sabato 29 gennaio 2011

Tutti in piazza

sabato 29 gennaio 2011- Politically correct

Tutti a Milano il 13 febbraio! Il presidente del Consiglio scende in piazza contro i giudici.
Il potere esecutivo protesta contro il potere giudiziario cercando il consenso del popolo!
E’ il terzo videomessaggio nelle ultime due settimane, quello che, ieri, il premier ha inviato ai Promotori della Libertà, dicendo tra l’altro: ”Non siamo noi ad aver sabotato il cammino delle riforme facendo ripiombare il Paese nei teatrini della vecchia politica... quelli che nella Prima Repubblica erano fra loro nemici, si sono messi tutti insieme contro di noi, contro il Governo espressione della maggioranza degli italiani nella vana speranza di mandarci a casa. Non hanno in comune alcun valore, l’unica cosa che li unisce è conquistare il potere e far fuori Berlusconi con il soccorso rosso delle toghe politicizzate, pronte a intervenire ogni qual volta la situazione lo richieda”. E conclude: “come ormai tutti sapete, le tempeste non mi spaventano, e più grandi sono, più mi convinco che è necessario reagire nell’interesse di tutti i cittadini, nell’interesse del nostro Paese”.
Ma quale interesse di noi cittadini e del Paese! Cosa ci ha portato di buono tutto questo gran bailamme sollevato dal comportamento dei nostri rappresentanti politici e istituzionali?
Perchè il popolo italiano non si ribella a questa situazione? Si domanda il mondo intero. Perchè non c’è alcuna reazione dell’opinione pubblica?
La risposta è che alla maggioranza degli italiani, diciamoci la verità, non frega assolutamente niente delle implicazioni morali, politiche e simboliche delle feste di Arcore. Gli italiani sopportano tutto, non vogliono essere coinvolti in prima persona, si schierano con l’uno o con gli altri davanti alla televisione e si domandano come andrà a finire, quasi come se fosse una cosa che non li riguarda. Si chiedono quante siano le pagine di intercettazioni, se riuscirà a farla franca, se i giudici sono comunisti o se le ragazze coinvolte sono povere illuse o fredde manager del loro corpo. Ma di dove ci porterà questa situazione non importa ancora ad alcuno. Forse un giorno ci confronteremo finalmente e confronteremo con la Prima repubblica quanto ci ha proposto l’Italia della Seconda. E forse ci pentiremo rammaricandoci per gli strascichi che lascerà nel futuro della nostra vita e in quello delle persone a cui vogliamo bene.
valter niselli

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse agli italiani va bene così perchè sono più interessati ad entrare nelle camere da letto piuttosto che spiare dal buco della serratura.
Abiamo avuto presidenti che andavano agli incontri internazionali con la bottiglia del vino sotto il braccio, presidentesse divenute tali passando dal letto di "rispettabili" oppositori.
Un grande presidente USA andava a donne ma ha fatto grande l'America senza che giornalai (anche nostrani ed inglesi) e giudici avessero nulla da dire.
Chi risarcirà noi, costretti a sborsare milioni (si, milioni) di euro e mantenere, per mesi, 150 spioni telefonici ?
Perchè, se uno ha di queste pruderie, non se le paga come fanno tutti gli altri italiani ? Perchè non fa invece di dire, perchè non propone invece di fare la cassandra ?

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo,anche a me
"non frega assolutamente niente delle implicazioni morali, politiche e simboliche delle feste di Arcore."