venerdì 1 ottobre 2010

L'abito fa il monaco

venerdi 1 ottobre 2010 - Good Morning Caldiero

Il “profilo basso’ è indice talvolta di grande saggezza e può essere applicato anche nella vita di tutti i giorni: brillantissime carriere sono state fatte all’insegna di questo “teorema”.
Il “basso profilo” invece è sinonimo di poco valore.
Cosa c’entri questa introduzione con questa rubrica, è presto detto.
Caldiero, in estensione già il più sacrificato paese, sta diventando anche il più “anonimo” della provincia. E per darne un’idea, avrei potuto usare anche altri aggettivi quali: incognito, ignorato, oscuro, impersonale, insignificante, sconosciuto, banale, comune, freddo, grigio, piatto, scialbo, insulso, piccolo, qualsiasi, dimenticato, trascurato, mai sentito, neutro, tetro, ordinario, ovvio, povero, trascurabile, vuoto ecc.
Tolte le terme, capitolo a parte, ma con tanti problemi da riprendere, Caldiero, passa inosservato agli occhi del mondo intero. Non ha monumenti, nè centro storico degni di sguardi e percorsi turistici. Non ha personaggi nè storia degni di una misera pubblicazione. Non ha giardini nè parchi degni di allietare il tempo libero dei suoi abitanti. Non ha risorse nè volontà per emergere da una squallida nebbia di sopravvivenza.
Arrivare o solo passare per Caldiero è difficile! La strada regionale 11 è una continua colonna di auto a passo d’uomo; da sud, le tre vie che portano in centro sono pericolose e nemmeno degne del nome di strada; da ovest si presenta il tormentone delle rotonde e della loro pericolosità. Persino la segnaletica difetta, scarseggia o manca.
Arrivando da San Bonifacio, mentre si incrociano tre tabelle di varie dimensioni inneggianti a Colognola, Caldiero non esiste, se non nella gentilezza di qualche passante a disposizione per un’informazione.
Con chi dobbiamo prendercela stavolta?
valter niselli


1 commento:

Anonimo ha detto...

"Tolte le terme, capitolo a parte"
Per l'erba si intende