mercoledì 30 ottobre 2013

“Crisi, senza ideali civili non ne usciamo” di Sergio Noto

mercoledì 30 ottobre 2013 - Pensieri e parole da condividere

«Bisogna tornare ai fondamentali». Non si esce dalla crisi economica perdendosi negli innumerevoli rivoli in cui si è frammentata. È necessario andare al nocciolo della questione, il resto verrà di conseguenza. In molti ripetono questa frase, poi le cose cambiano. Infatti il nocciolo non è come molti potrebbero pensare, la produzione, i consumi, l’efficienza, i cosiddetti pilastri dell’economia. Il nocciolo è un altro: restituire la fiducia agli italiani. I fondamentali non stanno nella razionalità, ma nell’irrazionalità, come avrebbe detto il più grande degli economisti, Vilfredo Pareto. Nella fiducia nel futuro. Nella speranza che le cose possano migliorare. Nelle aspettative che rischiando saremo premiati. Nella convinzione che investire non sia inutile. Nella consapevolezza che lavorare, paghi. La soluzione quindi, come chiunque capisce, non è economica, è politica. Ridare fiducia a questo paese, convincere la gente che vale la pena impegnarsi e scommettere. Sentimenti, puri stati d’animo. La ricchezza si crea con i sentimenti che sostengono poi le scelte razionali. Appunto. Allora che fare con i vari Berlusconi, Napolitano, Renzi, D’Alema, Letta etc., la nostra «classe dirigente», quali speranze, quali sentimenti? Quale futuro? Una tragedia.

Questo è il dramma nel quale siamo immersi e che ci impedisce di uscire dalla crisi, anche se non ce ne fosse una, figuriamoci ora che è mondiale. Un imprenditore mi diceva: «abbiamo passato tanti brutti momenti, ma abbiamo sempre visto, anche nei momenti più bui, la possibilità di uscirne, ora per la prima volta non è così». Forse sto dicendo delle banalità, forse tutti sanno che è così. Ma allora perché nessuno fa niente? Perché i cittadini non reagiscono e si danno da fare per cambiare le cose, per spazzare via questa classe dirigente disastrosa e sostituirla con un’altra più capace, più lungimirante, più onesta, più efficiente? Trivial truths come le avrebbe chiamate Schumpeter, ma dalle quali non riusciamo a venirne fuori.

È la genialità di qualcuno o sarà la banalità di molti a salvarci? Credo che sia un problema di consapevolezza e di carattere. Come dice Paolo Conte per la Grande Musica, ci va «carattere e fisarmonica»; così anche per uscire da questo magma nel quale siamo sprofondati. Vedo i giovani nelle aule universitarie. Potenzialmente migliori dei loro genitori e dei loro insegnanti. Con grandi aspettative, grandi promesse, ottime idee. Ma alla prima difficoltà tornano nei ranghi, mollano, arretrano, si dimenticano delle buone idee che fino a cinque minuti prima avevano sostenuto e «si accontentano». Partono con le idee di Steve Jobs e poi finiscono con i comportamenti di Fausto Tonna. Il carattere non è una cosa che si può imparare o tanto meno scaricare su internet. Evidentemente a casa glielo hanno insegnato in pochi.

Poi c’è il problema della memoria, c’est-à-dire della consapevolezza. Chi non conosce non può volere. Gli esempi che abbiamo avuto spesso sono stati poco esaltanti. Ci hanno detto che con il denaro si può tutto e quindi al massimo cerchiamo il denaro, che è divenuto la scorciatoia di ogni virtù (come dice Tex Willer). Hanno illuso i nostri giovani che la vita possa essere un cerchio-quadrato, un luogo in cui tutto sia possibile e non una serie di priorità, di scelte, di esclusioni, spesso di sacrifici.

Rileggendo un vecchio libro di uno storico italiano, ho riscoperto che anche nel ‘500 gli italiani a un certo punto preferirono le scorciatoie del denaro facile, al lavoro e alla fatica e così ebbe inizio la nostra decadenza, da luogo più ricco e più colto del mondo a periferia dello sviluppo. Mancava allora come oggi uno stato, una costruzione civile che sapesse dare motivo all’edificazione del futuro. L’individuo da solo non riesce ad essere una spinta sufficiente per garantire lo sviluppo economico. Abbiamo bisogno di ideali collettivi, di idee comuni, di progetti «politici» condivisi e di una classe dirigente che sappia proporceli e farceli amare. Altrimenti non se ne esce.  

Il Fatto Quotidiano, 30 ottobre 2013

sabato 26 ottobre 2013

Mancato confronto tra i 4 candidati sindaci - Ciao Aldo

Sabato 26 Ottobre 2013
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Apprendo dalla rete che oggi è mancato Aldo Masconale.
Negli anni dall'apertura di questo blog (sono già più di sei) si sono succeduti diversi interventi da parte di Aldo, più o meno critici  ... in prevalenza più ... ;-)
Mi ha sempre colpito la Sua proprietà di linguaggio e la preparazione sui temi più svariati.
Sinceramente non ho mai capito il Suo schierarsi quasi sempre contro     chiunque fosse il protagonista di un consiglio comunale o di un'assemblea pubblica o anche una conferenza ... secondo me si divertiva nel ruolo di antagonista per antonomasia.
Nel mio piccolo ho sempre cercato di dialogare con Lui e di pubblicizzare le Sue iniziative (es. la ciclabile della Val d'Illasi o le conferenze sulla crisi economica ... per prova cercate "masconale" sul blog).
Come esempio di questo dialogo a distanza riprendo un post che mi aveva chiesto di pubblicare prima delle elezioni 2012 per il mancato confronto tra i 4 candidati sindaci.
Anche se a parole si manifestava "non credente", da cristiano dedico una preghiera e un pensiero di cordoglio a Lui e ai suoi cari. Ciao Aldo
R.I.P. 
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Aldo Masconale mi chiede di pubblicare un suo intervento relativo alla mancata partecipazione dei candidati sindaci ad un incontro da lui organizzato la sera di Lunedì 30 Aprile per sollecitare un eventuale dibattito (che francamente mi stupirebbe dati i precedenti).  Comunque ecco l'intervento di AM

"Chiedo cortesemente al gestore di questo blog Ligorio, di aprire una discussione sulla mancata presenza all'incontro dibattito tra candidati sindaci e cittadini, organizzato dal sottoscritto per Caldieroterme ieri sera lunedì 30 aprile nella sala consiliare di Caldiero,dei candidati Tomba e Molinaroli(di cui Ligorio fa parte)e della rinuncia di DeRobertis che comunque rimaneva in sala ,con la sola presenza quale candiadto di Bodini,che inizialmente aveva annunciato di non voler parteciparae al dibattito.Poi recedendo dal proposito iniziale si sedeva al tavolo dei candidati.Vorrei far presente(la sala era strapiena) il numerossimo pubblico che non ha trovato posto ma è rimasto in piedi sulle scale e patio oltre ai numerosi cittadini che delusi della mancanza dei candidati e della resistenza dei presenti ad accettare le domande se nè andato.Vorrei significare che inizialemte tutti i candidati avevano accettato di presenziare,poi Molinaroli dubitava per poi recedere mentre gli altri tre sino a venerdì 27 confermavano la loro partecipazione.Salvo al sabato a mezzogiorno a volantini (in parte)distribuiti recedere.Comunque facevo presente che il convegno si sarebbe svolto stante anche la richiesta in tal senso di molti cittadini.E la presenza di pubblico ne è stata conferma.
aldilà di tutto credo che chi si candida ad un ruolo pubblico su mandato popolare debba ai cittadini interessati delle motivazioni.La motivazione dell'ultima ora che non essendoci tutti non serviva partecipare(DeRobertis)era (come dimostrato dai caldieresi ) palesemente strumentale.
Alla faccia della democraticità della trasparenza della volontà di rinnovamento tanto sbandierati nei vari programmi.
Confido nella onestà intellettuale di Ligorio."
Aldo Masconale

giovedì 24 ottobre 2013

Terme e Calende Greche

giovedì 24 ottobre 2013 - Good Morning Caldiero

Per rispondere all’amico, ma anche assessore Umberto e giustamente “verbo” della difesa, devo appellarmi a quanto dichiarato alla stampa, nel corso dei tempi, dai nostri: Sindaco e presidente dell’Azienda Terme.

Più volte è stato confermato l’inizio dei lavori di copertura della piscina Olimpionica e della sua “inaugurazione” per la stagione 2014. Ora si apprende che ciò slitterà al 2016, Pazienza!

L’urgenza dello specchio d’acqua “Laguna”, per il 2014 da quanto capisco, ha un vizio di forma “ab initio”: Non serve l’incremento di presenze nel periodo estivo, già di per sè in sofferenza (tempo metereologico, concorrenza, crisi economica ecc.), è d’obbligo aumentare la stagione di apertura dello stabilimento, diversificare le attività, coinvolgere altri partner ecc.).

La fidejussione del Comune non avrebbe senso se il patrimonio immobiliare termale (che continuate a rimpallarvi) fosse, a suo tempo, passato di mano all’Azienda, perchè ora camminerebbe con le proprie gambe, nelle scelte e negli impegni finanziari di sviluppo. 
Con “Laguna” costo 1.570.000 e “Olimpionica” costo residuo 1.300.000 (tralasciando il 1.000.000 “offerto” dallo sponsor regionale e le 700.000 già in cassa (con un mutuo), restano da pagare 2.870.000 euro! Un “allarme” per noi cittadini e le nostre tasse, che non lascerà neanche più spazio a quella piccola fonte di reddito.

Certo, dal punto di vista di molti di voi, tutto ciò è opinabile e fonte di eterne diatribe. Resta il fatto che quel patrimonio immobiliare, resterà ancora “immobile”. 
Comunque, se gli auguri li possiamo fare ora, come dici tu “se tutto va bene e il comune può rispettare i vincoli di stabilità annuali”, i conti li faremo nel 2016.

Vox clamantis in deserto.

venerdì 18 ottobre 2013

Terme, un impegno che è un “impegno”


venerdì 18 ottobre 2013 - Good Morning Caldiero

Chiedere è facoltà (di un cittadino), rispondere è doveroso (per un amministratore), impegnarsi in consiglio comunale diventa vincolante, ma anche gratificante (se a buon fine), o problematico (se non rispettato), specialmente esponendosi per conto terzi.

Nel post del 30 settembre, chiedevo ai membri del consiglio di amministrazione quanto fosse reale l’impegno (1.300mila euro), da parte dell’Azienda Termale, di coprire la piscina Olimpionica per dar vita al progetto “Terme tutto l’anno”, per il prossimo 2014. 

Chiaramente nessuna risposta su questo Blog, ma a supporto, addirittura un articolo sul quotidiano di oggi, che oltre a confermare tale “esposizione”, rilancia con una nuova iniziativa: la costruzione di un altro specchio d’acqua denominato “Laguna”, a rafforzamento e ulteriore sviluppo del nostro bene più importante: le “Terme di Giunone” (dette così perchè se ne parla dai tempi dei romani). 
Il costo dell’operazione sarà di 1.570mila euro, a rate annuali di 72.000 euro per il prossimo ventennio.

C’è solo un piccolo neo nell’intelligente operazione economico-finanziaria: la "fidejussione" concessa dal Consiglio comunale che si impegna, nel caso, a intervenire in garanzia di un’eventuale débacle dell’azienda.

Vediamolo in sintesi lo sviluppo termale: 
1. Progetto: Copertura piscina Olimpionica e piscina Laguna
2. Tempi di realizzazione: 2014
3. Esposizione finanziaria: 1.000.000 di euro per il Comune;   1.300.000+1.570.000 per l’Azienda.
4. Nella peggiore delle ipotesi 3.870.000 euro sulle spalle dei cittadini.

Siamo pronti a scommettere che i nostri amministratori, da diversi anni impegnati a valutare, studiare, programmare e divulgare il progetto, hanno fugato tutti i dubbi, giungendo a questa conclusione, ma lasciateci un piccolo punto di domanda, prima sui tempi di realizzazione, poi sull’importo del debito e infine sui benefici per il nostro paese!

Quale sarà il futuro di Caldiero Terme? Ai posteri l’ardua sentenza.

lunedì 14 ottobre 2013

Il Nuovo che Avanza - Seconda Parte


lunedì 14 ottobre 2013 - Good Morning Caldiero

Alcuni mesi fa, mi appellavo alla “Legge di Murphy” per spiegare che: “dopo un ventennio conclamato, viene avvicendato il Presidente dell’Opera Pia da Prato!

Ebbene, oggi sono a chiedere scusa per aver dato una falsa notizia.

Dopo aver “preparato” con fatica e con oculate mosse strategico-politiche, il nuovo consiglio di amministrazione, la troika caldierese, ha pensato bene di dare nuova linfa vitale alla “fondazione” riconfermandone alla guida, il presidente.
La motivazione riportata sul quotidiano di oggi: “l’unico membro ad avere una grande esperienza”! 

Con la pubblicazione, a giugno, della storia cinquantennale dell’Opera Pia e i giusti ringraziamenti e incensamenti a quanti l’hanno fatta vivere, sembrava scritto il commiato di un presidente che dal 1993, con “ottimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti”- parole di sindaco - aveva condotto l’espansione dell’Opera.

Quel che sembra impossibile invece è che la “vivacità” di un Paese, se pur piccolo, non sia riuscita a “pescare” dal sacchetto della tombola un nome, non dico “per stupirci con effetti speciali”, ma almeno per “opera pia”, in grado di alleviare le fatiche di un presidente che, ha dato tanto e che avrebbe meritato un giusto riposo nell’albo dei “grandi personaggi” di Caldiero.

Ecco avremmo preferito si lasciasse spazio a un giovane, puntando sul suo entusiasmo, su qualche nuova idea e sulla forza delle promesse anagrafiche di un consiglio comunale al palo. 
Non sappiamo quanto la politica sia intervenuta nella scelta, certo è che se il Pdl e il Pd, al governo di questo Paese, pensano di riavvicinare l’elettorato in questa maniera e con queste soluzioni, è giusto che l’entusiasmo dei giovani sia rivolto altrove. 

Lunga vita al rinnovato consiglio di amministrazione dell’Opera Pia e al ritrovato suo presidente. 

lunedì 7 ottobre 2013

“Privilegi, quanto è bello fare il grande statista” di Andrea Viola


martedi 8 ottobre 2013 - Pensieri e parole da condividere

Pensateci. Quanto è bello giocare a fare i grandi statisti e i grandi politici? Con la pancia piena e la testa libera ti puoi divertire a fare il grande moderato e il buon pacificatore nazionale. Non hai problemi per il futuro, non hai l’ansia di crescere i tuoi figli nell’incertezza e in una situazione economica sempre più complicata, non hai l’ansia delle bollette che scadono, non hai la preoccupazione di trovarti un posto di lavoro fisso, non hai l’ansia di non riuscire ad avere una casa di proprietà o semplicemente mantenerne una in affitto.

Insomma vivi nelle stanze ovattate della politica romana e ti diverti ad andare da una trasmissione politica all’altra a dire sempre le stesse cose. Ti diverti con insano cinismo a far finta che i problemi li abbiano creati strani fantasmi immaginari e che qualcuno, ma non tu, li risolverà. Parli sempre al plurale ma non si capisce a chi ti stai riferendo veramente. Rilasci le solite interviste e viaggi per il mondo per salutare fraternamente i tuoi amici e le tue amiche. Spesso non parli delle problematiche che interessano la collettività, ma ti piace cercare sempre qualche tornaconto personale e privato. Le relazioni pubbliche a fini privati sono molto importanti.

Di quello che realmente accade nel tuo Paese ne senti parlare solo dai notiziari e non conosci minimamente i veri problemi quotidiani dei comuni e semplici cittadini, che alla fine dei conti ti danno da mangiare. Molte volte parli solo per sentito dire e non conosci neanche quanto costa un kg di pane o un litro di benzina. Figuriamoci se sai quanto costa il bollo della macchina o quanto costa in media una casa in affitto. Tu hai la macchina blu e la scorta.

Che ti frega se la benzina aumenta costantemente e le accise messe ogni anno solo momentaneamente poi non vengono mai tolte. Era stata messa anche per la guerra in Abissinia, ma l’accisa è ancora lì. Ma che ti frega. Figuriamoci se ti preoccupi quando c’è qualche sciopero dei voli o dei treni. Tu non li paghi e generalmente ti capita di viaggiare con i voli di Stato. Fare una fila alle poste o in banca non sai neanche cosa voglia dire. Se ti servono, quelle le hai direttamente in Parlamento. In Senato la posta era anche ben fornita.

Degli ideali della vecchia sinistra o della vecchia destra ne hai letto qualcosa nei libri di storia e ti sei sempre messo a ridere. Il popolo tifoso per eccellenza ha sempre creduto di poter scegliere e seguire un ideale. I partiti e le sigle non ti importano. L’importante è definirti moderato o magari cattolico. Meglio se entrambi. Quando c’è qualche problema politico serio ti nascondi sempre in responsabilità di qualcun altro. La colpa non è mai tua. Ti diverti un mondo a fare il grande statista.

Quando prendi anche responsabilità di Governo allora raggiungi il massimo del divertimento. Riesci a fare la maggioranza e anche l’opposizione. Se, poi, come accade in questo periodo, non si capisce più dove sia la destra e dove sia la sinistra diventi felice come una pasqua. Sguazzi libero e felice come un bambino e ti lasci andare a grandi ed illuminati discorsi per il bene dell’Italia. Quel bene tanto osannato ma mai visto realmente dai cittadini.

Il moderato politico è il tuo mestiere. Ne carne ne pesce. L’Italia trema ma tu stai tranquillo. Nelle stanze calde ed ovattate che frequenti tutto è pacifico e sereno. Grazie ai tuoi grandi interventi di spessore hai salvato l’Italia. Vai a Letto tranquillo, domani non dovrai timbrare il cartellino.  

Il Fatto Quotidiano, 7 ottobre 2013