mercoledì 15 settembre 2010

La medioevoluzione

mercoledi 15 settembre 2010 - Politically correct

"La Repubblica è conciliatrice ed energica. Il Governo della Repubblica è forte e la sua missione è quella di preservare intatti i diritti e il libero compimento dei doveri di ognuno. Deve avere la calma generosa e serena, non gli abusi della vittoria. Deve essere tollerante e imparziale con gli individui, aborrente dal transigere e dal diffidare, né codardo né provocatore. Deve sostenere le economie negli impieghi e moralità nella scelta degli impiegati. Ordine e severità nella sfera finanziaria, guerra ad ogni prodigalità, attribuzione d'ogni denaro del paese all'utile dei paese; esigenza inviolabile d'ogni sacrificio, ovunque le necessità del paese lo impongano.
Non guerra di classe, non ostilità alle ricchezze acquistate, non violazioni improvvise o ingiuste di proprietà, ma tendenza continua al miglioramento materiale dei meno favoriti dalla fortuna, e volontà ferma di ristabilire il credito dello Stato e freno a qualunque egoismo colpevole di monopolio. Poche e caute leggi. Ma vigilanza decisa nell'esecuzione".
Sono le parole di Giuseppe Mazzini rivolte all'Assemblea Costituente della Repubblica romana. Era il 1849. E a questa espressione di democrazia nel suo significato più pieno, si era ispirato il Partito Repubblicano Italiano, un grande partito, che aveva stregato anche la mia giovinezza e i miei primi voti, quello che aveva come segretario Ugo La Malfa, per capirci. Quel Pri che nessuno più conosce se non fosse per l'annuncio "salva-maggioranza" del suo segretario Nucara, in cerca del suo piccolo momento di notorietà.
Un bel salto di qualità per la politica: dalla “Giovine Italia” a “Forza Italia allargata”.
valter niselli

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