martedì 27 dicembre 2011

Giovedì 29 Dicembre 2011: Consiglio Unione VR Est


Giovedì 29 Dicembre, alle ore 18.30, si terrà una seduta straordinaria del Consiglio dell'Unione di Comuni "Verona Est", nella sala delle adunanze del Comune di Colognola ai Colli, per discutere e deliberare sul seguente :


ORDINE DEL GIORNO


  1. VERBALI DELLA SEDUTA DEL 24/11/2011: Presa d’atto dal n. 12 al n. 14.-
  2. POLIZIA LOCALE: Approvazione Convenzione con il Comune di Badia Calavena  per lo svolgimento del servizio di Polizia Locale.-
  3. POLIZIA LOCALE: Approvazione Convenzione con il Comune di Belfiore per lo svolgimento del servizio di Polizia Locale.-
  4. AMMINISTRAZIONE: Approvazione Convenzioni  tra l’Unione di Comuni Verona Est ed i Comuni di Badia Calavena, Belfiore e Selva di Progno (VR) per la gestione in forma associata e coordinata dei Servizi Sociali.-
  5. POLIZIA LOCALE: Regolamento per la gestione del sistema di videosorveglianza – Modifica art. 11.-
  6. AMMINISTRAZIONE: Nomina Commissione consiliare per Statuto e Regolamenti – Sostituzione componenti.-
  7. AMMINISTRAZIONE: Revoca deliberazione di Consiglio dell’Unione di Comuni Verona Est n. 14 del 24/11/2011.-

martedì 13 dicembre 2011

Giovedì 15 Dicembre 2011: Consiglio Comunale

Il consiglio è convocato, in seduta straordinaria, per le ore 20.30 di Giove 15 Dicembre 2011, nella sala consiliare (ex Municipio in P.zza Vittorio Veneto) per discutere e deliberare sul seguente:


ORDINE DEL GIORNO


(Integrazione all'odg ricevuta il 14/12/2011)
1. AMMINISTRAZIONE - Risposta ad interrogazione urgente presentata dal consigliere Giuseppe Chiecchi durante la seduta consigliare del 29/11/2011

2. URBANISTICA: 3^ variante al piano degli interventi per il recepimento degli accordi di programma ex art 6 L.R. 11/2004, adeguamento cartografico e normativo - Adozione ai sensi dell'art. 18 della L.R. n. 11/2004 e s.m.i.

3. Proposta di o.d.g. della Coldiretti di Verona a tutela del "Vero Made in Italy agroalimentare".

4. Approvazione convenzione con l'Associazione Calcio Caldiero Terme per la gestione e la manutenzione dei nuovi impianti sportivi e suoi annessi in Via Ponterotto.

lunedì 12 dicembre 2011

Aggiornamenti su Ca' del Bue - Testimonianze

Nelle ultime settimane ho ricevuto un paio di testimonianze da parte del Sig. Gianni Giuliari che segue molto da vicino le vicende dell'inceneritore di Cà del Bue.
E' un tema intimamente connesso alla gestione dei rifiuti che, come sapete, è uno dei temi a cui ho dedicato molto impegno come consigliere comunale.
Anch'io sono convinto che, anche grazie all'ottimo impegno dei cittadini (in particolare in Veneto) nella raccolta differenziata dei rifiuti,  la soluzione di "bruciare" i rifiuti sia anacronistica, costosa e con fondatissimi sospetti di essere nociva per la salute.
Con risorse molto inferiori si potrebbero promuovere soluzioni tecnologiche più efficienti per RIDURRE la produzione dei rifiuti alla fonte e per promuovere il RIUSO e il RICICLO degli stessi.

Mi fa quindi piacere pubblicare questi (ed altri eventuali) interventi su questo tema che, come leggerete, può coinvolgere anche i cittadini di Caldiero molto più da vicino di quello che stiano pensando. Buona lettura ....

(ricevuto il 12/12/2011)
"Incontro per caso lo zio di mia moglie che abita a Caldiero,  imprenditore agricolo di mele e di uva “Ho letto su “Verona Fedele” la settimana scorsa quello che hai scritto sull’inceneritore di Ca’ del Bue” mi dice “ mi pareva tutto scritto bene , ma a dire il vero non ci ho capito molto, anche perché, in fondo, il problema dell’inceneritore non ci tocca più di tanto, noi a Caldiero!”. E invece la questione dell’inceneritore tocca anche Caldiero e non solo, vero che a fianco dei sindaci di San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Zevio, da sempre ostili al progetto di Ca’ del Bue, si sono schierati ultimamente anche sindaci di paesi lontani dal sito del futuro impianto di incenerimento, come Povegliano Veronese,  Bovolone e di Erbè. Il problema di Ca’ del Bue, infatti, riguarda grosso modo l’intera provincia di Verona. Gli esperti affermano che la zona interessata alle ricadute dei fumi dell’inceneritore avrà un raggio di una trentina di chilometri  e, paradossalmente, la popolazione residente sotto i camini sarà la meno esposta, a causa della  ricaduta  “a ombrello” dei fumi. Più alti sono i camini e più esteso sarà il territorio coinvolto.
In una conferenza tenuta qualche settimana fa  a San Pietro di Lavagno il dottor Paolo Ricci, epidemiologo dell’Università di Mantova, elencava circa duecento elementi chimici presenti nei fumi, a cominciare dai metalli pesanti come cadmio, mercurio, piombo, etc, passando per i vari tipi di diossine e simil-diossine, per finire con le nano-polveri.
La pericolosità dei metalli pesanti e del bio-accumulo dei vari tipi di diossine  sull’organismo umano è ormai nota ai più. Meno conosciuti sono invece gli effetti delle nano-polveri, di cui poco si parla. Al massimo si sente parlare dei rischi per la salute dovuti alla concentrazione delle polveri sottili, note come PM10 (grandi 10 millesimi di millimetro). Tuttavia quelle più pericolose non sono  le PM10, ma le PM0,1, dalle dimensioni di un milionesimo di millimetro, che la legislazione italiana, in grave ritardo sui tempi, non contempla. Gli effetti sull’organismo umano di queste nano-particelle sono devastanti: una volta inalate, passano direttamente nel sangue e ne favoriscono la coagulazione, provocando infarti embolie e ictus. E dai camini di un inceneritore di nano-polveri, a causa delle altissime temperature della combustione, ne fuoriescono milioni di metri cubi, dato che nessun filtro è in grado di trattenerle.
Con il raddoppio dell’inceneritore di Ca’ del Bue si prevedono di bruciare 1200 tonnellate di rifiuti al giorno, di cui alla fine della combustione il 20 % (250 tonnellate circa) sarà formato da ceneri e scorie. Ma dal momento che, come Lavoisier  insegna,  “nulla si crea, nulla si distruggema tutto si trasforma”, il rimanente 80 % ( circa 960 tonnellate) non sparirà come per incanto, ma sarà formato da un miscela micidiale di metalli pesanti diossine e nano-particelle dispersa in atmosfera.
Le emissioni dell’inceneritore di Ca’ del Bue andranno così a sommarsi al “normale” inquinamento della Pianura Padana che è annoverata fra le cinque zone più inquinate del pianeta, ragion per cui il Rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente di Copenhagen calcola per gli abitanti della Valle del Po un’aspettativa di vita 3 anni in meno rispetto alla media a causa dell’inquinamento.
Delle problematiche legate all’inceneritore è stata ultimamente investita l’eurodeputato Catherine Geslain-Lanéelle, che in qualità di direttore esecutivo della Sicurezza Alimentare è responsabile della gestione dei rischi per la salute legati agli alimenti.  Il motivo di questo passo è presto chiarito.  Il D.Lgs. 228 del 2001, art. 21, prevede che le colture di aree dove sono localizzati impianti di smaltimento dei rifiuti non possono pregiarsi dei marchi di Denominazione di Origine Controllata (DOC), di Denominazione di Origine Protetta (DOP), di Indicazione Geografica Tipica (IGT) e di Indicazione Geografica Protetta (IGP). E se, come detto sopra, la ricaduta delle emissioni dei fumi dell’inceneritore avranno un raggio di una trentina di chilometri, che ne sarà delle produzioni agricole pregiate per tipicità e qualità di cui il territorio veronese va giustamente orgoglioso ? Con un inceneritore che la normativa vigente classifica “industria insalubre di classe prima” la vocazione agricola di una vastissima area della provincia veronese sarà irrimediabilmente perduta !
A questo punto diventa incomprensibile l’ostinazione dell’amministrazione del Comune di Verona nel perseguire questo progetto che a tanti appare insensato, sapendo che esistono nel mondo, e in Italia stessa, alternative allo smaltimento dei rifiuti  meno impattanti dal punto di vista ambientale."

(ricevuto a fine Novembre)
"Alcune settimane fa l’Assessore Regionale all’Ambiente, Maurizio Conte, ha  dichiarato che i tre inceneritori già esistenti in Regione sono sottoutilizzati,  tanto che si renderà necessario importare rifiuti da altre regioni per rispettarne il piano industriale.
A fronte di questa autorevole dichiarazione come si giustifica, quindi,  il progetto di un altro inceneritore,  quello di Verona, in località Ca’ del Bue ?
Il Consiglio della Regione Veneto a dire il vero lo aveva previsto nel Piano Generale dei Rifiuti Regionale. Piano approvato in data 22 novembre 2004,  manco a dirlo, sette anni fa esatti. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti di Verona. In sette anni la gestione dei rifuti è radicalmente cambiata, a cominciare da una consapevolezza maggiore della gente in fatto di raccolta differenziata: nel 2004 il Comune di Verona arrivava a mala pena al 35 %, mentre quest’anno si è arrivati al 53 %, con l’obiettivo di arrivare almeno al 65 % di differenziazione entro il 2012 secondo le direttive comunitarie. Se a questa tendenza “virtuosa” si aggiunge il calo dei consumi dovuto all’acuirsi della crisi economica, con la conseguente diminuzione di produzione di rifiuti, si spiega perché siamo arrivati alla penuria di rifiuti riscontrata da Conte.
L’insufficienza di rifiuti per alimentare l’inceneritore di Ca’ del Bue è stato il tema dibattuto nella trasmissione “Diretta Verona” di giovedì scorso su Telearena: di fronte alle incalzanti argomentazioni dei contrari al progetto  (i sindaci di san Giovanni Lupatoto e di san Martino Buon Albergo, nonché un rappresentante dei comitati) le affermazioni del Presidente di AGSM, Paolo Paternoster, e del Direttore Generale, Giampietro Cigolini, avevano tutta l’aria di penose arrampicate sugli specchi, nel maldestro tentativo di giustificare l’ingiustificabile. Il momento clou è stato quando Paternoster, ormai a corto di argomenti, si è affannato a promettere ai cittadini di San Giovanni Lupatoto “tantissima acqua calda”, in cambio del loro consenso al progetto. Peccato che nel progetto dell’AGSM, che Paternoster dovrebbe conoscere,  non sia prevista alcuna ipotesi di teleriscaldamento.  Ma tant’è…!
Nonostante, quindi, il crescente peso degli elementi concreti che suggerirebbero obiettivamente di rivedere la scelta dell’inceneritore, l’Amministrazione procede imperterrita verso la realizzazione di questo mostruoso nonsenso !"

domenica 11 dicembre 2011

Lunedì 19 Dicembre 2011: Presentazione nuova sezione Fidas

Vi invitiamo a partecipare alla presentazione della nuova sezione locale di donatori di sangue Fidas "TERME DI GIUNONE - CALDIERO".
L'incontro è fissato per Lunedì 19 Dicembre 2011 alle ore 20.45 presso la Sala Civica di Caldiero in Piazza Vittorio Veneto.
L'incontro è aperto a tutti (donatori di sangue, semplici aspiranti e chiunque altro fosse interessato) e sarà l'occasione per rendere pubblica la nascita della nuova sezione e per raccogliere la disponibilità di quanti volessero aderire all'iniziativa o semplicemente saperne di più sull'importanza e il valore sociale dell'atto di diventare donatori di sangue.
Vi aspettiamo numerosi.