Per favorire la discussione ho deciso di impostare un gruppo su FaceBook dal nome CaldierOnline per offrie una possibilità in più ai navigatori caldieresi per richiedere informazioni o commentare le iniziative del nostro paese.
Nella foto una schermata che riproduce l'evento relativo al prossimo Consiglio Comunale.
Il consiglio è convocato per le ore 19.00 di Venerdì 26 Marzo 2010, nella sala consiliare (ex Municipio in P.zza Vittorio Veneto) per discutere e deliberare sul seguente:
ORDINE DEL GIORNO
1. Amministrazione – Presa d’atto dei verbali della seduta precedente: dal n. 41 al n. 44 del 23.12.2009.
2. Tributi – Imposta comunale sugli immobili (ICI) – Determinazione dell’aliquota e detrazioni per l’anno 2010.
3. Tributi – Conferma dell’aliquota discrezionale addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche per l’anno 2010.
4. Bilancio – L.R. 20.08.1987, n. 44 – Ripartizione della quota dei proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione secondaria per gli interventi concernenti chiese e gli altri edifici religiosi.
5. Bilancio – Determinazione prezzi di vendita relativi alla cessione delle aree. Leggi N. 167/62, N. 865/71 e N. 457/78.
6. Bilancio – Programma triennale ed elenco annuale dei lavori pubblici 2010-2012: Esame ed Approvazione.
7. Bilancio – Bilancio di Previsione 2010 – Relazione Previsionale e Programmatica – Bilancio pluriennale 2010-2012: esame ed approvazione.
8. Azienda Speciale Terme: Approvazione del Bilancio di Previsione E.F. 2010 – Relazione Previsionale e Programmatica – Bilancio pluriennale.
9. Interpellanza presentata dal capogruppo della lista civica "Lo Sperone", Sig. G. De Robertis, ad oggetto "Giornata dell'ambiente 21 Febbraio 2010".
1 commento:
Un argomento da illustrare.
L'ACQUA da bere e le recenti questioni.
Assistiamo a una vicenda contorta e incerta.
Va subito chiarito che l'acqua è un bene demaniale, di proprietà, quindi, dello Stato.
Ogni ipotesi di farla passare come proprietà di privati imprenditori è destituita di ogni fondamento. Su questa ipotesi si è scatenata un campagna di disinformazione dettata dalla ignoranza delle norme o , piuttosto, da una mirata campagna allarmistica e ideologica.
La confusione nasce storpiando la letture della recente Legge (Novembre 2009) che elimina l'ggiudicazione "interna" della gestione del servizio di distribuzione dell'acqua ad aziende appositamente costituite con capitali pubblici e affidate "in House" (a partire dal 1 gennaio 2012). Gli affidamenti dovranno normalmente passare dalla trasparenza delle gara di evidenza pubblica.
Sopra a queste aziende di servizio abiamo una Autorità, quella di ambitoterritoriale ottimale ATO, che coordina tale affidamenti e provvede a stabilire investimenti e tariffe, sia dell'acqua del rubinetto, che dei sistemi di raccolta e depurazione dei reflui fognari.
Da qualche settimana (23 marzo) la Legge è cambiata anche per le Autorità dell'acqua.
Gli ATO saranno aboliti dal 1 gennaio 2011.
Si potrebbe dire: tutto da rifare! Ed è proprio cosi.
La Regione Veneto entro il 2010 dovrà disporre come sarà organizzato il coordinamento idrico e a quale nuova struttura pubblica affidarlo. Sarà un nuovo compartimento regionale o saranno affidate le Provincie?
Non è dato saperlo. Per gli utilizzatori non dovrebbe essere rilevante conoscere come si porganizzerà il nuovo sistema di coordinamento degli investimenti, dei servizi tariffarie e delle gare pubbliche per l'affidamento del servizio idrico. Probabilmente il sitema sarà unificato e controllerà sia il sistema idrico che quello dei rifiuti urbani.
All'utente riguarderanno due cose essenziali: le tariffe e la qualità-afffidabuilità dell'acqua del rubinetto.
Va ben spiegato come le tariffe saranno stabilite, salvo ulteriori cambiamenti legislativi, dall'Ente di coordinamento. Lo farà in maniera evidente e basandosi sui consumi statistici divisi per la spesa del servizio (investimenti, interessi bancari e spese correnti).
Dovrebbe essere la volta buona che il Gestore si farà carico e darà trasparenza del controllo della qualtità dell'acqua, del potenziamento dei nostri impianti e di completare gli allacciamenti di centinaia di utenze caldieresi che ancora dopo 15 anni non sono collegate alle reti distributive dell'acqua potabile (eliminando quella stravecchia in acciaio) e a quella della raccolta fognaria.
www.menottimainardi.it
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