giovedì 31 marzo 2011

Dimissioni, ultima speranza

giovedi 31 marzo 2011- Politically correct

Quando il presidente degli Stati Uniti d’America, John F. Kennedy, il 26 giugno 1963, davanti al municipio di Schöneberg, in Berlino, pronunciò la celeberrima frase, era con l’intenzione di far capire alla Germania tutta, la vicinanza e l’amicizia del popolo americano, ma anche di trasmettere il messaggio che “Tutti gli uomini liberi, dovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino”. La frase ebbe un effetto devastante e restò scolpita, negli anni, in tutti i cuori liberi.
Ieri il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano e il sindaco di Manduria Paolo Tommasino, si sono dimessi dalle loro cariche.
Mantovano si è dimesso perché il governo gli ha fatto perdere la faccia. Nei giorni scorsi infatti, di fronte al consiglio comunale di Manduria aveva promesso, su indicazione del ministro Maroni, che la tendopoli, la prima di 13 che dovevano essere sparse su tutto il territorio italiano, avrebbe ospitato solo 1.500 immigrati irregolari. Ieri erano già oltre 1.300 e con l’annuncio dell’arrivo di altri 1.500, fatto da Berlusconi a Lampedusa, c'era il rischio di far diventare quel paese, terra di nessuno in cui sarebbero stati trasferiti tutti gli stranieri in arrivo in Sicilia.
Anche il sindaco di Manduria, città del Salento, di circa 30.000 abitanti, al centro del triangolo Taranto, Lecce e Brindisi e famosa nel mondo per il vino “Primitivo”, lo ha seguito a ruota: “Se il piano del governo è quello di scaricare tutto sul nostro paese, io non ci sto. A quei governatori del Nord che dicono che non vogliono immigrati, da Roberto Formigoni in Lombardia, a Luca Zaia in Veneto, dico soltanto che il problema o è nazionale o si trovino un altro sindaco”.
Finalmente due uomini di governo di cui andare fieri, che si assumono la loro responsabilità e che dopo aver messo a disposizione la loro credibilità e il loro impegno, sono capaci di rinunciare ai privilegi, per la loro libertà e per quella dei loro cittadini.
Ich bin ein Salentiner
valter niselli

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