martedì 28 agosto 2007

Area Campo Sportivo ... parliamone

Nell'ultimo consiglio comunale è stato deliberato di proseguire con la vendita dell'area dell'attuale campo sportivo, per mezzo di una trattativa privata, per un importo di 3 milioni di Euro. Molto si è discusso e si discute sulle ragioni di questa alienazione per finanziare altre importanti opere per Caldiero. Ricevendo molti interventi sul tema ho deciso di proporre un apposito argomento per organizzare il dibattito.
La discussione precedente è partita dalla serata organizzata da Aldo Masconale il 6 Luglio ed è proseguita sul Post dal titolo "In evidenza" .
Voglio sperare che oltre alle critiche incrociate su una frase o sull'altra si voglia discutere nel merito la questione.

9 commenti:

Umbe ha detto...

Viste le molte contrapposizioni sul tema della vendita cerco di ripartire dai fatti.

Che cosa prevede l'intervento urbanistico nel "vecchio" campo sportivo (cito da altri post):

un 40% circa è destinato ad intervento edilizio con realizzazione di una nuova piazza ;

un 20% circa alla realizzazione di parcheggi + 400 mq di posti auto coperti di proprietà comunale;

un 40% circa, infine, è destinato a verde attrezzato ed un'area a servizio delle scuole elementari.

Forse è superfluo ricordare che l'area dell'attuale campo NON è mai stata a disposizione della cittadinanza ma SOLO dell'AS Calcio Caldiero Terme.

Sul fatto di costruire per il 30, 40 o xx% penso che la percentuale ipotizzata (40 + 20 di parcheggi) fosse quella che garantiva un buon prezzo di vendita (per finanziare altre opere) e una buona superficie da destinare ad area verde.
Secondo me conterà moltissimo la qualità dell'area verde che si realizzerà e in tal senso sarebbe interessante commentare diverse proposte.
Purtroppo nelle discussioni nei forum il tema del campo sportivo si mescola con discorsi più generali sull'elevata e progressiva edificazione nel paese.

Questo in realtà è un altro tema che sarebbe interessante discutere a parte.
Da quello che ho capito in questi mesi la scelta di far diventare Caldiero un paese ad alta vocazione residenziale risale a 12-15 anni fa (e quindi precedente all'amministrazione Alberti) con un obiettivo teorico raddoppiare la popolazione (da 4.500 a 9.000) in non so quanti anni.
Questo è il punto di fondo sul quale varrebbe la pena dibattere.
Sarebbe anche interessante analizzare una situazione per i prossimi anni (con le lottizzazioni già approvate) per capire quale sia il tasso di crescita previsto nei prossimi 5-10 anni.
Speriamo che si possa sviluppare una interessante discussione su questo tema

aldomasconale ha detto...

Umberto
non vedo più la discussione "in evidenza" e i rispettivi commenti.Spero sia questione tecnica.
Detto questo vorrei fare alcune osservazioni,a titolo personale,sulla questione campo sportivo.
In attesa che il sindaco mantenga fede a quanto promesso ed illustri compiutamente ,e con immagini tali da rendere chiara visione per tutti cosa produrrà il progetto obbligato sull'area del campo sportivo,nel ribadire la mi considerazione di grave errore e di psreco di occasione per tale progetto,vorrei farti osservare che quando si recita che l'intervento riserverà uno spazio per una nuova piazza è un falso.
Una piazza è uno spazio,generalemnte pubblico comunque a pweerto a tutti,nel caso in questione in realtà e' uno spazio,privato,realizzato all'interno dei fabbricati,quindi immagino sarà soggetta ad orario a cancelli ed altro,quindi non assolutamente riconducible al concetto di piazza,di agorà.
Ma anche nella fattispecie,anzi maggiormente ,è un errore ;proviamo a chiederci cosa potra succedere nella piazza quando magari qualcuno vorrà tirare tardi e qualcuno vorrà dormire,qualcuno vorrà pulito e qualcuno lorderà,e magari tutti questi qualcuno saranno com-proprietari della "piazza".E magari ci saranno da "assemblare" consuetudini abitudini culture diverse;in un spazio privato dove non si potrà intervenire con decreti comunali o regolamenti o con presenza di tutori dell'ordine.A meno che nn si intenda "selezionare" i proprietari futuri a meno che non si intenda coltivare l'illusione (perniciosa)che il prezzo possa fare selezione e garantire tranquillità.
Quindi per favore non bariamo non parliamo di "nuova piazza ",tantomeno intesa come opportunità per la comunità.
Non capisco poi cosa significhi che" l'area non è mai stata a disposizione della cittadinanza",perchè Calcio Caldiero Terme non è un'associazione che raggruppa cittadini?e con l'intervento edilizio di RESIDENZA PRIVATA invece verrà messa a disposizione della cittadinanza?!?
mi sembra un lapsus freudiano,che testimonia come anche l'amministrazione stia comprendendo che è sbagliato,che data l'edificabilità dovrebbe essere davvero utilizzata per la cittadinanza,per non negare (forse)l'ultima possibilità di connotare nella qualità ,urbana propedeutica e collettiva e altro,il centro storico di Caldiero.
Io non demordo,comunque.
AldoMasconale

Umbe ha detto...

Aldo,
il post In evidenza non compare in home page perchè vengono presentati solo i 10 post più recenti.
Per accedervi è sufficiente:
- "cliccare" il link su questo post,

- cercare nell' Archivio blog nella barra a sinistra che raggruppa i post per mese,

- cliccare sull'etichetta che identifica un post (in questo caso campo sportivo) per vedere tutti i post che parlano di un certo argomento,

- cercare una parola chiave sull'argomento (es. campo sportivo ) nella barra di ricerca in alto.

aldomasconale ha detto...

Umberto
scusa ma non capisco:se in una discussione si inzia un dibattito questo puo' sparire perchè iniziato prima degli altri?
Magari che permangono senza suscitare alcun interesse? tipo "consigli comunali2che di inizo agosto e non ha interventi.
Mi sembra incongruo,e quantomeno complicato per chi vuole seguire un filo mnemonico su un argomnento di discussione.
Credo che le discussioni con post recenti dovrebbero permanre ,ed essere eliminate discussioni senza interventi o con i post più datati.
Ovviamente il blog è tuo.
ciao Aldo

Umbe ha detto...

Aldo,
non è che spariscano ... ma non vengono presentati in Home Page.
Avendo lanciato un nuovissimo post dedicato a questo argomento è sufficiente cliccare il link per accedere a tutti i commenti del post "In evidenza" dal quale era partito il dibattito.

Mi dai comunque spunto per aggiungere una etichetta a tutti i post che hanno generato un notevole numero di interventi e anche per aggiungere da qualche parte l'elenco di tutte le etichette disponibili. Provvederò prossimamente. Grazie

Anonimo ha detto...

cinema,
teatro,
orto botanico,
spazi per laboratori disegno musica etc. (tutte le età)
spazi x mostre, concerti
strutture che permettano un coinvolgimento attivo dei cittadini (utilizzo e mantenimento)

off topic: servizio navetta stazionefs-caldierocentro-terme

>

Anonimo ha detto...

Inserito da Umbe 11/9/2007 ...
Leggendo il forum de Lo Sperone ho trovato un commento (del 4/9) a questo post a firma Pasquino.
Lo riporto anche qui per completezza anche se non garantisco di riuscire a leggere tutti gli interventi su questo tema su altri siti.
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Titolo:AREA CAMPO SPORTIVO... PARLIAMONE !!!
Messaggio iniziale: 04/09/2007 ore 16:52
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Vorrei inserirmi nel dibattito che porta avanti l’amico e consigliere comunale Ligorio nel “suo” sito CaldieroOnLine,

Umberto si domanda:
U. Che cosa prevede l’intervento urbanistico nel vecchio campo sportivo?
Ebbene cosa si aspetta a spiegarlo esaustivamente alla popolazione, magari con in mano il progetto definitivo?

U. Forse è superfluo ricordare che l’area dell’attuale campo NON è mai stata a disposizione della cittadinanza....
Credo che il progetto “cittadella dello sport” sia stato vendere la pelle dell’orso prima di averlo avuto nel sacco
e adesso ci si arrampichi sugli specchi per cercare di spiegare l’utilità di conversione edilizia del centro paese.

U. Secondo me conterà moltissimo la qualità dell’area verde che si realizzerà e in tal senso sarebbe interessante commentare diverse proposte...
Cominciamo con commentare le proposte dell’amministrazione e poi, potremo anche confrontarci su di esse.

U. La scelta di Caldiero ad alta vocazione residenziale risale a 12-15 anni fa; è il punto di fondo sul quale varrebbe la pena di dibattere...
Certo, ma non mi si dica, Pomini verba, che la cementificazione è una scelta delle passate amministrazioni.
Anche lo fosse stato, il buon amministratore che crede di essere, da oltre dieci anni,
potrebbe aver provveduto con interventi seri di aggiustamento o di cambiamento.

Aspettiamo comunque, finite le ferie e la tregua di piacevoli serate e nottate,
che la popolazione venga interpellata e coinvolta,
per poi cominciare a ridare un volto più vivibile alla nostra comunità.

Anonimo ha detto...

Scrivevo a Lo Sperone e lo ripropongo alle persone che leggono Caldieronline.

Poli e polli.
Noto, con qualche soddisfazione, che si sta amplificando un tema che da molti anni mi perseguita.
Mi sento attratto da iniziative che si occupano della realizzazione di centri unificati dove si possano svolgere attività affini per filiera: culturale, artigianale, sportiva, industriale, commerciale, sanitaria e cosi via. Non sono un teorico. Tanto per dire: ho contribuito al posizionamento del nuovo Centro Agroalimemtare di Veronamercato.
Ha ragione Boscaggin che intende la qualità della vita non strettamente legata al numero di abitanti per mq. e alla superficie del paese.
Al crescere degli abitanti occorre, allora, adeguare i servizi. Non sono cosa astratta, ma che sono necessità oggettive: strade, parcheggi, sale civiche, verde pubblico e privato, centri di cultura e per lo sport, sistemi di protezione e di sicurezza dei cittadini residenti, centri modali, e cosi via.
A Caldiero, nonostante gli esempi ben diffusi attorno a noi, resistiamo e sosteniamo l’idea dell’esistente, del rappezzo, del ….siamo già un polo. Questa definizione del signor Ligorio non l’avevo mai sentita.
Allora, è bene intenderci sul significato che si deve dare ai poli. Non si tratta certi dei polli di Lorenzo.
Lasciando da parte il concetto di centro attrattore del freddo, come il polo nord o il polo sud, ma vale la pena di fare uno sforzo e mettere assieme i vantaggi di riunire attività affini.
Si tratta, quindi, di fare un Polo, che significa, innanzitutto, realizzare le sinergie che derivano delle sistemazioni viarie, trasportistiche e di parcheggio: creare delle attrazioni che sono di supporto al centro di un’attività di filiera.
In un Polo si debbono trovare le sinergie tra tutte le sistemazioni di servizi entro terra come la raccolta dei liquami fognari, la raccolta delle acque meteoriche, la somministrazione di acqua potabile e industriale, le reti elettriche, telefoniche e informatiche, reti via cavo e cosi via.
Costituiscono sinergie anche le iniziative di protezione del territorio destinato al Polo, come le recinzioni, le video sorveglianze, la protezione organizzata e civile.
Per non dire della unicità e delle semplificazioni: della tutela, dei parcheggi, delle facilitazioni ai genitori per l’accompagnamento dei figli, della semplificazione del piano trasporti alunni.
Va anche detto che sarebbe l’occasione di ben rispettare i parametri, spesso castigati se non disattesi, di superfici standard destinate a verde e a parcheggio pubblico.

Poi, ci sono le considerazioni che attengono alle economie di scala.
Basti pensare ai servizi generali unificati di un Polo scolastico, come sarebbe il nostro caso.
Le Scuole, che sono per istituzione di competenza comunale, vanno dal Nido d’infanzia, alla Scuola Materna, alla Elementare (primaria) e alla Scuola Media (secondaria).
Forse sfugge a qualcuno, ma va ricordato che le Scuole non sono solo aule, ma che si debbono intendere anche come luoghi di integrazione tra cultura nozionistica e sviluppo della mente e del corpo: sala mensa e sosta, sala e spazio aperto per l’attività motoria (ginnastica), sala docenti, uffici amministrativi e didattici, sala riunioni e altre strutture generali.
Con modalità flessibili, si possono realizzare le sinergie e le economie di scale tipiche di centro servizi, nel nostro caso di un Polo scolastico.

Ammesso che quanto detto sia convincente, si presentano problemi di ingegneria finanziaria.
Non solo.
Come fare a trovare i mezzi in autosufficienza, senza attendere le solite e tardive congrue dei dispensatori regionali? Come fare per rispettare i tempi? Dove piazzare il Polo?

Caldiero, per sua fortuna, ha delle risorse.
Non so se per realizzare il Polo scolastico caldierese, in misura tale da soddisfare le esigenze del nostro comprensorio, occorrano 5 -10 -15 milioni di euro, quale possa essere la tempistica e non so quale sarebbe il luogo più adatto. So, anzi credo, che la tempistica vada di pari passo con gli smobilizzi dei beni comunali e gli investimenti sul Polo.
So che ci sono fior di urbanisti che, una volta tanto, si potrebbero interessare e cosi spendere bene i soldi per uno studio di orientamento.
Mi sono, cosi, avventurato in ragionamento tempistico e finanziario, sui luoghi da smobilizzare e i realizzi monetari necessari per creare il Polo scolastico e nel contempo per realizzare altre strutture utili alla società.
Da più di quindici anni il Comune è proprietario di un terreno che si svolge dalle Terme e prende fin quasi dotto il Monte Rocca. Se non ricordo male, si tratta di circa 50.000 mq sui quali insiste un inutile e inutilizzato piano particolareggiato. Tanto è vero che il fondo è ancora dato in affitto annuale e usato in modo agricolo. Sono stati investiti allora circa 400.000,00 € di allora.
Dico: vendiamoli, magari con variazione urbanistica per l’edilizia residenziale a maglia larga, congrua con l’ambiente, e con i soldi completare il Polo sportivo e gettare la basi di un Polo scolastico in sede adatta.
Lascerei al loro posto la Scuola Materna Don Provolo, di recente adeguata alle bisogne, l’Asilo della Strà e quello di Caldierino, fino a tempi migliori e più propizi.
Debbo dire che non si possa cercare l’area per realizzare un Polo scolastico in centro al paese.
Non lo fa più nessuno, perché i Poli richiedono le caratteristiche di sinergie di economicità sopra spiegate e irrepetibili in un centro abitato.
Dove? Penso all’area agricola a nord del Cimitero, penso all’area agricola a ovest del Villaggio Sant’Antonio, penso all’area agricola a est o anche a ovest di Cà Rizzi; ci sono anche altre soluzioni.
Nel mentre si potrebbe vendere l’area del vecchio campo sportivo, con una concessione edilizia meno dirompente di quella dell’attuale progetto, sospeso grazia a Dio e per grazia della ragione, e realizzare un fronte strada come centro servizi. Ottenere, cosi, gli spazi per un più efficiente ufficio postale, una futura farmacia (siamo prossimi ai 7501 abitanti e quindi alla seconda farmacia), un ambulatorio medico (mancante da quasi due anni), al secondo piano uffici e qualche appartamento. Il complesso che preveda ai lati le vie d’accesso: ai parcheggi sotterranei e all’aperto, e al verde alberato e attrezzato.
Con il ricavo proseguire con la realizzazione della prima parte del Polo scolastico: servizi generali e Scuola primaria.
Mettere poi in vendita l’attuale Scuola elementare Ederle e con i ricavi procedere al secondo stralcio del Polo realizzando la scuola Media.
Vendere la Scuola Media Pisano e completare il Polo scolastico.
Si può fare sviluppo mettendo in moto il coraggio e l’inventiva.
Ci ho provato.
Senza conclusioni latine e mi firmo per come vuole l’opportunità di farsi riconoscere.
Menotti MAINARDI

aldomasconale ha detto...

Trovo singolare che da un lato si stigmatizzi la cementificazione del paese e poi, per trovare gli spazi per edificazioni propugnate, si accetti l'edificazione di spazi ( verdi )ariosi di cui prima si lamentava tout-court la cementificazione.
Aldilà di questo mi sorprende questa sorta di "obbligatorietà", questa necessità di un polo scolastico a Caldiero.Indubbio che ci debba essere una razionalizzazione degli edifici scolastici ,è palese, e a mio parere e' anche inutile "gonfiare"edifici di un certo pregio,ma credo che il tutto dovrebbe essere vagliato a fronte di studi di crescita demografica ,di evoluzione didattica e soprattutto di intercomunalità!se non di consorzialità.
Mi spiego meglio:dire serve un polo scolastico senza avere riferimenti scientifici di crescita ( o de-crescita)e quindi di necessità di spazi,mi sembra operazione anacronistica ;e cio' va fatto consortilemnte in presenza di Comuni piccoli per territorialità, come Caldiero, ma dalla forte compenetrazione con Comuni confinanti.tipo colognola con cui viene di fatto viene già condivisa scolarità oltre il resto.
Ragionare isolatamente è uno spreco enorme di risorse ed opportunità,oltre che miopia politicoamministrativa .
Terzo aspetto ,l'evoluzione didattica,trova motivazione particolare a Caldiero :oggi l'agricoltura ha settori di applicazioni molto diversificati,basti pensare al biologico enogastronomico ambientalenergetico allevamento nuove specie inseminazione etc oltre alle tradizionali coltivazioni,e quindi le scuole abbisogneranno sempre più di spazio e di luogo idonei per le sperimentazioni le dimostrazioni etc:
gli spazi e la localizzazione della scuola dell'agricoltura di Caldiero è adeguata a tali necessità? Non è in realtà sacrificata come spazi e posizionamento?Serve poi a Caldiero?
Ed allora non conviene forse fare un ragionamento a largo respiro magari supportato da qualche dato tecnico?!?
Tutti abbiamo le soluzioni giuste ,è noto, ma oggi i tempi impongono ragionamenti complessivi e oltre la staccionata ,guardando alle idee di tutti se non vogliamo solo cercare consensi alle proprie idee.
A meno che non vogliamo avvalorare l'alibi di chi evoca il voto per farsi i lazzi suoi!