mercoledì 3 novembre 2010

La penisola alla deriva

mercoledi 3 novembre 2010 - Politically Correct

Con la sua battuta omofoba: “Meglio appassionarsi alle belle ragazze che essere gay” il Cavaliere ha fatto arrabbiare e si è giocato la simpatia non solo del mondo omosessuale, ma anche di tutte quelle donne, che faticano a conclamare il sacrosanto diritto a non essere solo considerate un diversivo sessuale.
In un’Italia ormai in grandi difficoltà economiche, con una disoccupazione giovanile sempre più crescente, con un immobilismo decisionale e legislativo spaventoso, il premier proclama il suo “stile di vita” che ormai stride con la sensibilità e con i sentimenti della grande maggioranza degli italiani.
Come scrive Luigi La Spina nell’editoriale di stamane de La Stampa: “Se chiama - atto di solidarietà - quello manifestato nei riguardi di una escort minorenne, clandestina e accusata di furto e non comprende di ferire milioni di donne che nel nostro Paese faticano a trovare un lavoro onesto”; "se ripete una vecchia e squallida battuta sugli omosessuali e non si accorge di un mondo che è cambiato rispetto ai suoi giovanili anni della metà del secolo scorso”. Se - continuo io -, dichiara: “Non leggete più i giornali perchè vi imbrogliano” e non capisce che la democrazia passa anche dalla libertà di stampa e di opinione, allora dobbiamo renderci conto che la crisi nasce, non solo da tutti i problemi irrisolti che il governo si trascina, ma anche dalla distanza che via via si sta concretizzando tra il Presidente del Consiglio e la sensibilità di una parte importante dei moderati italiani del centro-destra, che fino a ieri avevano osannato la sua discesa in campo.
valter niselli

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Valter,
mi permetto di integrare il tuo commento con un pezzo tratto dal sito del Fatto Quotidiano (copertina del 4/11). I link agli articoli citati penso dovrebbero funzionare. Per ulteriori approfondimenti cliccate qui. Personalmente mi ritrovo molto nell'ultimo quesito ... Usque tandem ... (UL)

Berlusconi scaccia il timore sempre più reale di una crisi di di Governo con un discorso dai toni conciliatori verso l'alleato-nemico: "Se c’è la volontà di andare avanti con questo governo nel rispetto del nostro programma e nella lealtà nei confronti dei nostri elettori allora siamo pronti, insieme alla Lega e Bossi, a siglare un patto di legislatura". Fini, però, sta valutando l'ipotesi di dimettersi da presidente della Camera per avere le mani libere. E il premier è preoccupato perché a Montecitorio non ha i numeri per eleggere un successore gradito (leggi l'articolo). Il Cavaliere cerca di scaricare la responsabilità degli scandali su una possibile "vendetta della malavita", ma i fronti aperti sono troppi. C'è Ruby, la diciottenne marocchina che ha raccontato tutto e il contrario di tutto (articolo di Davide Milosa e Ferruccio Sansa). C'è Nadia, la 28enne escort di Reggio Emilia che ha parlato di incontri a base di sesso e droghe leggere, coinvolgendo anche il ministro Renato Brunetta (articolo di Marco Lillo). Ci sono le scorte, che si sfogano per l'umiliazione: "Vediamo un giro di ragazze pazzesco. E' mai possibile che dobbiamo vergognarci, noi che vorremmo lavorare per le istituzioni e difendere lo Stato?" (articolo di Gianni Barbacetto). Ci sono anche Copasir e Forum delle famiglie: il primo che chiede nuovamente di sentire il premier per parlare della "sua sicurezza"(leggi l'articolo), l'altro che con una nota prende le distanze da B. (leggi l'articolo). Per quanto tempo ancora gli italiani dovranno vergognarsi del presidente del Consiglio?

1 commento:

Anonimo ha detto...

In realtà di queste cose poco interessa alla gente, interessa solo alla minoranza per cercare di governare un paese che non l'ha voluta. Se vuole governare invece di spiare nei buchi delle serrature è meglio che convinca gli elettori che in caso di vittoria non farà i soliti ribaltoni che è abituata a fare ma farà, farà, farà.
Altro che morale o piagnistei per Pompei non gliene frega niente, l'importante è avere almeno un governo "tecnico" per qualche sedere da sistemare