lunedì 9 febbraio 2009

Semafori: ci sono novità? ... ci sono!

Ad un anno di distanza dal famoso sequestro delle apparecchiature T-RED nell'est veronese emergono i primi risultati delle indagini.
Almeno da quanto riferiscono i giornali le accuse mosse ad imprenditori, funzionari di polizia e amministratori locali sono decisamente pesanti.
I commenti da bar o da blog sono per la maggior parte per il "Crucifige".
Ho avuto già modo di dire che dubitavo che queste apparecchiature promuovessero la sicurezza sulle strade ma, comunque, penso sia un po' presto per giudicare e soprattutto per insultare "a vanvera".
Non ho competenze giuridiche per entrare nel merito delle vicende ed in particolare quelle più vicine a noi. Vedremo come si svilupperanno gli eventi.
Nel frattempo invito chi volesse riflettere serenamente sul tema a leggere i post precedenti e a seguire genesi ed evoluzione della vicenda sul bellissimo sito Giallofastidio.
Proprio lì ho trovato un riferimento ad un simpatico articolo di Michele Serra (pubblicato su La Repubblica del 30/1/2009) che mi fa piacere riportare anche qui perchè, mentre infuriano le polemiche su chi ha voluto queste apparecchiature, sotto sotto, forse, non facciamo che confermare, ancora una volta, l'italiana refrattarietà a seguire delle regole.

Nel limbo del giallo

Mirabile esempio di collaborazione tra pubblico e privato, il business dei semafori truccati aveva il non piccolo torto di fondarsi su una frode.Ma bisogna riconoscergli una suddivisione molto ampia, quasi maestosa, del maltolto. Ci guadagnavano i Comuni, per i quali le contravvenzioni stanno diventando una vera e propria tassa (altro che Ici), tra l' altro decisamente federalista e dunque fedelissima alla linea. Ci guadagnava la ditta fornitrice, e chissà se lo slogan per sedurre gli assessori era "il mio semaforo è più veloce del tuo". Ci guadagnavano le società incaricate di riscuotere le ammende: i gabelloti del nostro tempo. Arresti domiciliari per l' inventore del marchingegno (un piccolo software facile da taroccare come il carburatore di un motorino), raffica di incriminazioni per nugoli di vigili urbani, amministratori e società concessionarie, che ad ogni multa riscossa accumulano centesimi per il servigio reso a un' amministrazione pubblica che quasi ovunque delega le sue funzioni a società pubblico-private non sempre vocate a servire i cittadini. Il sistema (già smascherato dalle associazioni dei consumatori, e solo adesso giunto al suo epilogo istruttorio) era molto semplice. Nella trinità verde-giallo-rosso si è individuato l' anello debole, l' effimero, manipolabile giallo. Quel transeunte intermezzo tra il verde e il rosso molto amato dagli automobilisti italiani perché sospende il giudizio, non blocca e non avvia, non premia e non punisce, e dunque è soggetto alla discrezionalità dell' automobilista in un paese che adora interpretare volta per volta le norme. A seconda dei casi, delle circostanze, degli umori ("passo perché ho fretta", "mi fermo tanto sono in anticipo", "accelero sperando che quel pirla davanti non inchiodi", eccetera). Ebbene: il breve limbo del giallo, nel quale l' italiano galleggia e indugia per qualche magico istante, è stato trasformato in una trappola infernale. Bastava ridurne la durata da pochissimi secondi a una ingannevole frazione di tempo: non più il bonario, pigro annuncio del rosso, ma il suo compare rapinoso, il suo complice nefasto. Ed ecco che l' automobilista, sorpreso a tradimento dal rosso proprio mentre l' amico giallo pareva proteggere il transito, si ritrova in un istante dalla condizione di quasi-in-regola, di niente-di-grave garantita dal giallo, a quella di reo colto in flagrante dalle occhiute telecamerine. Se ci si pensa, è terribile. E' una macchinazione anti-italiana, nel senso che lucra, scandalosamente, proprio su quell' inerme abbandono alla vaghezza delle leggi che tanto aiuta gli italiani a campare. Il tradimento del giallo è il tradimento delle mezze misure, nelle quali per fiduciosa abitudine noi viviamo semi-felici. Il giallo esiste come evidente rimedio alla rigida assertività del verde e del rosso, che semanticamente parlando sono roba da protestanti, da Nord-Europa ligio e ottuso. Il giallo invece è cattolico (ma non lefebvriano, direi neanche ratzingeriano), è assolutorio, protettivo, generosamente vago, è il frettoloso Pater-Ave-Gloria che ci permette di sopportare l' ordine implacabile dello stop e dello start. Certi lunghissimi gialli di semafori a noi cari paiono proclamare la sospensione momentanea della legge, la benvenuta imperfezione del codice. Come hanno potuto mettercelo contro, i mascalzoni? Come hanno potuto trasformare il giallo, da amico nostro che ci dà una mano, a un brigante di passo che ci deruba proprio mentre, sereni e ignari, acceleriamo a un incrocio telefonando a casa, accendendoci una sigaretta, brancicando sull' autoradio e con la quarta mano tenendo perfino il volante?MICHELE SERRA
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Oggi (era il 28/1/2008) ho ricevuto un simpatico post da uno degli autori del blog giallofastidio, una risorsa molto interessante nel web per fare il punto sul tema dei semafori con i rilevatori automatici di infrazione (i cosiddetti T-RED) per il passaggio con semaforo rosso.

In questo blog ne abbiamo parlato in un paio di occasioni e se volete potete ripercorrere i vari interventi seguendo i seguenti link:

Tra Dicembre 2007 e Gennaio 2008 ho letto alcuni articoli sul giornale L'Arena ma, al momento non sono al corrente degli ultimi sviluppi. Un interessante riepilogo degli interventi del Vice Presidente del Consiglio provinciale di Verona, Mario Zampedri si trova, sul blog giallofastidio, seguendo questo link.

Personalmente oggi ho visto una camionetta dei Carabinieri nei pressi del semaforo diStrà ... e questa sera ho ricevuto il seguente commento:
sono del blog Giallofastidio (www.giallofastidio.net) ed ho già avuto modo di parlare via mail con Zampedri. Ho visto questa sera sul Tg3 regionale i carabinieri che toglievano i t-red là in provincia di Verona. Rimaniamo in contatto!! Fateci avere materiale notizie fresche che le pubblichiamo!!Mi raccomando che siamo poco lontani dall'eliminazione totale delle infestanti macchinette!!
Se qualcuno avesse delle informazioni più precise è invitato a lasciare un commento.
Ho l'impressione che prossimamente se ne parlerà parecchio.
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Internet è incredibile ... mi sono messo a cercare un po' di notizie in più e ho trovato i link ai servizi di TG5 e Studio Aperto sul sequestro odierno delle apparecchiature T-RED qui dalle nostre parti. Mi informerò quanto prima sul procedimento in corso.
Speriamo che adesso non si passi all'eccesso opposto ... cominciando a passare selvaggiamente ai semafori per irridere a questo sistema di controllo, al momento caduto in disgrazia (secondo me più per gli errori della prima fase di gestione, Ottobre-Dicembre 2006, che per una reale illiceità dello strumento).
Per i link ai filmati cliccate sulle immagini:

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gent.mo Umberto, invio al tuo blog, con richiesta di pubblicazione, il comunicato diffuso dai Consiglieri del Gruppo Misto dell'Unione relativamente al problema semafori.
Ti rigrazio e saluto cordialmente
Maria Dal Dosso



Gruppo Misto Unione dei Comuni “Verona Est”
COMUNICATO STAMPA
Gli avvenimenti che nei giorni scorsi hanno portato alla ribalta della cronaca nazionale i Comuni della Val d’Illasi e l’Unione di Comuni “Verona EST” hanno sicuramente alimentato la speranza in centinaia di cittadini che sono stati colpiti dalle apparecchiature T RED installate agli impianti semaforici.
L’intervento della Magistratura evidenzia la necessità di approfondire e di chiarire tutti gli aspetti connessi a questo sistema di rilevazione che, a seconda di come è congegnato, anziché garantire sicurezza può trasformarsi in una trappola vessatoria per gli automobilisti.
Questo intervento conferma i dubbi da noi più volte espressi in vari consessi a partire dal febbraio 2007, quando ci siamo fatti carico del disagio emerso dalle segnalazioni dei cittadini che si rivolgevano a noi per esprimere il loro malumore e chiedevano di essere tutelati.
Abbiamo iniziato a raccogliere la documentazione ed avendo individuato elementi che destavano gravi perplessità abbiamo preso posizione con interventi e interpellanze nel Consiglio dell’Unione e nei Consigli Comunali di Colognola ai Colli e Illasi, con comunicazioni al Prefetto e al Presidente della Provincia, con un incontro con il Vice-Prefetto Vicario, e con successive comunicazioni in base a nuovi elementi di valutazione via via emergenti, chiedendo che fosse verificata la congruità del sistema.
Purtroppo non siamo riusciti a far sì che le Amministrazioni competenti valutassero in modo approfondito il problema con l’impegno a sciogliere i tanti dubbi emersi; anzi, da qualcuno siamo stati accusati di strumentalizzazione politica e di difesa dei trasgressori del Codice nonostante si sia più volte dichiarato che il nostro intento era unicamente quello di verificare la vera finalità di queste apparecchiature. Infatti siamo convinti che sia giusto chiedere ai cittadini l’assunzione di responsabilità ma che sia altrettanto giusto, anzi doveroso, avere la certezza che chi amministra valuta l’esito delle scelte che ricadono sui cittadini e soprattutto si fa garante del rispetto del principio di legalità.
A questo punto potremmo dire: “l’avevamo detto”, ma siamo convinti che gli avvenimenti di questi giorni non siano una vittoria, ma rappresentino una sconfitta per quanti credono nella necessità di riaffermare la trasparenza dell’agire amministrativo e contribuiscano ad alimentare il clima di disaffezione per la vita politica.
Questa indagine, infatti, getta un’ombra e un grave dubbio sull’operato delle Istituzioni e conferma la sfiducia dei cittadini che si sono sentiti ingiustamente colpiti da un sistema di rilevazione che per come è stato congegnato ha colpito molti di loro in modo vessatorio e indiscriminato.
Per questo esprimiamo ancora una volta il nostro disappunto per non essere stati ascoltati e per il fatto che le maggioranze, i Sindaci e l’Unione di Comuni, si sono preoccupati di difendere le loro decisioni più che di valutarne la regolarità procedurale e la ricaduta sui cittadini e di fronte alle nostre ripetute segnalazioni non hanno avuto il coraggio di rivedere i propri provvedimenti.
Non resta che rimanere in attesa che i giudici svolgano il loro lavoro e che finalmente si diano risposte chiare e convincenti a tutti i cittadini, che hanno bisogno di poter tornare a credere che chi li rappresenta ha veramente a cuore il bene della comunità.
I Consiglieri del Gruppo Misto Unione di Comuni “Verona Est” Burro Bruno Dal Dosso Maria Verzini Alessandro Verzini Giorgio

Colognola ai Colli, 27 gennaio 2008