lunedì 17 gennaio 2011

Tunisia, la rivolta del pane

domenica 16 gennaio 2011 - Politically correct

Ero a Tunisi, a maggio scorso. Con due amici si girava in bicicletta per questa affascinante città a due facce, quella ricca di Avenue Bourghiba, con i negozi europei e le facciate bianche delle case dei ricchi e quella dei vicoli della medina, dove la gioventù anche laureata, deve adattarsi a lavori umilianti, per lasciare il posto ai raccomandati dai parenti e dai politici del partito del presidente.
Il fascino della Tunisia e del suo popolo è indescrivibile e solo chi si perde tra i suoi villaggi può assaporarne il profumo, le musiche, i colori, il piacevole caos che si sprigiona da questa terra. Ma oggi, a distanza di pochi mesi, tutto ciò è solo un dolce ricordo. Il caos si è trasformato in morte fratricida e quelle strade si sono cosparse di sangue. Dopo settimane di violenti scontri, la protesta di piazza è diventata tragedia. Le manifestazioni sono degenerate in disordini e i morti cominciano a diventare tanti.
La “rivolta del pane” è stata chiamata, ma è la rivolta di chi, stanco di sopportare i soprusi di una dittatura e non vede all’orizzonte alcuna speranza di futuro, si spinge, con rabbia e determinazione, a rivoltarsi al regime, al grido di “non abbiamo più paura”, sfidando manganelli, lacrimogeni e pallottole. Oggi l’intero paese è in stato di emergenza e sotto il coprifuoco. Ben Ali, il presidente, ha lasciato in fretta e furia la Tunisia e si spera in nuove elezioni democratiche.
Dal sito di France 24 e a firma Adrien94, ecco un messaggio rivolto a tutti i tunisini in Francia, che forse potrebbe servire anche a noi, per meditare:
Grazie per questa lezione, popolo tunisino. Ci avete mostrato il significato della parola coraggio e che si può combattere per un ideale, anche quando tutto sembrava immobile. E non lo avete fatto in nome di qualche dio o di un altro futuro dittatore. Lo avete fatto perché era GIUSTO.
In un periodo in cui la Coppa del Mondo è l'unica occasione per far vibrare il nostro popolo, ci fate ricordare il vero significato delle cose.
Spero che eviterete i periodi bui che a volte seguono le rivoluzioni. Ma credo in voi, perché la vostra rivoluzione è un esempio! Viva la Tunisia e viva la democrazia”.
valter niselli

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