mercoledì 9 febbraio 2011

Lo sapete che ... esiste l'Albo Pretorio OnLine

La pubblica amministrazione fa (purtroppo raramente) un passo avanti.
Dal 1 Gennaio 2011 è entrato in vigore in Italia l'obbligo per i Comuni di pubblicare i propri atti amministrativi sul proprio sito. Non so se vi è mai capitato di consultare il registro all'ingresso del Comune chiamato Albo Pretorio.
Bene, dopo alcune proroghe ...

La legge n. 69 del 18 giugno 2009, perseguendo l'obiettivo di modernizzare l'azione amministrativa mediante il ricorso agli strumenti ed alla comunicazione informatica, riconosce l'effetto di pubblicità legale solamente agli atti e ai provvedimenti amministrativi pubblicati dagli Enti Pubblici sui propri siti informatici.

... è scattato l'obbligo di pubblicazione on-line.

Caldiero, grazie anche ai servizi della piattaforma regionale MyPortal, adottata per il proprio sito, ha potuto adeguarsi tempestivamente ed inserire il nuovo servizio denominato Albo Pretorio OnLine (vedi figura).
Dalla home page del sito comunale è sufficiente "cliccare" l'apposito link nella sezione Documenti On Line ed accedere ad una pagina di ricerca per visualizzare atti di stato civile, delibere di giunta, determine degli uffici e altre comunicazioni con l'obbligo di pubblicità legale.
A chiunque fosse interessato ... buona consultazione

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggo che anche il Comune di Caldiero si è dotato di albo pretorio on line ai sensi della vigente normativa.
Quale sistema è utilizzato?
In che modo riesce a certificare le relate di pubblicazione?
Grazie

Umbe ha detto...

Premetto che non mi intendo di pubblicazione di atti amministrativi. Immagino che si intenda la possibilità di dimostrare che una certa delibera sia stata effettivamente disponibile per i giorni fissati nell'applicazione dell'Albo Pretorio.
Da informatico immagino che ci sia un registro elettronico delle pubblicazioni fatte e delle date di affissione e defissione. Mi informerò presso gli uffici, dopodichè integrerò il commento.

Anonimo ha detto...

Una domanda sulla PEC
Perchè il protocollo non ha una casella PEC ? O fa riferimento a quella generica comune di Caldiero ?
In ogni caso perchè non viene restituito il numero di protocollo assegnato ?
E' vero, si potrebbe farne a meno se il documento è spedito da PEC ma poi "stranamente" l'Amministrazione lo vuole citato sulle risposte. Bello è ?

Anonimo ha detto...

Nulla di nuvo sul protocollo ?

Umbe ha detto...

A proposito di Posta Elettronica Certificata o PEC mi risulta che il comune ne abbia attivate addirittura quattro: una generica e poi una per ogni area e cioè area tecnica, economico finanziaria e amministrativa.
Può sembrare strano ma, da informatico, ho un sano rifiuto di quanto in Italia è stato messo in pista per "certificare" i messaggi di posta elettronica.

(Io la uso da più di vent'anni e non capisco perchè dovrei dotarmi di un indirizzo diverso ... non sarebbe meglio un "certificato di identità" da abbinare ai messaggi con enti che lo richiedano?)

Se Vi interessa approfondire cercate su Google: Zibaldone PEC ..... troverete un interessante trattazione sul tema realizzata dall'associazione Cittadini internet.

Tornando a Caldiero ... per adeguarsi all'obbligo imposto dal Governo ... il comune si è dotato e utilizza per comunicazioni con la PA gli indirizzi PEC. Non conosco lo stato delle comunicazioni ad esempio con i professionisti per l'area tecnica ma credo che prevalga ancora il contatto diretto (e qui con il tempo si potrà sicuramente migliorare offrendo nuovi servizi).
Per protocollare una comunicazione penso si possa usare l'indirizzo certificato generico (ovviamente se dotati a nostra volta di PEC) ... io, ad oggi, preferirei portarla a mano.

Avremo modo di approfondire ... magari in un post specifico ...

Anonimo ha detto...

Lasciamo perdere la scelta, ormai è stata fatta e bisogna adeguarsi.
La mia domanda era molto specifica e lagata ai "normali" cittadini.
Se voglio madare un documento al protocollo lo devo mandare alla PEC generica ? Mi viene restituito il numero di protocollo o se mandato così non mi è più richiesto ? (oggi lo richiedono)
Perchè dovrei portare ancora a mano per essere sicuro ? Questo non è boicottare lo sforzo di miglioramento della Pubblica Amministrazione ? Indipendentemente dalla scelta più o meno felice del mezzo

Umbe ha detto...

Caro Anonimo ... (mi permetta la battuta) ...,
curioso che un utente Anomimo scalpiti così tanto per usare una casella di posta certificata ;-)
Nessun boicottaggio da parte mia ... cercavo solo di far capire che la PEC è la solita invenzione all'italiana per complicare maggiormente cose che, IL RESTO DEL MONDO, gestisce con soluzioni tecnologiche diverse.
Venendo al caso specifico ho anticipato questo test che La invito eventualmente a replicare.
Oggi ho mandato una mail con il Suo quesito all'indirizzo generico PEC: comune.caldiero@stpec.it

Come supponevo ho ottenuto un messaggio di errore perchè non scrivevo da un indirizzo PEC.

Ecco l'errore:

Delivery to the following recipient failed permanently:

comune.caldiero@stpec.it

Technical details of permanent failure:
Google tried to deliver your message, but it was rejected by the recipient domain. We recommend contacting the other email provider for further information about the cause of this error. The error that the other server returned was: 554 554 <>: Messaggio rifiutato dal sistema. Indirizzo destinatario sconosciuto o non abilitato alla ricezione di posta non certificata. (state 15).

Se Lei è dotato di PEC provi a fare lo stesso e vediamo cosa succede.
Per scrupolo io ho mandato la mia comunicazione anche all'indirizzo normale del responsabile amministrativo. Appena ho qualche dettaglio riferirò sul blog. Saluti, UL

Anonimo ha detto...

Pensavo che prima di dotarmi di uno strumento che costa sarebbe stato utile acquisire informazioni, visto che l'Amministrazione si guarda bene dal farlo. E' vero, il Suo è un blog personale, ma è pur sempre tenuto da un Consigliere.
Mi permetta la battuta "io,non scalpito"

Umbe ha detto...

Se Lei è un professionista sarà più o meno obbligato a dotarsi di PEC. In teoria la PEC è gratuita (il Ministero ha sottoscritto un apposito accordo con le Poste Italiane .. tanto per cambiare). Se Le interessano ulteriori informazioni Le consiglio di accedere all'apposito sito del governo italiano www.postacertificata.gov.it.

Se invece Le interessa mandare una mail al Comune può tranquillamente utilizzare una normale casella di posta elettronica inviandola agli indirizzi generici del Comune (es. info@comune.caldiero.vr.it) che vengono letti con la stessa solerzia delle caselle PEC.

Umbe ha detto...

... a proposito ho chiesto informazioni sul numero di protocollo. Non c'è alcuna connessione tra l'invio tramite PEC e la numerazione del protocollo. Anche chi porta una missiva a mano non è detto che riceva contestualmente il numero di protocollo perchè l'operazione di protocollatura potrebbe essere fatta in un secondo momento. Per le pratiche edilizie, ad esempio sono gli uffici preposti che comunicano successivamente ai professionisti i numeri di protocollo da citare nelle comunicazioni seguenti.
Se Lei inviasse una comunicazione via posta elettronica e volesse protocollarLa è sufficiente che Lei indichi questa volontà nel mail e chieda eventualmente di ricevere, con una analoga risposta via mail, il numero di protocollo una volta assegnato.

Stiamo comunque parlando di comunicazioni semplici. Comunicazioni con valenza legale dovranno necessariamente essere presentati a mano o con posta certificata che è analoga ad una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Anonimo ha detto...

Ho letto con attenzione la diatriba sulla PEC e aggiungo alcune ulteriori riflessioni.
Il problema sollevato sembra essere dettato dal fatto che il Comune di Caldiero sembra avere una casella di posta elettronica certificata "chiusa", in grado, cioè, di dialogare solo ed esclusivamente con altre PEC. Si tratta di una scelta che altre pubbliche amministrazioni non hanno condiviso. Infatti le caselle di PEC "aperte", scelte da altre PA, sono in grado di ricevere messaggi da qualsiasi indirizzo di posta elettronica. Chiaramente è necessaria maggiore attenzione da parte degli operatori addetti al presidio di tale sistema.
La necessità per la pubblica amministrazione di dotarsi di una o più caselle istituzionali di posta certificata, con registrazione delle stesse presso l'indice delle PA, è un preciso obbligo normativo dettato dall'esigenza di garantire al cittadino un canale sicuro di comunicazione con l'Ente riducendo tempi e costi della comunicazione cartacea: con questo sistema il cittadino può avere le stesse garanzie della raccomandata, senza subirne i costi.
Nell'ottica della digitalizzazione della PA, ci sono diverse pubbliche amministrazioni che mettono a disposizione dei cittadini servizi on line che gestiscono lo scambio delle informazioni con i cittadini, tra cui il numero di protocollo delle comunicazioni inviate e i dati dei responsabili del procedimento.

Umbe ha detto...

Interessante contributo.
Voglio solo precisare che penso che il comune abbia adottato delle caselle certificate "chiuse" (cioè raggiungibili solo da altre PEC) perchè ne ha almeno altrettante normali raggiungibili quindi da un qualsiasi indirizzo di posta elettronica.
Nessuna limitazione quindi ma solo l'attivazione di quanto previsto dalla normativa.
Grazie e saluti ...

P.S.: come più volte accennato sarebbe bello poter distinguere tra i diversi interventi anonimi.
Per questo, senza doversi registrare come utenti è sufficiente inserire un qualsiasi pseudonimo, selezionando Nome/URL anzichè Anonimo.