lunedì 8 luglio 2013

Parliamo di Tares


lunedi 8 luglio 2013 - Good Morning Caldiero

La Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) va a sostituire la Tariffa di igiene ambientale (Tia) e la Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu).
Il nuovo tributo è in vigore dal 1º gennaio 2013 e consiste in un'imposta basata sulla superficie dell'immobile di riferimento, sul numero dei residenti, l'uso, la produzione media dei rifiuti e altri parametri e ha come obiettivo la copertura economica per intero del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del comune.

La Tares interessa chiunque possieda o detenga locali suscettibili di produrre rifiuti, ma peserà in modo particolare sulle famiglie numerose e sulle imprese. Il pagamento delle quattro rate annuali, che doveva iniziare a gennaio 2013, è slittato, secondo un emendamento alle Legge di stabilità, prima ad aprile e in seguito a luglio 2013.

La Tares rispetterà due nuovi parametri che aggraveranno il peso sulle tasche dei contribuenti:
dovrà coprire il 100% del costo del servizio sostenuto dai comuni e dovrà finanziare anche i “servizi indivisibili” forniti dall’ente locale quali: l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale, le aree verdi.

Come si determina
La base imponibile rimane, per gli immobili a destinazione ordinaria, la superficie catastale rapportata all'80%. Per la determinazione della tariffa si devono conoscere alcuni aspetti quali il numero dei residenti, l'uso, la produzione media dei rifiuti e altri parametri. All''importo così determinato (come precedentemente fatto per la Tarsu o Tia) viene aggiunta la tariffa per i servizi indivisibili pari a 0,30 euro per ogni mq. di abitazione, che, nonostante i servizi siano locali, andrà devoluta allo Stato.

I sindaci del veronese sono in fermento e, partendo da una petizione del primo cittadino di Roncà, che la Provincia ha recepito e fatto sua, è nata una raccolta di firme per tutti i 98 comuni del veronese, per protestare contro tutti i balzelli statali che impediscono ai comuni di garantire anche i servizi minimi per i cittadini. 

Domandiamoci ora perchè il nostro Comune ha deciso di applicarla per il 2013 in due rate (scadenza 31 ottobre e 31 dicembre) e se non fosse stato possibile continuare con le vecchie tasse, visto che per quest’anno già Imu e nuove tariffe dell’acqua pubblica andranno a gravare sui già spremuti bilanci familiari. Teniamo inoltre presente che qualcuno, con sperticati elogi alla nostra bravura e partecipazione nella raccolta differenziata dei rifiuti, giurava che assolutamente si sarebbero conseguiti notevoli risparmi nei costi di gestione.

Se però siamo tutti convinti che queste ulteriori tasse serviranno a finanziare nuovi progetti, ad aiutare le famiglie indigenti e a far funzionare meglio l’apparato amministrativo, ben vengano, dopo gli F35, anche gli F24. 

1 commento:

Umbe ha detto...

Valter,
ti ringrazio per questo contributo sul tema TARES perchè, nel nostro piccolo, è importante iniziare a parlarne. Da quanto ho sentito finora la parte veramente più seccante è l'aggiunta di 0,30 € per metro quadro che lo stato obbligherà i comuni a riscuotere per conto suo.
Per una tassa che, per quanto ne so, ad oggi equivale a circa 1 Euro, rappresenterà un aumento minimo del 30%. Dovendo poi coprire al 100% il costo della gestione rifiuti e altri servizi è molto probabile che la tariffa media decisamente superiore.
Non sono d'accordo invece sulle battute ironiche che fai sulla raccolta differenziata. La raccolta porta a porta ha permesso concretamente di contenere gli aumenti e soprattutto di colmare il gap nella copertura dei costi che era sceso nel 2010 a circa il 70% e adesso mi pare si attesti intorno al 90% con un entrata di circa 60 K€ grazie alla vendita di plastica, carta e altri rifiuti differenziati.
Se non si accorpassero altri costi e se lo stato non ci mettesse lo zampino (con i SUOI 30 centesimi) l'aumento sarebbe stato minimo.
Ciao.