domenica 5 dicembre 2010

Quattro passi in libertà

domenica 5 dicembre 2010 - Good Morning Caldiero

La domenica è sempre il fatidico giorno in cui si pensa di fare mille cose, ritrovandosi poi a decidere per i soliti quattro passi a smaltire il pranzo familiare che ha lasciato tracce nei buoni propositi di fisico da ritrovare.
Oggi, invece di prendere la consueta via di Colognola e della sua ottima pista ciclopedonale, optiamo per una scelta campanilistica e decidiamo di restare nel perimetro caldierese. La natura non è troppo favorevole: cielo plumbeo e strade viscide ci accompagnano, ma non ci perdiamo d’animo. Scendiamo da viale della Resistenza verso le Bambare e qui, tra marciapiedi e pedonale il gioco sembra facile. Sulla via Spezieria comincia l’avventura, ma basta camminare in fila indiana, sulla sinistra e guardare negli occhi gli automobilisti che giungono da Caldierino, per sapere che il rischio è solo se chi ti passa a quaranta centimetri non ha il senso della misura.
E nell’andare in punta di piedi, più vigili di un terrier che aspetta l’alzarsi della pernice, si commenta ad alta voce e con aforismi non troppo signorili, come a qualcuno sia stato “rubato” il voto, con un programma fasullo di pista ciclabile tra Caldierino e il capoluogo, via Spezieria.
Ma si continua sul nostro percorso sino a giungere nel centro storico della frazione. Lì, devi solo stare attento al doppio senso di auto che si incrociano non certo ai trenta all’ora, come da segnali ignorati, in una carreggiata che dice solo: o loro o tu e sai già chi deve cedere. Ma la parte più rocambolesca che ci vede impegnati, novelli Indiana Jones, è l'affrontare i pericoli che giungono dalle insidie della Regionale 11. Ma del resto dobbiamo tornare a casa e fare adesso dietrofront, sembra un atto di codardia e allora armati di coraggio, procediamo impavidi sul filo del fossato scivoloso, scossi da folate di vento targato, redarguiti da clacson amici che sembrano avvisarci che la corsia è loro e noi siamo fuorilegge. Si potrebbe in un momento fortunato, attraversare in territorio nemico, ma il guard rail ci sconsiglia la manovra e il nostro amor proprio ci dice che se proprio deve capitare, sia sulla nostra agognata terra.
Finalmente, ringraziando la nostra buona stella, siamo al sicuro davanti all’Oasi, nome mai così propiziatorio, anche se in turno di chiusura. La nostra avventura settimanale è conclusa e siamo al sicuro tra le quattro mura, non prima di aver alzato un pensiero ricco di contenuti a quel “Patto di stabilità” che sembra compromettere a Caldiero tutte quelle opere fondamentali che dovrebbero assicurare alla popolazione i “servizi di sicurezza”, solo per qualcuno, indispensabili.
valter niselli

Nessun commento: