domenica 30 settembre 2007

Pista ciclabile Val d'Illasi

A parziale scusa per non aver partecipato (visto il concomitante Consiglio Comunale, ... Aldo non prendertela) alla serata di presentazione della proposta-progetto della Ciclabile Vald'Illasi (da Zevio a Giazza lungo l'argine del Progno) mi fa piacere segnalarVi alcuni link utili a tenersi aggiornati sul tema, chiedendo ad Aldo Masconale di aggiungere eventuali ulteriori fonti di informazione.

5 commenti:

aldomasconale ha detto...

Umberto
grazie per la sensibilità.Pensavo di aver già postato ,per par condicio lo riporto anche sul tuo forum.


CHE STRANA COSA!!!

Il 27 luglio 2007 il sindaco di Caldiero Gianni Molinaroli presenziava a Lavagno alla presentazione in anteprima per i Sindaci ,dello studio di fattibilità per la proposta- progetto della pista ciclabile Valdillasi,ovvero da Zevio a Giazza lungo l'argine dx del progno ,per collegare le realtà ciclabili locali con la pista europea del Sole che passa appunto sull'argine dell'Adige a Zevio.
Vale la pena ricordare che la prima riunione tra il Comitatoveronaest e i Sindaci dei comuni interessati si era tenuta a Caldiero circa due anni fa,alla presenza del sindaco Alberti.Evidenziamo che pur essendo il lavoro fatto (ed è notevole)di totale volontariato,i comuni-Zevio Belfiore Caldiero Lavagno Colognola Illasi Tregnago Badia Selva- hanno aderito alla proposta mediante delibera consigliare ,ed altresì nell'ultima riunione hanno deciso di realizzare appunto con il logo di tutti ,gli inviti e le locandine informative,che sono pervenute al Sindaco martedì 17 settembre.
Quanto premesso attesta senza dubbio, l'adesione e la partecipazione anche del Comune di Caldiero e del sindaco Molinaroli al progetto, ed alla sua presentazione alle autorità e ai cittadini programmata appunto da tempo per VENERDI' 28 SETTEMBRE presso la Vagotex di Colognola ai colli ,alle 20.45.
Troviamo percio' alquanto singolare (eufemismo)che per la stessa ora e data sia stato indetto un consiglio comunale;ci sembra perlomeno di cattivo gusto costringere ad una scelta ,chi ,tra assessori consiglieri cittadini,si troverà a dover preferire un evento magari essendo interessato ad entrambi;
e comprendiamo la rinuncia di chi, intendendo rispondere ai propri doveri politici o civici, si vedrà costretto a non presenziare ad una iniziativa partita dal "basso" dai cittadini e realizzata da volontari,tralaltro di Caldiero in massima parte.
E il senso di frustrazione ,ai limiti del dileggio,diventa amarezza , anche per le motivazioni del Sindaco Molinaroli ,a giustificare il sovrapporsi degli eventi: "necessità inderogabili per altre riunioni che hanno impedito la differenziazione della data".
Chissà.
AldoMasconale pv comitatoveronaest

23 settembre 2007 22.07

aldomasconale ha detto...

pardon...era questo da postare.

Ciclabile Valdillasi

Ieri sera,venerdi 28 settembre ,nel bel Centro eventi e cultura della Vagotex-Windtex di Colognola ai Colli (ancora un grazie al titolare anche per la cortesia del brindisi augurale di fine serata),abbiamo presentato lo studio di fattibilità per la realizzazione della pista ciclabile "Valdillasi",da Zevio a Giazza lungo l'argine destro del progno.Con collegamento alla pista europea del Sole che corre sull'argine dell'Adige appunto.
Oltre ad un video molto bello sui luoghi attraversati dal tracciato.
I lavori presentati,che ricordiamo sono stati realizzati in totale volontariato,hanno riscontrato grandissimi apprezzamenti dai presenti.
Lo rimarchiamo a ringraziamento degli autori ,che citiamo:
Massimo Merzari,Luca Sberveglieri insieme a Fabio Erbisti Simone Pomari e Nicola Avesani per lo studio di fattibilità .
Pietro Balzanello Vincenzo Casciano per le riprese, Fiorenzo Oliviero soggetto-ciclista ,ed Emanuele Miliani ,del centro videoediting di Bosco,supervisore per ideazione e montaggio del video.
La presenza di pubblico è stata numerosa (153 persone), ma inferiore alle ns aspettative ;non sappiamo se ad incidere sia stato il giorno scelto(avevamo optato per il sabato mattina ma su richiesta del sindaco di Illasi abbiamo poi deviato al venerdì )o il ritardo nell'esposizione delle locandine od altro.
Certamente ci aspettavamo una partecipazione più ampia.
Sicuramente latitanti le istituzioni,rappresentate dall'assessore Valdegamberi per la Regione e dall'assessore Tezza per la Provincia.Era presente anche il vicepresidente del consiglio provinciale Zampedri.
Ma quello che abbiamo ritenuto deludente (eufemismo)è stata l'assenza dei Sindaci dei comuni aderenti alla proposta ,senza per questo nulla togliere ai numerosi assessori dei Comuni interessati, presenti.
Crediamo che aderire ad una proposta/progetto ideata ed elaborata dal "basso" dai cittadini e poi non presenziare alla sua
presentazione sia una contraddizione ,fatti salvi impegni amministrativi inderogabili.
Siccome siamo abituati a dare a Cesare quel che è di Cesare vogliamo rimarcare che sindaco presente è stato il sindaco di Lavagno Molinaroli Dario (peraltro sempre in disparte comunque ) ,con buona parte degli assessori.E il sindaco in pectore di Selva ,Cappelletti.
Corre anche l'obbligo di sottolineare il ruolo dell'assessore Walter Facchini nel raccordare i collegamenti con gli altri comuni,Selva di Progno Badia Tregnago Illasi Colognola ai colli Caldiero Zevio e Belfiore.
Vogliamo comunque ribadire il ns grazie agli assessori Eridani di Badia,D'ambrosio e Tosi di Illasi ,Chiamenti di Colognola , ,Barbieri,Pigozzi di Tregnago che hanno partecipato alle numerose riunioni ospiti dell'ass.Facchini a Lavagno.
Ma anche Alberti per la riunione d'avvio,Vesentini ,Falsirollo e Tonolli di Zevio,Valcasara di Selva,Tregnaghi di Colognola,
Ricordiamo anche l' adesione al progetto e la presenza ad una riunione dell'assessore regionale Giancarlo Conta e dell'ass. provinciale Martelletto,che peraltro ha inserito il collegamento alla ciclabile Valdillasi nel proprio programma elettorale di sindaco di Colognola ai Colli.
E' doveroso anche ringraziare e ricordare la partecipazione alla elaborazione della proposta di Laura Corradini Michele Rossi e Massimo Molinaroli di Lavagno,anche se il loro apporto non ha potuto trovare evidenza ma c'è stato.
come per Maurizio Piccoli di Caldiero per le prove di ripresa e Lino DalBosco di Cellore per i "trasporti con l'Ape".
Un grazie va anche a Vittorio Zambaldo per l'attenzione giornalistica.
Ora la ciclabile "Valdillasi" entra nella fase più difficile che è quella del finanziamento e della realizzazione;come dimostrato nello studio di fattibilità le sinergie e l'impegno dei singoli Comuni possono rendere il costo di 5,5 milioni di euro per i 35 km del percorso frazionato con l'intervento di Regione e Provincia,sopportabilissimo e rendere attuabile nel breve il progetto.
Fermo restando come abbiamo rimarcato nella riunione il fattore "ghiaia del progno".
E in questo senso, abbiamo attivato il sito -www.valdillasi.it - dove dai prossimi giorni si potranno vedere lo studio di fattibilità e il video relativi alla ciclabile ,ma anche altre iniziative di sostegno e supporto per arrivare alla realizzazione dell'opera.
Augurandoci di non aver dimenticato nessuno.
A.M.Comitatoveronaest

Anonimo ha detto...

Caldiero: degrado e ignavia si ampliano.

Il distacco dal bisogno: infrastrutture e vigilanza urbana a braccetto:

La mobilità pedonale.
Su L’Arena, il 30 gennaio 2009, Silvino Gonzato l’ha buttata in ridere: «Alla conferenza tenuta al baretto dal ragionier Dolimàn sul tema "Il fratturato medio dei marciapiedi di Verona sta salendo"», scrive la Olga, «erano presenti anche il cavalier Osoppo con una gamba ingessata e altri due avventori che, essendo stati liberati dai gessi pochi giorni prima, si erano portati le radiografie per dimostrare l’infortunio subìto. La Isetta, moglie del Tanica, aveva invece portato le diapositive dei marciapiedi che il ragioniere ha proiettato sulla parete assieme alle radiografie. È stata una conferenza interessante perché a tutti noi è capitato di romperci o slogarci qualcosa camminando sui marciapiedi, specie su quelli della periferia, tanto che, per esempio, io e il mio Gino preferiamo evitarli camminando in mezzo alla strada dove le buse sono meno profonde e le gobbe meno alte».

A Caldiero i pedoni tacciono i loro guai e …camminano in silenzio.
Solo i marciapiedi “nuovi”, come in Via A. De Gasperi e poco altro, ci consentono di camminare in sicurezza e ci salvano dal pericolo imbatterci su gobbe, fratture, sbreghi, dislivelli e buche; pali, radici emergenti e straripamenti di piante; strettoie; auto in sosta permanente, depositi e campane per la raccolta di rifiuti. Un supermercato dell’inagibilità pedonale!

Sui grami marciapiede, quando ci sono, si incespica anche su altri pericoli e ostacoli.
Se si fossero manifestati i vituperi, gli infiniti gemiti e gli allarmi, repressi e intimamente sopiti, di chi calpesta i marciapiedi cittadini, altro che le assemblee al baretto: sentiremmo in Caldiero un’assordante e incessante imprecazione, il gemito di una parolaccia mal repressa!

Non solo ossa rotte, sui magri spazi verdi i cani domestici, anzi i loro “padroni” si fanno beffe di ordinanze e di buona educazione: provvedono a rendere la passeggiata sul marciapiede una corsa all’ultima sfida.
Occorrerebbe un cartello: attenti alla “sporchezza” dei cani!
Occorre, invece, viaggiare con gli occhi attenti e mirati a individuare l’incessante serie di depositi che tempesta il marciapiede.
Si potrebbe portare qualche esempio. Ma, il malcostume è tanto diffuso, che sarebbe più facile camminare senza incontrare il “cumolo”, dove rischi d’insozzare le scarpe.

Il marciapiede a Caldiero esiste dove l’hanno posto gli avi o le nuove lottizzazioni.
Nelle Vie dell’età del Vecchio Caldiero, ma anche di qualche decennio fa, abbiamo quartieri dove il marciapiede è un opzional.
Ci sono interi Viali senza marciapiede (Viale della Resistenza, Viale della Libertà in Gardenia). Salvo quelli realizzati negli ultimi anni, quando ci sono si possono dire inclassificabili: sagome a geometria variabile, di ampiezza fuori norma, pieni di ostacoli e precari.
Per non parlare delle barriere architettoniche: salvo poche eccezioni sono spesso un miraggio!

La mobilità in bicicletta.
Per quello che riguarda gli spostamenti in bicicletta, aldilà degli eroismi di qualche benemerito concittadino, occorre dire che a Caldiero viviamo nella preistoria e con pericolo incombente per i mal capitati.
Un bel dire che andare in bicicletta si assommano i notevoli vantaggi: alla salute, all’inquinamento, al consumo energetico, al traffico veicolare.
Ma come muoversi sicuri quando la bicicletta occupa una parte della carreggiata non potendo scorrere su vie riservate, sulle ciclopiste, con il rischio di essere travolti dagli autoveicoli in transito? Chi prende la ciclabile, infatti, lo fa per andare da un posto all’altro e sbrigare le sue attività: dalla stazione ferroviaria alla scuola; dalla frazione al Municipio, alla Posta, alla Chiesa, ai negozi e vice versa. Lo fa anche per sport, evidentemente.
Manca una ciclopista che colleghi il centro da una parte con la borgata delle Terme e dall’altra con la frazione Caldierino.
Inutile cercare le ciclopiste nel paese: non ci sono!
Abbiamo solo uno spezzone, quello del Viale della Stazione. Ma non è molto utilizzato. Manca, infatti, la contiguità con le “stazioni” di partenza e di arrivo. La ciclopista serve solo occasionalmente: per soddisfare la curiosità, come un breve tratto turistico. Ma non risponde allo scopo funzionale di connessione da punto a punto.
Impensabile, poi, cercare quelle di collegamento inter – comunali: non ci sono. Il paese non è servito.

La mobilità degli autoveicoli.
Chi si muove con l’auto s’imbatte sull’inadeguatezza e l’insicurezza delle strade. E’ pericoloso avventurarsi in bicicletta e a piedi. Sono strade strette, mal tenute, di poca scorrevolezza, dal manto precario: buche, avvallamenti, dislivelli, rifacimenti d’asfalto.
A Caldiero le strade si prestano a tutto: strozzature con autoveicoli in sosta permanente e ostacoli per le “profumate oasi” della raccolta dei rifiuti.
Molte strade sono antiche, nel senso che sono rimaste quelle dei tempi del calesse e del carro trainato dai buoi: strette e prive delle cunette per lo scolo dell’acqua piovana, mancanti di banchine salvagente o marciapiede.
Le principali vie d’accesso al paese dalla Porcilana (Via Catena, Gombion) sarebbero, semplicemente, da riclassificare e trasformarle come prescrive il Codice della Strada.
Cosi sono strade da riprogettare,
Gli enti proprietari delle strade, infatti,- in tal caso il Comune – dovrebbero classificare la loro rete entro un anno dalla emanazione delle norme di cui al comma 4 del Codice della Strada. Gli stessi enti proprietari hanno il dovere di provvedere alla declassificazione delle strade di loro competenza, quando le stesse non possiedono più le caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali di cui all'articolo 2, comma 2. Sono quelle strade urbane di quartiere che dovrebbe prevedere: una carreggiata con almeno due corsie larghe circa 3.00 mt., banchine laterali larghe 1,50 mt, cunette 0,50 mt.

Invece abbiamo:
• Via Monte Rocca pur presentando una congrua carreggiata per i due sensi di marcia, è parzialmente dotata di marciapiede, ma stretti e irregolari.
• Via delle Terme manca del tutto di tutele laterali: banchine o marciapiedi che siano. Il tratto finale sarebbe tutto da discutere: pericolosa agibilità del sovrappasso ferroviario e dell’innesto alla strada regionale n. 11.
• Via Gombion è divisa in due tratti. Nessuno rispetta i canoni stradali. Quello che si parte da Via Spezieria è talmente stretto che si è adottata per sicurezza la percorribilità a senso unico. Costringendo l’utente a un lungo circuito su Via San Marco e Colombara per ritrovare via Giare e proseguire a destra verso il centro di Caldiero oppure, girando a sinistra, andare a Caldierino. Chissà se ci si ricorda del gioco “il giro dell’oca”? Ecco quello è il circuito del Gombion.
• Via Catena sarebbe la direttissima dalla Porcilana al Centro (Rotonda di Pressolvino). Ma il percorso è insidioso per la limitata larghezza della carreggiata e la mancanza di banchine laterali: la strada è semplicemente fuori norma.
Quasi tutte le vie locali attendono una ripassata: le carreggiate asfaltate in buono stato sono solo alcune.
Tutte le altre sono rappresentate da avvallamenti, sconnessioni e da asfalto di usura consunto.

M.Mainardi

MARKE ha detto...

Sono passati alcuni anni dagli ultimi post sulla ciclabile Val d'Illasi..........non se ne fa più niente? Butteranno giù ancora e solo asfalto lungo il progno? Se qualcuno ha qualche notizia sarei contento di leggerla.

Marke ha detto...

Sono trascorsi alcuni anni dagli ultimi post sulla ciclabile della Val d'Illasi..........non se ne fa più niente? Butteranno giù ancora e solo asfalto lungo il progno? Se qualcuno ha notizie, sarei contento di leggerle.