguire un ideale. I partiti e le sigle non ti importano. L’importante è definirti moderato o magari cattolico. Meglio se entrambi. Quando c’è qualche problema politico serio ti nascondi sempre in responsabilità di qualcun altro. La colpa non è mai tua. Ti diverti un mondo a fare il grande statista.

Quando prendi anche responsabilità di Governo allora raggiungi il massimo del divertimento. Riesci a fare la maggioranza e anche l’opposizione. Se, poi, come accade in questo periodo, non si capisce più dove sia la destra e dove sia la sinistra diventi felice come una pasqua. Sguazzi libero e felice come un bambino e ti lasci andare a grandi ed illuminati discorsi per il bene dell’Italia. Quel bene tanto osannato ma mai visto realmente dai cittadini.

Il moderato politico è il tuo mestiere. Ne carne ne pesce. L’Italia trema ma tu stai tranquillo. Nelle stanze calde ed ovattate che frequenti tutto è pacifico e sereno. Grazie ai tuoi grandi interventi di spessore hai salvato l’Italia. Vai a Letto tranquillo, domani non dovrai timbrare il cartellino.  

Il Fatto Quotidiano, 7 ottobre 2013

lunedì 30 settembre 2013

La Copertura “a scomparsa”?... Scomparsa!


lunedi 30 settembre 2013 - Good Morning Caldiero

Seduto in quel caffè, io non pensavo a te.....(giornale radio, ieri 29 settembre...), guardavo il mondo che, girava intorno a me.... 

Dopo i fasti della “notte bianca” con 1.800 bagnanti notturni a 5 euro cadauno, il supercaldo africano, con i vari Caronte, Stige ecc. e la chiusura stagionale, le piscine caldieresi dovrebbero prepararsi per il rilancio che potremmo battezzare “Terme tutto l’anno” in previsione del prossimo 2014.

Ma veniamo a dove eravamo rimasti: La determina del 25 marzo 2013, affidava, per un costo di 16.000 euro, a un noto studio caldierese, la progettazione della copertura “a scomparsa” della Piscina Olimpia. L’importo della realizzazione è di 3milioni di euro così suddivisi: 1milione e 700mila a carico del Comune (finanziamento regionale di un milione + contributo del Ministero dello Sport di 700mila), il rimanente all’Azienda speciale Terme di Giunone
Il progetto quindi, già pronto, con la conferma lanciata alla stampa, del bando di assegnazione lavori per il mese di agosto, ha come obiettivo, l’inverno del 2014, che ci dovrebbe vedere in ammollo nelle chiare e calde acque termali, infischiandocene delle metereologiche avversità che vorranno scatenarsi.

L’operazione si svolgerà in tre stralci. Il primo prevede la realizzazione di una sala macchine interrata che accoglierà i sistemi di gestione piscina, del condizionamento e dei meccanismi di apertura/chiusura; il secondo vedrà la costruzione della copertura vera e propria con gli spazi bar e spogliatoi; il terzo riguarderà tutto il sistema di condizionamento-climatizzazione della piscina.

Non tutti, in questi tempi di ristrettezze economiche, sono ancora d’accordo sulla bontà di tale investimento che, poteva forse avere ragione un tempo, come soluzione ottimale per un rilancio del nostro Paese.

Ma proprio per questi dubbi e perplessità, sarebbe di conforto che la terna amministrativa a conduzione e guida dell’Azienda, si esprimesse almeno, anche con una semplice risposta, sul corretto, costante e sicuro iter del prosieguo dell’opera che Caldiero Terme aspetta ormai da generazioni.

Mi dimetto, ma non condivido


lunedì 30 settembre - Come la penso

Dopo aver dato le dimissioni dal governo, per volere di Berlusconi, i ministri Angelino Alfano, Gaetano Quagliariello, Maurizio Lupi, Beatrice Lorenzin e Nunzia De Girolamo, organizzano nella notte la riunione dei “diversamente berlusconiani” che, pur dando la propria fiducia al loro leader, pensano già a rientrare in un governo “Letta bis”, per “vedere se possiamo creare una nuova formazione” (parole di Quagliarello in un intervista al Messaggero).

Non ne possiamo più! Sono cinque mesi, col governo delle larghe intese, che Berlusconi insegue una sola ragione, quella del suo destino personale e della sua salvezza giudiziaria. 
La decisione di far dimettere i suoi ministri non è solo irresponsabile: è criminale. Lasciare un governo alle prese con importanti questioni irrisolte come l’aumento dell’Iva, la legge di stabilità, l’emergenza economica di migliaia di famiglie e di imprese, è soprattutto la lampante certezza del suo disprezzo per le istituzioni e il suo uso a fini personali della funzione politica.

Mercoledì Il presidente Letta, che tra l’altro mi sembra molto determinato e all’altezza della scabrosa situazione, chiederà la fiducia del parlamento. Se il bluff del Pdl rientrerà deve rientrare solo a certe condizioni, altrimenti lasciamoli andare, senza accanimento terapeutico!

E’ tempo di un governo di scopo, di durata limitata con gli unici obiettivi  della legge di stabilità e della legge elettorale, con chiunque abbia a cuore il futuro dell’Italia. Con nessun vincolo di regali a Berlusconi e ai suoi accoliti. 
Non ci sono altre possibilità.

Poi in primavera si ritorni al voto, con una legge che preveda che chi vince governerà, senza più ricatti, con parlamentari veri rappresentanti del popolo e non usciti da gabinetti di partito o da camere da letto di anziani satrapi.

martedì 24 settembre 2013

“Il Paese senza Scilipoten” di Massimo Gramellini


martedi 24 settembre 2013 - Pensieri e parole da condividere

Viste da qui, le elezioni tedesche sono state un fenomeno paranormale. Alle sei le urne erano chiuse, alle sei e un quarto si sapeva già chi aveva vinto, alle sei e mezza Merkel si concedeva un colpo di vita e stiracchiava le labbra in un sorriso, alle sette meno un quarto il suo rivale socialdemocratico riconosceva la sconfitta e alle sette tutti andavano a cena perché si era fatta una cert’ora.  

Qualsiasi paragone con le drammatiche veglie elettorali di casa nostra – gli exit poll bugiardi, le famigerate «forchette», le dirette televisive spalancate sul nulla, le vittorie contestate o millantate e la cronica, desolante assenza di sconfitti – sarebbe persino crudele.  

La diversità germanica rifulge ancora di più il giorno dopo. Pur stravincendo, Merkel ha mancato la maggioranza assoluta per una manciata di seggi. Eppure non invoca premi di maggioranza o altre manipolazioni del responso elettorale e si prepara serenamente ad aprire le porte del potere a uno dei partiti perdenti: socialdemocratici o Verdi. I cittadini tedeschi, di destra e di sinistra, paiono accogliere questa eventualità senza emozioni particolari. Nessun giornalista «moderato» grida al golpe. Nessun intellettuale «progressista» raccoglie firme per intimare ai propri rappresentanti di non scendere a patti con il nemico. Nessun Scilipoten eletto con l’opposizione si accinge a fondare un partito lillipuziano per balzare in soccorso della vincitrice. Né alla Merkel passa per l’anticamera del cervello e il risvolto del portafogli di trasformare il Parlamento in un mercato, agevolando il passaggio nelle proprie file dei pochi deputati che le basterebbero per governare da sola.  

Nelle prossime settimane, con la dovuta calma, i due schieramenti si incontreranno. Ci sarà una discussione serrata sulle «cose» e si troverà un compromesso nell’interesse del Paese. Nel frattempo il capo sconfitto della Spd avrà già cambiato mestiere, anziché rimanere nei paraggi per fare lo sgambetto al suo successore. E alla scadenza regolare della legislatura si tornerà al voto su fronti contrapposti (e con due ottime candidate donne, probabilmente: la democristiana Ursula von der Leyen e la socialdemocratica Hannelore Kraft).  

La saggezza popolare sostiene che i tedeschi amano gli italiani ma non li stimano, mentre gli italiani stimano i tedeschi ma non li amano. Ci deve essere del vero. Ma ieri, oltre a stimarli, li abbiamo invidiati un po’. Qualcuno dirà: troppo facile, loro possono coalizzarsi in santa pace perché nel principale partito del centrodestra hanno una Merkel, mica un Berlusconi, e in quello del centrosinistra gli ex comunisti sono spariti da un pezzo, a differenza dei presunti smacchiatori di giaguari. Anche in questa obiezione c’è del vero. Infatti è sbagliato dire che li invidiamo un po’. Li invidiamo tantissimo.  

La Stampa, 24 settembre 2013

giovedì 19 settembre 2013

"Crisi, parliamone" di Gabriele Corsi


giovedì 19 settembre 2013 - Pensieri e parole da condividere

Vi suggerisco di fare questa prova. Andate per strada, fermate un passante e fategli questa domanda: “Scusi, secondo lei è giusto che un condannato, in via definitiva, sieda ancora in Parlamento?”. Almeno uno su sei risponderà: “Ma scherziamo? Ovviamente no!”. “Chiunque sia?”. “Chiunque sia”.
Fine dei giochi.

Il fatto che le prime pagine dei giornali, le homepage dei siti di informazione, i titoli dei telegiornali, siano occupati da giorni (tranne una piccola pausa dedicata alla Concordia) da “voto palese o voto segreto”, dai  tempi e dalle scelte della Giunta  per le elezioni e le immunità del Senato, dalle dichiarazioni di Augello o Stefàno, è un’altra delle inspiegabili storture di questo Paese.

Sarebbe bello testare il livello di interesse che temi così suscitano nelle persone in fila per un posto di lavoro o  in cassa integrazione.
Non c’è solo uno scollamento tra la classe politica e il Paese reale. C’è uno scollamento tra chi sui giornali ci scrive e chi li legge.

Buon per loro. Evidentemente non devono guardare con terrore la cassetta della posta temendo una bolletta non prevista. Non devono stare attenti a non farsi male perché ogni spesa medica in più non si può affrontare. Non guardano con paura l’arrivo del Natale e si domandano con enorme vergogna cosa regaleranno ai loro figli.
E, in più, devono anche affrontare l’invisibilità. Non si parla di loro. Delle loro vite.
Pubblico una mail che mi è arrivata (qualcuno l’ha già pubblicata) che chiede proprio questo: parlate di noi. Non fateci sparire. L’hanno scritta degli operai di Civita Castellana (in provincia di Viterbo). 

Ciao a tutti, siamo un gruppo di ceramisti del distretto di Civita Castellana, sulla via del licenziamento, che dopo aver letto le opinioni sui giornali e sentito un po’  tutti (sindacati, imprenditori, assessori vari, ecc.) abbiamo deciso di dire qualcosa anche noi, di raccontarci, di esprimere il nostro disagio, attraverso una speranza. Innanzitutto ci scusiamo se questa nostra lettera, non è scritta in italiano corretto, ma siamo soltanto operai ceramisti, non professionisti nello scrivere e nel parlare. Dicevamo dunque di una nostra speranza, si, la speranza di SOLIDARIETA’.
Del macellaio sotto casa, perché se noi verremo licenziati e non potremo più permetterci di mangiare carne, anche il macellaio prima o poi chiuderà;
Del professore scolastico, perché finite le scuole dell’obbligo i nostri figli non potranno più studiare;
Della chiesa, perché saremo altre persone che busseranno alla Caritas per chiedere aiuto;
Dei sindaci del comprensorio, perché non potremo più pagare le tasse e saremmo inoltre un ulteriore peso sociale per i comuni;
Del vicino di casa, perché saremmo meno disponibili ed anzi a lui chiediamo scusa, perché persi nella nostra tragedia lavorativa, già da adesso non siamo più predisposti al felice parlare, ma abbassiamo la testa chiudendoci in uno spento buongiorno e buonasera;
Di tutti gli operai, che spesso pensano che non è problema loro, solo perché non ce l’hanno ancora e non pensano che prima o poi toccherà anche a loro, perché la barca sfasciata su cui stanno è la stessa nostra;
Dei sindacati, che trovano differenze tra loro nei confronti di un problema che per noi ha un un’aspettativa sola, la fame. ricordando loro che bianchi rossi o gialli, siamo tutti padri di famiglia e vogliamo solo lavorare.
Degli imprenditori, che magari ascoltandoci un po’ di più, potrebbero averne riscontro in quanto a problemi aziendali e produttivi. Perché il nostro è un mestiere, non un semplice lavoro e lo sappiamo fare anche bene, ma soprattutto, parrà strano, ma abbiamo la coscienza che il benessere dell’azienda è anche il nostro;
Di tutti i soci delle aziende, perché salvando noi, magari un giorno i nostri figli potranno dire ai vostri: ‘tuo padre e tua madre hanno dato all’Italia intera un esempio di grande onestà morale e umanità in momenti di grave difficoltà per altre persone’.
In sintesi chiediamo a tutti, indistintamente da fedi e ideali, di tenderci una mano, in un modo semplice, semplicissimo: Parlate di noi, in modo che tutti sappiano e si possano adoperare in maniera onesta e fattiva a non farci licenziare.
Chiudiamo questa nostra lettera ringraziando tutti, anche coloro che decideranno di dimenticare non appena letto, pensando magari…ma io alla fine lavoro ancora, che me frega!
NO signori, non è cosi perché questo problema frega a tutti o meglio ancora Fregherà tutti”. 

Ecco, appunto. Parliamone.

Il Fatto Quotidiano, 18 settembre 2013

mercoledì 18 settembre 2013

Orgoglio italiano


mercoledì 18 settembre 2013 - Come la penso

E' un momento di orgoglio nazionale” ha dichiarato il presidente del Consiglio Enrico Letta, davanti a tutta l’Italia, riferendosi alla titanica operazione che ha riportato in asse la Costa Concordia. E forse è vero, anche se all’operazione hanno lavorato 500 persone di 26 nazionalità, capitanate dal sudafricano Nick Sloane, possiamo dare i giusti meriti anche al team italiano con il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, in testa. Resta però l’unico neo (quello sì tutto italiano) dei 30 morti e dei due dispersi, della cafoneria del gesto dell’inchino e della fuga vile e ridicola del capitano della nave.

Diciannove ore di grande orgoglio nazionale per tentare di dimenticare una brutta figura mondiale fatta di morti, feriti, disperazione, umiliazione e perdite gravi.
  
A me piacerebbe si parlasse di orgoglio italiano anche per riconoscere che la Legge è uguale per tutti; che chi condannato lasciasse di sua sponte gli incarichi pubblici; che ci fosse lavoro per tutti; un futuro per i giovani; che i pensionati fossero trattati tutti in modo equo; che il governo pensasse a varare leggi a favore di tutti i cittadini; che i parlamentari fossero integerrimi ed effettivamente al servizio degli elettori; che imparassimo a convivere e rispettare chi ha lingua, religione e colore diversi.

Ecco tutto questo sì mi renderebbe orgoglioso di vivere in Italia. 

lunedì 9 settembre 2013

Giovedì 12 Settembre 2013: Consiglio Comunale



Il consiglio è convocato, in seduta ordinaria, per le ore 18.00 di Giovedì 12 Settembre 2013, nella sala consiliare (ex Municipio in P.zza Vittorio Veneto) per discutere e deliberare sul seguente:
ORDINE DEL GIORNO


1. AMMINISTRAZIONE - Presa d'atto dei verbali delle sedute precedenti: 6-8 del 30/04/2013, 10-13 del 22/05/2013, 16-18 e 23-25 del 25/06/2013.

2. TRIBUTI COMUNALI - Approvazione del Regolamento per la disciplina del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi.

3. Approvazione del Piano Finanziario per la determinazione dei costi di servizio di gestione dei rifiuti urbani relativi all'anno 2013.

4. BILANCIO - Tributi Comunali - Approvazione delle tariffe per l'anno 2013 relative al tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES).

5. BILANCIO - Tributi Comunali - Conferma delle aliquote e detrazioni IMU per l'anno 2013.

6. BILANCIO - Tributi Comunali - Conferma dell'aliquota relativa all'addizionale comunale Irpef per l'anno 2013.

7. Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2013-2015 ed elenco annuale 2012 - Approvazione.

8. BILANCIO - Determinazione prezzi di vendita relativi alla cessione delle aree - Leggi n. 167/62, n. 865/71 e n. 457/78.

9. BILANCIO: L.R. 20/08/1987 n. 44 - Ripartizione per l'anno 2013 della quota dei proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione secondaria per gli interventi concernenti le chiese e glia altri edifici religiosi.

10. Approvazione del Piano delle Alienazioni e valorizzazioni immobiliari.

11. Approvazione del programma degli incarichi ai sensi dell'art. 3, comma 55 della Legge 244/2007

12. BILANCIO: Bilancio di Previsione 2013 - Relazione previsionale e programmatica - Bilancio pluriennale 2013-2015: Esame ed approvazione.

13. Richiesta corresponsione IMU corrispondente con il gettito ICI certificato al Consuntivo 2009-2010.

14. Recesso dal "Consorzio Energia Veneto" CeV

15. URBANISTICA - Approvazione della 4^ Variante al P.I. ai sensi dell'Art. 8 del DPR 160/10 inerente il cambio d'uso da agricolo a commerciale di parte di fabbricato sito in località "I Caloseni".

16. Piano di Protezione Civile Comunale: Aggiornamento dati. Approvazione

17. Azienda Speciale Terme di Giunone - Approvazione garanzia fideiussoria.

18. SERVIZIO IDRICO INTEGRATO. Approvazione dello statuto comunale di "Acque Veronesi scarl". Adesione del comune alla società consortile e concessione del servizio idrico integrato e delle infrastrutture idriche di proprietà comunale.

giovedì 29 agosto 2013

“Il buio oltre l’Imu” di Massimo Bordignon


giovedì 29 agosto 2013 - Good Morning Caldiero

Le misure sull’Imu varate ieri dal Governo sono state dettate da esigenze politiche, poco sensate sul piano economico. Restano molte incertezze sulle coperture e sui finanziamenti ai comuni. E la service tax che entra in vigore dal 2014 è avvolta nelle nebbie di decisioni ancora tutte da prendere. 

La transizione 
“Grande vittoria di Silvio Berlusconi, abolita l’Imu” come titolano i giornali? Dal prossimo anno, niente più tasse locali sugli immobili? Tutti felici? E i comuni come si finanziano? Più che altro si tratta di un grande pasticcio, dettato da esigenze politiche e mediatiche, poco sensate sul piano economico. Ma vediamo di capirci qualcosa, andando per ordine. Cominciamo dal 2013. 
L’unica cosa certa è che la prima rata dell’Imu 2013 sulla casa di residenza abituale, bloccata a giugno, è definitivamente abolita. Quei soldi non si dovranno più dare. È anche abolita la seconda rata dell’Imu sugli immobili delle società costruttrici destinati alla vendita, ma non ancora venduti. Ed è introdotta la possibilità di portare in deduzione per imprese e professionisti l’Imu pagata sugli immobili, per il 50 per cento, dalle imposte sui redditi, Irpef e Ires (non Irap).

Dove si trovano i soldi per finanziare queste riduzioni di imposte? Da un taglio del 10 per cento delle spese per gli acquisti intermedi dei ministeri e degli investimenti fissi e da un’accelerazione dei pagamenti dei debiti della pubbliche amministrazioni per circa 7 miliardi nel 2013. Questi naturalmente sono un costo (aumentano il debito pubblico), ma sui pagamenti ricevuti le imprese pagano l’Iva, che è invece un incasso netto per lo Stato. Sono anche un’entrata pro-tempore, non strutturale.
E i comuni come sono compensati per l’abolizione della prima rata dell’Imu? Lo Stato mette a disposizione a partire dal 5 settembre 2,5 miliardi di euro. È dubbio però che queste risorse siano sufficienti, visto che per il 2013 molti comuni avevano incrementato le aliquote Imu del 2012, e i 2,5 miliardi fanno riferimento al gettito 2012. Non solo. Non è chiaro neanche come le risorse saranno ripartite tra i comuni, se a un’aliquota standard uguale per tutti (ma allora i comuni che l’avevano aumentata per coprire le spese come faranno?) oppure alle aliquote effettive.

In questa situazione di incertezza, molte amministrazioni comunali, a cominciare da Milano e Roma, non hanno ancora chiuso i bilanci per il 2013: è facile prefigurare che ora aumenteranno al massimo le aliquote dell’Imu prima casa, contando sul fatto che la seconda rata non verrà comunque pagata dai propri cittadini e che lo Stato sarà costretto a compensarle per il mancato gettito Imu all’aliquota più elevata. E i comuni più efficienti, quelli che hanno già chiuso i bilanci? Peggio per loro.

Che succede alla seconda rata dell’Imu sulla prima casa, quella di dicembre 2013? Non si sa. C’è un impegno politico ad abolirla, ma al momento non ci sono i soldi e dunque per la copertura tutto viene rimandato alla legge di stabilità. Aspettiamo fiduciosi. Anche perché ora una caduta del Governo diventa davvero più difficile, perché altrimenti la seconda rata Imu dovrebbe essere pagata e, per le ragioni già dette, all’aliquota più alta: nessuna forza politica può correre il rischio di andare alle elezioni con un simile fardello.

Nel frattempo, con il decreto approvato ieri, sono state fatte altre due cose. È stata ridotta la cedolare secca sugli affitti, dal 19 al 15 per cento. La cedolare secca e i meccanismi di dichiarazione degli affitti a essa associata, che secondo la Ragioneria avrebbe dovuto portare a un’emersione degli affitti in nero per il 75 per cento del totale, non ha in realtà funzionato. Ora lo Stato ci riprova, tagliando ulteriormente l’aliquota.

Nel frattempo (e questa sì che è un’innovazione utile) viene reintrodotta la tassazione in sede Irpef delle rendite catastali sugli immobili di proprietà, non adibiti a prima residenza e non locate, così eliminando l’assurda discriminazione per cui sulle case non locate si pagava solo l’Imu, mentre su quelle locate, l’Imu e le tasse sul reddito o la cedolare secca. Solo il 50 per cento delle rendite catastali sarà tassato in sede Irpef, ma siccome il Governo Monti aveva più o meno raddoppiato le rendite al momento dell’introduzione dell’Imu, i contribuenti persone fisiche pagheranno all’incirca quanto pagavano prima dell’introduzione dell’Imu (circa 2 miliardi di gettito).

A regime
E a regime? Come funzioneranno le cose a partire dal 2014? Davvero non ci sarà più l’Imu? La risposta onesta è che non si sa.

A partire dal 2014, i comuni verranno finanziati con una nuova imposta, detta “service tax” (gli anglicismi piacciono, si vede che se i contribuenti pagano un’imposta in inglese sono più contenti).  Tale service tax è ancora largamente indefinita nelle sue caratteristiche e verrà probabilmente discussa e approfondita nei prossimi mesi (cioè troppo tardi, visto che i comuni l’imporranno a partire dal 2014 e prima di allora ci sono ancora molte cose da definire), a partire probabilmente dai decreti attuativi sul federalismo del 2012 di calderoliana memoria che già la prevedevano.

Quello che si sa, perché c’è una nota politica del Governo del 28 agosto e perché di varie ipotesi di service tax si parla nel documento di Fabrizio Saccomanni reso pubblico il 6 di agosto, è il seguente. La nuova imposta, che dovrebbe sostituire anche l’attuale Tares (un’imposta comunale, 30 centesimi al metro quadro, ma che va a finanziare lo Stato), sarà divisa in due componenti, Tari e Tasi.
La Tari è un’imposta sui rifiuti e prende il posto dell’attuale Tarsu, la tassa sui rifiuti urbani (per i comuni che ancora ce l’hanno) o della Tia (la tariffa comunale sui rifiuti) per i comuni che già l’hanno adottata. Basata sul principio di “chi inquina, paga”, dipende sostanzialmente dalla superfice dell’immobile, dal numero dei componenti del nucleo familiare e, per le imprese, dalla tipologie della produzione. Non è chiaro quali spazi di azione avranno i comuni nella determinazione di questa imposta, ma siccome deve sostanzialmente garantire la copertura della spesa per la raccolta rifiuti, come già fanno la Tarsu e la Tia, non ci dovrebbero essere effetti rilevanti di gettito rispetto alla situazione attuale.
Molto più misteriosa è invece la Tasi, l’imposta sui servizi indivisibili. Le viene attribuito il compito di sostituire l’Imu sull’abitazione di residenza, e il Governo si è impegnato a garantire ai comuni gli stessi spazi di azione su questa imposta che avevano sull’Imu prima casa. Dunque, la Tasi deve valere attorno ai 6 miliardi di euro (nel caso che i comuni sfruttino al massimo gli spazi di azione).

Chi paga la Tasi? Affittuari e proprietari, inclusi naturalmente i proprietari residenti. L’idea è che i servizi comunali indivisibili vanno a vantaggio sia di chi vi risiede – e dunque la devono pagare i residenti, compresi gli affittuari – sia dei proprietari, perché i servizi aumentano il valore degli immobili. Su che cosa si paga la Tasi? Non è chiaro. Sarà il comune a scegliere come base imponibile la superfice o il valore catastale dell’immobile. È dunque del tutto possibile che il comune decida di reintrodurre la base imponibile Imu per il pagamento dell’imposta. E nella maggior parte dei casi sarebbe probabilmente un’ottima idea, nonostante i ben noti limiti dell’attuale catasto, altrimenti il proprietario di una casa di 100 metri quadri in periferia pagherebbe quanto il proprietario di un attico della stessa dimensione nel centro della città.

In termini grossolani,  rispetto all’Imu attuale, la Tasi trasferirirà parte dell’onere tributario dai proprietari agli affittuari, che sono generalmente più poveri. Dunque, un trasferimento dai poveri ai ricchi o ai meno poveri, nella migliore tradizione nostrana. Anche se è probabile che l’Imu fosse già in parte traslata sugli affittuari sotto forma di affitti più elevati e dunque l’effetto reale sarà forse più limitato di quello formale. 

E per il contribuente residente e proprietario dell’abitazione che cosa cambia? Pagherà di meno o di più rispetto a ora, con l’Imu prima casa? Non si sa. Siccome i comuni, o almeno alcuni comuni, dovranno comunque tener conto della superfice, è probabile che ci guadagneranno quelli che vivono in case di grande valore (catastale) e ci rimetteranno tutti gli altri. Resta naturalmente un mistero perché la maggior parte degli italiani dovrebbe essere contenta di questo passaggio, tant’è che l’abolizione dell’Imu era diventato il mantra di tutte le forze politiche e non solo di Berlusconi.

Lavoce.info, 29 agosto 2013

martedì 23 luglio 2013

Il Nuovo che Avanza


martedì 23 luglio 2013 - Good Morning Caldiero

Il nostro Paese, già da molti anni precursore del governo di larghe intese, segue da tempo pedissequamente un programma del “dire” più che del “fare”. Si trincera dietro alla nobile scusa della “Legge di Stabilità”, sempre chiamata in ballo, pur di non dare esecutività alle tante e varie promesse in campagna elettorale. 

Subisce però talvolta l’incombere della “Legge di Murphy” che banalmente riassume un fatto statistico-matematico noto: Per quanto sia improbabile che si verifichi un certo evento entro un numero elevato di occasioni, questo finirà molto probabilmente per verificarsi. 

Infatti dopo un ventennio conclamato, viene avvicendato il Presidente dell’Opera Pia da Prato!

Il Nuovo sarà senz’altro all’altezza del predecessore, ricco di esperienza e di saggezza per le acute scelte future, ma siccome importante è la Figura, importante è l’Ente, importante è la “Poltrona”; è anche importante a Chi sarà demandata la scelta. 

E se il nostro Paese non si smentisce neanche nella condotta politica, l’incombenza se la accollerà il partito leggermente più avvantaggiato anche sul territorio nazionale, nominando un appropriato collaboratore, con il consenso dei 608 voti delle ultime elezioni, ben visto anche dall’altra compagine di governo e dai poteri istituzionali. Che sia soprattutto una delle cinque tessere fidate a disposizione, possibilmente un ragioniere di sani principi morali.

Nel fare gli auguri, speriamo soprattutto che, pur a guida di un ente “diventato” privato, abbia un rapporto con la popolazione trasparente e continuo. Che sappia magari relazionare e dialogare con l’amministrazione tutta e che si muova più consono e fedele alle volontà del lascito, tralasciando fini immobiliari per più nobili scopi sociali.

sabato 13 luglio 2013

12 Luglio 2013 ... Happy birthday, Malala

Ieri sono rimasto molto colpito dalle parole di una ragazza di 16 anni che ha celebrato il suo compleanno con un discorso all'assemblea  delle Nazioni Unite.
Si tratta di Malala Yousafzai, una ragazza pakistana che, nove mesi fa, era stata gravemente ferita alla testa  da un proiettile, sparatole per mettere a tacere il suo impegno in difesa dell'educazione femminile nel suo paese.
Dopo diverse operazioni, nel suo paese e a poi Londra, ha ripreso il suo impegno per difendere il diritto di tutti i ragazzi all'educazione e oggi è la più giovane candidata di sempre a ricevere il premio nobel per la pace.
Vi invito a seguire la sua testimonianza (il video è in inglese ma su YouTube si possono trovare anche versioni ridotte con sottotitoli in italiano).

In aggiunto riporto anche il link al testo del suo discorso. Per una traduzione abbastanza fedele è sufficiente usare strumenti come Google Traslate.

Riporto per brevità solo la fine del suo bel discorso:

" Cari fratelli e sorelle, non dobbiamo dimenticare che milioni di persone soffrono la povertà, l'ingiustizia e l'ignoranza. Non dobbiamo dimenticare che milioni di bambini non vanno a scuola. Non dobbiamo dimenticare che i nostri fratelli e sorelle sono in attesa di un futuro di pace brillante. Cerchiamo quindi di condurre una lotta globale contro l'analfabetismo, la povertà e il terrorismo e riprendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti.
Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo. L'istruzione è l'unica soluzione. Education First."



venerdì 12 luglio 2013

Una conferenza stampa non pubblicizzata

Visto che Valter ultimamente si occupa più degli eventi locali mi permetto di pubblicizzare la recente (Mercoledì 10/7) conferenza stampa tenuta da Beppe Grillo dopo l'incontro con il presidente Napolitano. E' molto difficile che le televisioni nazionali facciano sentire cosa ha detto.
L'intervento è lungo più di un'ora e ascoltarlo tutto è per amatori del genere.
I primi 15 minuti sono però un'interessante sintesi della situazione italiana vista dal M5S e una triste profezia di dove ci potrebbe condurre l'insostenibile pesantezza del nostro debito pubblico.
Grillo, quando strepita nelle piazze fa ridere, in giacca e cravatta e tono pacato continua a dimostrarsi un acuto analista del nostro paese ... che la politica tradizionale e i media preferiscono tenere il più possibile nascosto.


giovedì 11 luglio 2013

Il Monte Rocca


giovedì 11 luglio 2013 - Good Morning Caldiero

Settantasette metri sul livello del mare, obiettivo di fantasie edilizie e deliziose, culto degli orgasmi cerebrali degli ambientalisti e dei salutisti, traguardo ambito per jogging e running, è il nostro Parnaso. 
Questi domina la greca città di Delfi, l’altro è, o dovrebbe essere, l’orgoglio di Caldiero. Mentre quello è consacrato al culto delle nove Muse (ispiratrici di canto, poesia, storia, musica, danza e persino astronomia), il nostro sembra consacrato all’immobilismo più assoluto.

Sembrava, perchè oggi il quotidiano veronese ci allieta con una buona notizia: “è stata nominata la Commissione Monte Rocca” e sembra, scorrendo i nomi che la compongono, che idee e buona volontà possano cancellare i tempi oscuri e dar vita a mille iniziative.

Non ci resta che augurare loro un buon lavoro e sperare che, a breve, anche il secondo nostro terreno gioiello o gioiello terreno, assurga al prestigio che si merita.

Non vorremmo ancora una volta esser presi “Par Naso”.