martedì 28 settembre 2010

Il frantoio

martedi 28 settembre 2010 - Good Morning Caldiero

Ciò che dovrebbe diventare, stando alle promesse delle varie amministrazioni succedutesi fin dal secolo scorso, un polo termale sulla falsariga di Abano o Montegrotto, è minacciato da un frantoio che macina pietre.
L’attività di “recupero di rifiuti inerti tramite selezione, frantumazione, e vagliatura”, a duecento metri in linea d’aria dal complesso termale, verrà probabilmente e giustamente autorizzata dalla commissione provinciale per l’ambiente, la prossima settimana, senza che alcuno, se non a parole, possa aver trovato un accordo per spostare l’attività, da molti cittadini considerata “pericolosa” per le nostre vituperate Terme.
Il consiglio comunale si era espresso all’unanimità pronto a individuare e proporre al privato alternative di posizione, ma purtroppo senza alcun esito positivo.
L’ingegner Poli, del’osservatorio regionale sui rifiuti Arpav, pur avendo dato parere favorevole alla riapertura del frantoio, demandava il collocamento di tali attività sul territorio ad una scelta prettamente e puramente politica, come a dire: "Amministrazione di Caldiero, dovevate pensarci prima".
E’ vero che gli interessi dei privati devono essere tutelati, perchè il lavoro è un fondamento della nostra costituzione, ma è anche vero che il polo termale era ed è un punto obbligato per lo sviluppo di Caldiero, che però sembra non interessare ad alcuno.
Abbiamo perso un’altra occasione per dimostrare volontà e intelligenza nel guardare più in là del nostro naso.
valter niselli
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Per completezza di ragionamento allego di seguito la proposta di delibera del Consiglio Comunale (punto n.8 dellOdG del 14 Maggio 2009) citata da Valter (approvata all'unanimità) U.L.

OGGETTO: Impianti per la frantumazione ed il recupero di materiali inerti con selezione, cernita e stoccaggio - Indirizzo

Proposta di delibera di iniziativa del Sindaco Molinaroli Giovanni Premesso che

La realizzazione degli impianti per la frantumazione ed il recupero di materiali inerti con se- lezione, cernita e stoccaggio è normata dal D. Lgs. n°152/2006 e s.m.i. e dalla Legge Regio- nale n°3/2000 e s.m.i.

Necessita dare un indirizzo specifico in merito a tale questione in virtù del fatto che sul no- stro territorio sono state avanzate due richieste per la realizzazione di due impianti da parte di due ditte diverse ma molto vicini tra loro ed entrambi localizzati in prossimità dell’area di sviluppo termale a sud del territorio comunale in confine con il Comune di Belfiore;

Uno dei due impianti e precisamente quello della ditta “Pesenti “ ha già ottenuto dalla competente Provincia di Verona apposita e specifica autorizzazione secondo il procedimento iniziato in data 20/02/2001 ai sensi della citata L.R. n°03/2000 e s.m.i. - giusta Determinazione del Dirigente del Settore Ecologia n°2924/01 del 29/11/2001 con validità fino al 01/12/2006, di cui alla pratica edilizia n° C01/3290 mentre quello proposto dalla ditta Toffaletti S.R.L. di cui alla pratica edilizia n° C07/3717 – presentato in data 19/03/2007, risulta la richiesta per un nuovo impianto;

La ditta Pesenti ha depositato in data 08/01/2007, con nota di protocollo n°168, la richiesta per la realizzazione di un impianto di frantumazione e il recupero di materiale inerte con selezione e stoccaggio ai sensi della L.R. n°03/2000 e s.m.i.e di quanto stabilito dall’art. 208 del D.Lgs. n°152/2006 e s.m.i. in quanto non aveva provveduto a richiedere nei tempi stabi- liti dalla precedente autorizzazione un rinnovo della stessa;

La ditta Pesenti, oltre ad aver prodotto le necessarie autorizzazioni dal competente “Consorzio di Bonifica Zerpano Adige Gua’ per quanto attiene alla compatibilità idraulica dell’intervento – giusta nota del 22/09/2007 di protocollo n°10470, oltre atutte le analisi di indagine fonometrica di valutazione e previsione di impatto acustico acquisite in data 04/07/2008 con nota di protocollo n°7691;

La Provincia di Verona – settore ecologia, ha richiesto alla stessa ditta Pesenti con nota del 13/03/2008 di protocollo n°3253 la verifica di assoggettabilità del progetto a VIA, ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. n°152/06 e s.m.i.;

La ditta Pesenti in data 04/07/2008, con nota di protocollo n° 7691, ha trasmesso al Comune di Caldiero ed alla competente Provincia di Verona tutta la documentazione inerente alla verifica di assoggettabilità idraulica;

La Provincia di Verona – settore ecologia con nota in data 27/11/2008 di protocollo n° 13203, ha trasmesso la determinazione del Dirigente del Settore Ambiente n°6944/08 del 17/11/2008, relativa alla procedura di assoggettabilità con allegato parere della Commissione Provinciale V.I.A. nel quale si evince che il progetto proposto è escluso dalla procedura di V.I.A. con prescrizioni e che pertanto può riprendereil normale procedimento per l’autorizzazione dell’impianto ai sensi della L.R. n°03/2000 e s.m.i.;

Per quanto riguarda il progetto presentato dalla ditta Toffaletti S.r.l., la stessa ha prodotto l’autorizzazione di compatibilità idraulica dal competente Consorzio di Bonifica Zerpano Adige Gua’ in data 05/05/2008 con nota di protocollo n°5239, unitamente alla analisi fono- metriche e valutazione previsionale di impatto acustico e di incidenza ambientale;Provincia di Verona con nota del 17/05/2007, ha richiesto alla stessa ditta Toffaletti S.r.l. la richiesta di nuova documentazione conformemente alla verifica di assoggettabilità del pro- getto a VIA, ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. n°152/06 e s.m.i.;

La competente Provincia di Verona non si è ancora espressa in merito e pertanto il procedimento risulta sospeso;

Dato atto che la ditta Pesenti ha presentato in data 07/04/2008, con nota di protocollo n°4045 la richiesta che detto intervento venga considerato di utilità pubblica e venga inserito come tale, in una pro- grammazione d’intervento o di opere pubbliche o di interesse pubblico ai sensi degli artt.6 e 7 della L.R. n°11/2004 e s.m.i., nota trasmessa dall’ufficio tecnico alla Giunta Comunale con nota di protocollo n°4719 in data 22/04/2009 per un indirizzo in merito;

Riscontrato che il Comune di Caldiero potrà esprimere il proprio parere e le proprie considerazioni e/o richieste e modifiche durante la conferenza di servizi decisoria che sarà indetta dalla competente Provincia di Verona alla presenza di tutti gli enti coinvolti (A.S.L., ARPAV, Comune Provincia ecc..), ormai immi- nente, per entrambe le richieste pervenute;

Ritenuto che la tematica sottoposta sia meritevole di una attenta analisi ed approfondimento da parte del Consiglio Comunale sia per quanto riguarda l’inserimento dei due impianti sul nostro territorio sotto il profilo ambientale in quanto vengono ad insistere nelle vicinanze dell’area termale esistente e di sviluppo;

Ritenuto che il Consiglio Comunale possa dare indirizzi specifici in merito in modo che il Comune di Caldiero in sede di conferenza di servizi possa esprimersi attraverso il supporto e la valenza del massimo organo decisionale;

Visto l’art. 49 del D.Lgs. n°267/2000 e s.m.i. e preso atto che, per la natura del presente provvedi- mento, non necessitano i pareri prescritti dalla norma;

SI PROPONE

1) Di prendere atto della necessità di dare un indirizzo concreto su tali tipi di impianto, soprattutto ed in virtù del fatto che così come proposti da entrambe le ditte citate nelle premesse, sono vicini alla zona termale di sviluppo;

2) Di dare indirizzo al Sindaco, che dovrà intervenire come rappresentante del Comune di Caldiero in seno alle Conferenze di Servizi che saranno convocate dalla competente Provincia di Verona – Settore ecologia, come meglio specificato nelle premesse, che per l’impianto proposto dalla dit- ta “Pesenti”, così come richiesto dalla stessa ditta, sia formalizzato un accordo di programma, ai sensi della Legge n°267/00 e s.m.i. e della L.R. n°11/2004 e s.m.i., da stipularsi tra il Comune di Caldiero, la Provincia di Verona e la ditta, con il quale sia chiaramente specificato che ..... “La ditta pesenti, una volta individuata un’area specifica da parte dell’amministrazione comunale, in sede di approvazione del futuro P.I. (Piano degli Interventi) generale, si dovrà trasferire senza nessun onere a carico del Comune di Caldiero...”

3) Per quanto attiene alla richiesta presentata dalla ditta “Toffaletti S.r.l.”, si ritiene di dare indirizzo al Sindaco, che dovrà intervenire come rappresentante del Comune di Caldiero in seno alle Conferenze di Servizi che saranno convocate dalla competente Provincia di Verona – Settore ecologia, di precisare che la stessa dovrà essere localizzata nell’area individuata dall’Amministrazione Comunale in sede di futuro P.I. (Piano degli Interventi) generale;


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Consiglio Comunale si era espresso talmente pronto che non ha previsto alcuna area dove poter dirottare l’attività. La maggioranza ha detto una cosa mentre ne stava facendo un’altra. La minoranza, sceneggiata a parte, si è allineata: troppo scomodo esporsi.
Una cosa buona ha fatto questo Consiglio, mettere una pietra (frantumata) sopra le Terme. Ora basta con il mito, le terme non ci sono più.
E il presidente, di nomina politica, cosa dice ?

Anonimo ha detto...

Molinaroli: "gli investitori interessati alle Terme hanno sentenziato che il frantoio non darà alcun problema". In base a cosa ? E perchè allora non investono ?

Aveva promesso un intervento dell'amministratore competente, ci sarà prima della sentenza della Provincia ?

Umbe ha detto...

Da L'Arena diMartedì 28 Settembre pubblico l'articolo (a firma Zeno Martini) che sintetizza la situazione sul tema del frantoio.
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CALDIERO. La commissione provinciale per l'ambiente ha sostanzialmente approvato la riattivazione della Pesenti

Nel prossimo Consiglio provinciale di Caldiero, il primo in ottobre, terminerà l'iter avviato nel gennaio 2007 e verrà con ogni probabilità approvata la richiesta dell'azienda di Gianni Pietro Pesenti di riprendere l'attività di recupero di rifiuti inerti tramite selezione, frantumazione e vagliatura in via Presa, a duecento metri in linea d'aria dalle Terme di Giunone.
Teoricamente il Consiglio provinciale rilascerà l'autorizzazione per un nuovo impianto. In pratica l'impianto è lo stesso nel quale l'azienda ha operato fino al 2006. Questo perchè la Pesenti non ha chiesto una proroga dell'autorizzazione, scaduta nel 2006, entro i tempi previsti. Scaduti i termini, ha dovuto presentare richiesta per una nuova attività.
Ieri pomeriggio, nei palazzi Scalig! eri della Provincia, si è riunita la commissione provinciale per l'ambiente, che, dopo aver ottenuto i pareri tecnici positivi, ha deciso di sottoporre l'autorizzazione al voto dei consiglieri provinciali. Dalle posizioni degli esponenti dei vari partiti presenti, l'autorizzazione verrà rilasciata senza problemi. E questo nonostante vi sia il parere contrario del Consiglio comunale di Caldiero, che aveva votato un atto di indirizzo affinché l'azienda si spostasse da un'altra parte, lontano dalle terme, ma senza dare una collocazione precisa. (1^ parte) ....

Umbe ha detto...

... (2^ parte)
A spiegare la posizione dell'amministrazione comunale in commissione è intervenuto il sindaco, Gianni Molinaroli, il quale ha ribadito le perplessità sull'uscita di mezzi pesanti tra via Presa e via Santi e la preoccupazione per il fatto che un'altra azienda, a un centinaio di metri dalla Pesenti, abbia richiesto la stessa autorizzazione ad aprire un ulteriore impianto per rifiuti inerti.
Molinaroli, sopra! ttutto, ha sollevato la questione dello sviluppo termale, prec! isando però che «le due-tre imprese interessate a gestire il parco termale non sono preoccupate della riapertura della Pesenti, che non ha mai creato problemi».
«Abbiamo cercato di fare un accordo di programma con il privato, ma le posizioni sono distanti», ha evidenziato Molinaroli. «I tecnici della Provincia mi hanno assicurato che non ci sarà polvere alle terme e non ci sarà inquinamento delle falde acquifere, e questo è importante. Certo, noi saremmo ancora dell'idea che l'attività starebbe meglio da un'altra parte, ma non abbiamo definito dove».
«L'osservatorio regionale sui rifiuti Arpav si è espresso favorevolmente», è intervenuto l'ingegner Carlo Poli, dirigente provinciale del settore ambientale, «ma va detto che l'osservatorio non sa che indirizzi pianificatori ha il Comune di Caldiero. In mancanza di un piano regionale per gli impianti di recupero di rifiuti speciali pericolosi ! e non pericolosi, è stata demandata alla politica la scelta di dove collocarli. Una scelta che dunque è politica e non tecnica», ha concluso Poli.
«Bisogna tutelare l'interesse del pubblico, ma anche del privato», ha ammesso il consigliere Marco Bodini della Lega nord, che è anche consigliere comunale a Caldiero. «Il tempo per arrivare ad un accordo c'è stato, ma non si è trovato. Se ci fossero documenti ufficiali sullo sviluppo termale, potremmo anche vedere di non rilasciare l'autorizzazione. Ma in assenza di questi, e con i pareri tecnici favorevoli, non si può dire di no».
Identica la posizione del Pdl che ha parlato per bocca di Giacinto Albanese: «E' meglio evitare contrapposizioni che portano a ricorsi legali, visto che anche l'amministrazione non osteggia questa attività».
Non sono convinti di rilasciare l'autorizzazione invece, gli esponenti del Pd. «Le terme sono un'opportunità! ; non solo per Caldiero, ma per tutta la provincia e dunque non si poss! ono mettere pubblico e privato sullo stesso piano», ha affermato Clara Scapin. «Ci deve essere uno sviluppo sostenibile per la comunità e guardare al futuro». «Comunque il Consiglio provinciale può esprimere un parere contrario, anche se i pareri tecnici sono favorevoli», ha ricordato il capogruppo del Pd, Vincenzo D'Arienzo, «non è per danneggiare questa azienda, anzi spero che possa continuare la sua attività, ma altrove».

Anonimo ha detto...

Zeno Martini è il nuovo portavoce dell'Amministrazione ?

Umbe ha detto...

Non credo proprio. Io ho riportato l'articolo perché mi sembrava una bella sintesi e inoltre riporta particolari che personalmente non conoscevo.

Anonimo ha detto...

Meraviglia molto che un consigliere comunale apprenda particolari di tale importanza dal giornale. In base a cosa decide il voto in Consiglio ?
E poi quello che riporta Martini è proprio vero ?