domenica 30 gennaio 2011

C'è corte e corte

domenica 30 gennaio - Politically correct

La domenica si sa, si trova il tempo di aprire un buon libro e passare alcune ore in completo rilassamento. Tra le pagine di “La cattedrale della memoria” esce un’ immagine dell’Italia rinascimentale che ti trascina a fare degli ovvi confronti con i giorni nostri.

Lorenzo De Medici detto il Magnifico fu signore di Firenze dal 1469 alla morte, a soli 43 anni. Si circondò di persone fidate a cui affidò una rete sempre più ampia di pubblici uffici. Riuscì sempre a conservare il favore del popolo, al quale concesse un livello di benessere mai raggiunto prima. Oltre che come abile uomo politico, Lorenzo va ricordato per la sua opera letteraria, assai vasta e ricca. Grazie alla sua politica, vi fu equilibrio tra i vari stati italiani.
Fu un grande mecenate e alla sua corte hanno trovato ospitalità: Da Vinci Leonardo, il più grande genio dell’umanità; Ficino Marsilio, massimo rappresentante dell'Umanesimo fiorentino; Botticelli Sandro, uno dei più grandi pittori italiani, basta ricordare la “Primavera” o la “Nascita di Venere”; Colombo Cristoforo, che deve la sua fama alla scoperta del continente americano; Macchiavelli Niccolò, filosofo, scrittore, considerato il fondatore della scienza politica moderna; Mirandola Pico della, filosofo, teurgo e umanista; Perugino Pietro, pittore maestro di Raffaello; Poliziano Angelo Ambrogini, umanista e drammaturgo, considerato il maggiore tra i poeti italiani del XV secolo; Verrocchio Andrea del, scultore, pittore e orafo italiano; Vespucci Amerigo, navigatore ed esploratore.
Fu un periodo esaltante per l’Italia, tanto da ricordarlo come “Rinascimento”.

Silvio Berlusconi (Milano, 1936), politico e imprenditore italiano, detto "il Cavaliere". È l'attuale presidente del Consiglio dei ministri, in carica dall'8 maggio 2008, per il suo quarto incarico. Secondo la rivista americana Forbes, nel 2010 è il terzo uomo più ricco d'Italia e il 74º più ricco del mondo, con un patrimonio stimato in 9 miliardi di dollari. E’ stato imputato in oltre venti procedimenti giudiziari, nessuno dei quali si è concluso con una sentenza definitiva di condanna, per via di assoluzioni, declaratorie di prescrizione e depenalizzazioni dei reati contestati. Sotto di lui, gli italiani cominciano a stare un po' meno bene di una volta e sembra che il futuro non sia tanto roseo.
E’ un grande mecenate e per sapere gli insigni personaggi che compongono la sua corte e danno lustro alla nostra penisola, basta sfogliare i giornali, anche quelli stranieri o guardare la televisione, anche quelle straniere.
Non è un periodo tanto esaltante per l’Italia e forse sarebbe meglio non ricordarlo.
valter niselli

sabato 29 gennaio 2011

Tutti in piazza

sabato 29 gennaio 2011- Politically correct

Tutti a Milano il 13 febbraio! Il presidente del Consiglio scende in piazza contro i giudici.
Il potere esecutivo protesta contro il potere giudiziario cercando il consenso del popolo!
E’ il terzo videomessaggio nelle ultime due settimane, quello che, ieri, il premier ha inviato ai Promotori della Libertà, dicendo tra l’altro: ”Non siamo noi ad aver sabotato il cammino delle riforme facendo ripiombare il Paese nei teatrini della vecchia politica... quelli che nella Prima Repubblica erano fra loro nemici, si sono messi tutti insieme contro di noi, contro il Governo espressione della maggioranza degli italiani nella vana speranza di mandarci a casa. Non hanno in comune alcun valore, l’unica cosa che li unisce è conquistare il potere e far fuori Berlusconi con il soccorso rosso delle toghe politicizzate, pronte a intervenire ogni qual volta la situazione lo richieda”. E conclude: “come ormai tutti sapete, le tempeste non mi spaventano, e più grandi sono, più mi convinco che è necessario reagire nell’interesse di tutti i cittadini, nell’interesse del nostro Paese”.
Ma quale interesse di noi cittadini e del Paese! Cosa ci ha portato di buono tutto questo gran bailamme sollevato dal comportamento dei nostri rappresentanti politici e istituzionali?
Perchè il popolo italiano non si ribella a questa situazione? Si domanda il mondo intero. Perchè non c’è alcuna reazione dell’opinione pubblica?
La risposta è che alla maggioranza degli italiani, diciamoci la verità, non frega assolutamente niente delle implicazioni morali, politiche e simboliche delle feste di Arcore. Gli italiani sopportano tutto, non vogliono essere coinvolti in prima persona, si schierano con l’uno o con gli altri davanti alla televisione e si domandano come andrà a finire, quasi come se fosse una cosa che non li riguarda. Si chiedono quante siano le pagine di intercettazioni, se riuscirà a farla franca, se i giudici sono comunisti o se le ragazze coinvolte sono povere illuse o fredde manager del loro corpo. Ma di dove ci porterà questa situazione non importa ancora ad alcuno. Forse un giorno ci confronteremo finalmente e confronteremo con la Prima repubblica quanto ci ha proposto l’Italia della Seconda. E forse ci pentiremo rammaricandoci per gli strascichi che lascerà nel futuro della nostra vita e in quello delle persone a cui vogliamo bene.
valter niselli

Carpe momentum

venerdi 28 gennaio 2011- Politically correct

Cogli il momento" più che l’attimo!
E il momento è la situazione critica che sta vivendo l’Italia, ma che si respira anche in tutta Europa, riguardo al lavoro. La disoccupazione sta galoppando verso percentuali tremendamente allarmanti e la preoccupazione per i nostri figli si fa sempre più grande. Riusciranno a trovare occupazione? Certo è che i posti non verranno dai lavori a cui erano abituati i nostri padri o anche noi che abbiamo una certa età, perchè quei mestieri o professioni sono destinati a ridimensionarsi giorno dopo giorno o a emigrare in paesi emergenti e per sempre.
E allora bisogna rivolgere l’attenzione altrove, all’alta tecnologia ad esempio o alle energie rinnovabili, ma specialmente a lavori indirizzati ai due target che ancora lasciano spazio alla “creatività” e quindi alla possibilità di emergere: i bambini e gli anziani. Due categorie destinate, nel tempo, sempre a crescere: la prima, per l’inserimento nella nostra società di etnie diverse che ancora vedono la famiglia svilupparsi in componenti, la seconda, perchè ogni anno la vita si allunga di tre mesi e già si è stabilizzata, per gli uomini a 85 anni e a 89 per le donne.
I giovani sono quindi avvisati: basta pensare all’etichetta di ragionieri, geometri, ingegneri o avvocati, ma utilizzare il diploma o la laurea al solo scopo di incrementare le proprie nozioni e poi, via alla fantasia e alla ricerca di piccole nicchie, sempre più numerose, di aziende che ancora esistono, dove ha uno scopo la propria cultura, dove la buona volontà viene premiata, ma soprattutto e, indispensabile per una vita interessante, dove poter convivere con l’amore per il proprio lavoro.
valter niselli

giovedì 27 gennaio 2011

La giornata della Memoria

giovedi 27 gennaio 2011- Politically correct

Il 27 gennaio 1945 le truppe dell'Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz, il tristemente famoso campo di concentramento e liberarono i pochi superstiti. Le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono, per la prima volta al mondo, l'orrore del genocidio nazista.
Il 27 gennaio è stato istituito dall’Italia, come “Giorno della Memoria”, per ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e, a rischio della propria, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Ognuno deve, secondo le proprie possibilità, far si che tragedie come questa, generate dall’intolleranza, dalla demonizzazione, dall’odio del diverso e dello straniero, non avvengano più.
E grande deve essere l’impegno nel far studiare, conoscere e trasmettere ai giovani quanto accaduto, perchè il ricordo, a monito delle future generazioni, resti per sempre vivo.
valter niselli

martedì 25 gennaio 2011

La morale e l'amorale

martedi 25 gennaio 2011- Politically correct

Le parole di ieri del presidente della Cei, monsignor Bagnasco: “chiunque accetta di assumere un mandato politico deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda”, possono essere condivise non solo dai cattolici, ma da chiunque laico, che ritenga di poter e di dover garantire incondizionatamente la propria e l'altrui libertà di scelta e di azione, particolarmente in ambito politico.
Ma proprio per difendere questa libertà, è necessario imporre a noi stessi le giuste regole che non creino quel disagio morale che si respira in questi tempi.
Ciascuno deve essere capace di darsi dei limiti che non travalichino, sconfinando nell’altrui sensibilità. In democrazia, la nostra libertà finisce dove comincia quella degli altri e non possiamo permetterci, solo perchè la fortuna ci ha dato una mano, di utilizzare la nostra posizione per fare ciò che più ci aggrada. Dobbiamo sottostare alle regole che ci vengono imposte dalla società, specialmente se di quella società siamo i rappresentanti, e l’essere stati eletti, convinzione alquanto dubbia, dal popolo (solo un terzo), non è la prerogativa che permette di imporre il proprio comportamento di vita.
valter niselli

lunedì 24 gennaio 2011

L'ambizioso progetto

lunedi 24 gennaio 2011- Politically correct

A febbraio la Lega festeggerà i suoi primi vent’anni. Ieri il ministro Maroni, nel ricordare questa fatidica e festosa data come “vent’anni di successi” per sviluppare “quell’ambizioso progetto politico chiamato Federalismo integrale” conclude con “siamo arrivati finalmente al momento della verità”.
E’ giusto però ricordare anche cosa andava proclamando il Carroccio a quel tempo: “siamo contro la partitocrazia e la lottizzazione in Rai, nelle aziende di stato, nelle banche nella sanità. Noi non siamo come gli altri: a guidare queste aziende devono essere gli uomini e i manager migliori. Nessuno dei nostri dovrà ricoprire cariche elettive per più di due volte, sia consigliere comunale o deputato”. Ma invece di cambiare politica si è limitato a sostituirsi a chi c’era prima. Ed è diventato un ufficio di collocamento, alla stregua di tutti gli altri. Tra figli consiglieri regionali, mogli e parenti messi in lista o nei consigli di amministrazione delle varie società, neppure la Lega è riuscita ad evitare le abitudini di quando si è al potere. Si sa, certe cose sono da condannare, se sono degli altri.
Ma adesso ci siamo. Il Federalismo, “l’ambizioso progetto”, soluzione di tutti i problemi, è imminente. Non importa se l’ANCI, il fronte dei Comuni italiani, denuncia scarsa chiarezza. Non contano le proteste dei Comuni e lo sanno bene anche quei leghisti eletti sindaci, i cui bilanci sono sempre più in ginocchio a causa dei tagli ai fondi operati dal governo. Bisognerà quindi nel breve, trovare subito dei compromessi, sperando che l’iter non venga ancora rinviato dai vari ostacoli: il Sud che sente di essere penalizzato dalla riforma, Il blocco da parte delle commissioni parlamentari divise tra maggioranza e minoranza, il Rubygate che ha indebolito l’esecutivo.
E la storia continua.
valter niselli

domenica 23 gennaio 2011

E' ora di cambiare!

domenica 22 gennaio 2011- Politically correct

E’ indubbiamente vero: prima di condannare è necessario aspettare che si faccia chiarezza sulla sussistenza dei reati. E per questo, l’Italia può aspettare: siamo considerati un popolo di “pazienti”. Ma per farsi un’idea di come il nostro presidente del consiglio veda le donne e quale considerazione abbia di loro, non è necessario aspettare, basta rifarsi alle dichiarazioni delle persone che lo circondano, anche le più vicine: della sua ex moglie, Veronica e di sua figlia Barbara; basta ricordare come ha trattato il presidente del Pd, Rosy Bindy; basta far mente locale a tutte quelle vicende che lo hanno visto in prima persona portare in Parlamento, su liste blindate, care amiche e conoscenti. Basta inquadrarlo al fianco di tutte quelle signorine Letizia, Patrizia, Ruby e tante altre.
Tutto questo riguarda la sua vita privata e che non ha niente da spartire con la politica e il governo del Paese? Niente di più sbagliato! Perchè lo stile di vita e il comportamento di un uomo “sceso” in politica si ripercuotono sulla vita pubblica.
Le donne ormai l’hanno capito, sono più intelligenti e più perspicaci.
Mi rivolgo invece agli uomini, a quelli che pur subendo il fascino dell’uomo maturo, ricchissimo e circondato da bellissime ragazze che è in loro, non dimenticano e hanno ancora ben stampato nella mente il concetto che siamo tutti uguali, con gli stessi diritti e doveri. A quelli che hanno una moglie che ha dovuto sacrificarsi e sacrificare il proprio futuro per loro, per la famiglia, per i figli. A quegli uomini che hanno figlie e nipoti che studiano e si impegnano con grandi sacrifici per avere un’impiego che non avranno, per camminare a testa alta, senza la paura di essere molestate o violentate, che hanno rinunciato alle lusinghe delle carriere e del denaro facili, per la loro dignità.
E’ ora di cambiare!
valter niselli

martedì 18 gennaio 2011

Ruby tuesday, ma anche saturday e sunday

martedi 18 gennaio 2011 - Politically correct

Oggi pomeriggio, al seguito della ben nota vicenda giudiziaria, dopo la richiesta di dimissioni da parte delle forze politiche di minoranza, si sono avute le varie dichiarazioni dei fedelissimi del premier.
Il ministro degli esteri Frattini: ”Io sono preoccupato, perché nel mio Paese si viola la privacy, diritto fondamentale dell’Europa. Noi stiamo celebrando una fase del processo davanti ai mezzi d’informazione. Secondo la giurisprudenza europea, chiunque – anche il personaggio politico – ha il diritto che il processo si svolga in aula. Non davanti ai media. E che soprattutto persone del tutto estranee, che hanno partecipato a una cena, che sono state spiate e perquisite nelle loro case, abbiano diritto alla propria immagine. Sono presentate tutte come ragazze di malaffare, rovinando loro la vita. Questi sono diritti di cui ci dobbiamo preoccupare”. Il portavoce nazionale del Pdl, Capezzone: ”Bersani, Franceschini e compagni hanno gettato la maschera. Ora, vorrebbero rovesciare il voto degli italiani, cacciare chi è stato eletto e confermato, e non ridare la parola agli elettori, ma insediare un governo non legittimato dal consenso. Vogliono il potere senza il consenso, visto che non riescono a vincere nelle urne. Vogliono continuare nell’uso politico della giustizia. Non cambiano mai”. Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Sacconi: “L’indagine milanese sul presidente del Consiglio evidenzia una vera e propria emergenza democratica che l’opposizione non rileva preferendo ancora una volta cogliere il contingente vantaggio dell’operazione di discredito. In realtà è sotto gli occhi di tutti l’anomalia di uno straordinario impiego di mezzi rivolti a monitorare il Presidente del Consiglio alla ricerca di una notizia di reato”. Il capogruppo Pdl al Senato, Gasparri: “Siamo con il presidente del Consiglio anche in questa battaglia di verità e di libertà”.
Il giornale dei vescovi “Avvenire” invita invece tutti a fare chiarezza, e, riportando le parole del cardinale Bagnasco: “In qualunque campo, quando si ricoprono incarichi di visibilità, il contegno è indivisibile dal ruolo”, conclude: “A noi italiani, a tutti noi, comunque la pensiamo e comunque votiamo, è dovuto almeno questo: un’uscita rapida da questo irrespirabile polverone. E ognuno deve fare per intero la propria parte perchè questo avvenga con tutta l’indispensabile pulizia agli occhi dell’Italia e del mondo".
Togliamo la spina quindi, più che in fretta e ripartiamo, anche se il buio può farci paura.
valter niselli

lunedì 17 gennaio 2011

Tunisia, la rivolta del pane

domenica 16 gennaio 2011 - Politically correct

Ero a Tunisi, a maggio scorso. Con due amici si girava in bicicletta per questa affascinante città a due facce, quella ricca di Avenue Bourghiba, con i negozi europei e le facciate bianche delle case dei ricchi e quella dei vicoli della medina, dove la gioventù anche laureata, deve adattarsi a lavori umilianti, per lasciare il posto ai raccomandati dai parenti e dai politici del partito del presidente.
Il fascino della Tunisia e del suo popolo è indescrivibile e solo chi si perde tra i suoi villaggi può assaporarne il profumo, le musiche, i colori, il piacevole caos che si sprigiona da questa terra. Ma oggi, a distanza di pochi mesi, tutto ciò è solo un dolce ricordo. Il caos si è trasformato in morte fratricida e quelle strade si sono cosparse di sangue. Dopo settimane di violenti scontri, la protesta di piazza è diventata tragedia. Le manifestazioni sono degenerate in disordini e i morti cominciano a diventare tanti.
La “rivolta del pane” è stata chiamata, ma è la rivolta di chi, stanco di sopportare i soprusi di una dittatura e non vede all’orizzonte alcuna speranza di futuro, si spinge, con rabbia e determinazione, a rivoltarsi al regime, al grido di “non abbiamo più paura”, sfidando manganelli, lacrimogeni e pallottole. Oggi l’intero paese è in stato di emergenza e sotto il coprifuoco. Ben Ali, il presidente, ha lasciato in fretta e furia la Tunisia e si spera in nuove elezioni democratiche.
Dal sito di France 24 e a firma Adrien94, ecco un messaggio rivolto a tutti i tunisini in Francia, che forse potrebbe servire anche a noi, per meditare:
Grazie per questa lezione, popolo tunisino. Ci avete mostrato il significato della parola coraggio e che si può combattere per un ideale, anche quando tutto sembrava immobile. E non lo avete fatto in nome di qualche dio o di un altro futuro dittatore. Lo avete fatto perché era GIUSTO.
In un periodo in cui la Coppa del Mondo è l'unica occasione per far vibrare il nostro popolo, ci fate ricordare il vero significato delle cose.
Spero che eviterete i periodi bui che a volte seguono le rivoluzioni. Ma credo in voi, perché la vostra rivoluzione è un esempio! Viva la Tunisia e viva la democrazia”.
valter niselli

giovedì 13 gennaio 2011

Il calendario della raccolta differenziata 2011


Ieri per il paese ho visto alcuni sacchi gialli per la raccolta della plastica. In realtà non era un giorno di raccolta ma la forza dell'abitudine ha portato alcuni a esporre la plastica il Mercoledì. Vista la capienza dei sacchetti e i quantitativi raccolti nel 2011 è stata proposta una raccolta quindicinale (come per la carta). Ricordo a tutti che il riferimento principale è sempre il calendario che viene distribuito nelle case. Ho sentito che ci sono state alcune lacune nella distribuzione dei calendari fatta a fine Dicembre. Segnalo a chi non l'avesse ancora ricevuto che può richiederlo in Comune o, ancora meglio, scaricarlo online dal sito comunale.
Per un accesso diretto potete cliccare direttamente questo link.
Appena saranno disponibili pubblicherò i dati della raccolta differenziata di tutto l'anno 2010.

L'aumento della raccolta differenziata, secondo me e oltre ovviamente alla riduzione alla fonte, è la migliore strategia per togliere l'utilità presunta di risolvere i problemi della saturazione delle discariche con la costruzione di costosissimi impianti di incenerimento.
A tal proposito segnalo l'interessante post di Beppe Grillo dal titolo "Gli inceneritori uccidono, il MoVimento 5 Stelle uccide gli inceneritori."

mercoledì 12 gennaio 2011

Le due "Italia"

mercoledi 12 gennaio 2011 - Politically correct

Sembra confermato: si chiamerà “Italia”. E’ il nuovo nome del simbolo scelto da Berlusconi per sostituire il “suo” Popolo della libertà. Il logo, non troppo dissimile dal precedente, porta già l’indicazione della futura ambizione: “Italia, Berlusconi Presidente”.
Dopo il passaggio da “Forza Italia” che precludeva ai tifosi della nazionale calcio non berlusconiani, di inneggiare alla loro squadra del cuore, i grandi guru della comunicazione, che lavorano per il presidente e le sue aziende, hanno pensato bene, con una grande manovra di marketing demenziale, di coinvolgere tutto lo Stivale. All’inizio delle celebrazioni dell’Unità di Italia pertanto, già sappiamo che "Italiani" saranno tutti quelli che daranno la conferma al premier. Gli altri (italiani, intendo), si cerchino un altro nome, con grande gioia del Senatùr.
Forse, preso da invidia ed emulazione, Obama fonderà il partito “Stati Uniti d’America” e Angela Merkel darà vita a “Germania”. Contento sarà invece il genio Elio che già nel 1996 cantava “Italia si, Italia no, la terra dei cachi”. Spero invece che mia zia Italia, quasi novant’enne, che stravedeva per Alessandro (come lo chiamava lei) Pertini, si offenda e la pianti giù dura.
L’importante è che Italiane e Italiani, quelli veri con la carta di identità, pensino con la propria testa e capiscano che non basta cambiare il nome a un prodotto perchè sia vendibile. Non tutti siamo clienti sprovveduti, sappiamo leggere l’etichetta e riconoscere gli ingredienti, perchè la vista del tricolore e il nome Italia, quello “vero”, ci rende orgogliosi, anche se, in questo periodo, ci fa piangere il cuore.
valter niselli

martedì 11 gennaio 2011

L'indifferenza. Il peggior sentimento

martedi 11 gennaio - Politically correct

Come afferma don Andrea Gallo: “Mai finora ci siamo ritrovati con animo così turbato come oggi. Siamo di fronte, nel nostro bel Paese, a una caduta senza precedenti della democrazia e dell’etica pubblica. La mia coscienza di uomo e di prete che intende coniugare fede e impegno civile è in difficoltà a prendere la parola. Dov’è la fede? Nelle crociate moralistiche? Dov’è la politica? Nei palazzi? Dove sono i partiti? Sempre più lontani. È una vera eutanasia della democrazia, siamo tutti corresponsabili, anche le istituzioni religiose”.
Mai, come in questo periodo, il mondo necessita di aiuto, sia esso materiale, sia d’amore o semplicemente di amicizia e di affetto. Una delle cause principali di questa sofferenza è l’indifferenza.
L’indifferenza di permettere che in centro a Bologna, un bimbo di venti giorni muoia di freddo e stenti; di credere che certe cose non accadano mai a noi; di pensare che qualcun altro debba risolvere i problemi e di non prenderci le nostre responsabilità verso gli altri. L’indifferenza per il presente e la mancanza di prospettive per il futuro.
L’indifferenza è una malattia. E’ la malattia dei giovani che si propaga nel corso degli anni e si fa sentire soprattutto nell’età anziana e nella solitudine.
Bisogna quindi curarla appena ci si rende conto di averla contratta, accogliendo le fatiche dei propri impegni e il peso della comunità in cui siamo inseriti, per ritrovare uno scopo e riprendere gusto per una vita vera.
valter niselli

domenica 9 gennaio 2011

Cave canem

domenica 9 gennaio 2011 - Good Morning Caldiero

Cave canem” o meglio sarebbe dire “attenti ai loro padroni”!
Quando si cammina per Caldiero, oltre a essere in grandi difficoltà per il loro stato di manutenzione, è anche necessario e normale condividere i marciapiedi con gli amici a quattro zampe e i loro proprietari. E sin qui niente da obiettare. Il problema si affaccia quando diventa necessario non distogliere gli occhi dal suolo per non incontrare la dea fortuna che ti si attacca alle scarpe e ti mette in imbarazzo nella situazione di liberarti di siffatta buona sorte.
Quello della maleducazione da parte dei proprietari di cani, che consente ai loro amati animali di sporcare il suolo pubblico e a loro di non provvedere a ripulire le deiezioni, è un fenomeno che continua a imperversare. E a nulla servono le ordinanze del sindaco per sanzioni amministrative se è difficoltoso l’intervento della polizia municipale.
Alcune amministrazioni hanno pensato di dislocare, in punti strategici del paese, distributori di paletta e sacchetto per aiutare i cittadini pigri nel loro doveroso compito di pulizia del suolo pubblico. Altre idee sono sorte a cittadini ormai all’esasperazione: fotografare i proprietari indolenti e incivili e pubblicare il loro malestro sul sito del comune; oppure raccogliere la “pupù del loro frugolo” e poi recapitarla loro nella cassetta delle lettere.
Credo però che sia solo un problema di inciviltà, come per chi sputa, chi butta il chewingum o la sigaretta per terra, quella inciviltà che è assolutamente trasversale, per età, per censo o per sesso, che però non contribuisce a rendere il nostro Paese più vivibile anche nelle piccole cose.
valter niselli

venerdì 7 gennaio 2011

Il futuro è anziano

venerdi 7 gennaio 2011 - Good Morning Caldiero

L’ente di diritto privato “Opera Pia Da Prato” è stata istituita nel lontano 1965, voluta dalla contessa Luigia Monti vedova Da Prato, con lo scopo di: “dare refezione ai bambini dell’asilo infantile, di sussidiare i poveri vecchi e vecchie e gli ammalati bisognosi, dare assistenza alle madri nel primo anno di maternità, del paese di Caldiero”. Il consiglio di amministrazione che dura in carica 5 anni è composto da 5 membri: il parroco pro-tempore del capoluogo, un membro nominato dal sindaco, un rappresentante della Caritas diocesana, un membro nominato dai tre consigli di amministrazione delle Scuole materne del territorio, e un membro nominato dal sindaco, tra i medici che operano nel comune di Caldiero.
Nell’arco di oltre quarant’anni di attività, è stata realizzata anche una struttura in via Salgaria, inizialmente composta da minialloggi per persone anziane autosufficienti e poi destinata a non-autosufficienti, con la gestione operativa e amministrativa della fondazione OASI di San Bonifacio. Da diversi mesi, la struttura è completamente chiusa e in abbandono, e i cittadini si domandano, oltre alla giustificazione che l’Oasi ha spostato i suoi interessi nel comune di provenienza, quale futuro possa avere l’immobile. E’ assodato che l’ente privato può gestire i suoi beni in perfetta autonomia, ma è anche vero che almeno i membri nominati dal Sindaco e quindi dai cittadini, potrebbero informare i loro elettori se i servizi e le finalità hanno un destino segnato.
Nella Gazzetta n.18 del dicembre 2009, quando l’incenso veniva profuso, l’amministrazione dedicava una pagina alla ”importante realtà di Caldiero”.
Ora basterebbero parole di logica, razionale e coerente informazione.
valter niselli

mercoledì 5 gennaio 2011

Il federalismo, questo sconosciuto

mercoledi 5 gennaio 2011 - Politically correct

Nessuno sa ancora che effetti pratici potrà avere sulla nostra vita quotidiana, la riforma del federalismo tanto voluto e osannato dalla Lega.
Tremonti, deve ancora mettere a punto i conti per valutare le possibili conseguenze, ma dopo la cena di ieri con Tremonti e Calderoli, Bossi come l’oracolo di Apollo, dispensa la sua predizione: “Tra il 17 e il 23 gennaio, il Federalismo deve passare l’ultimo decreto attuativo nella commissione bicamerale - ha detto - quindi se non passa quella cosa lì, non possiamo portare il federalismo in Consiglio dei Ministri. Io sono convinto che passi”.
Sta di fatto però che anche se tutto andasse liscio e il federalismo fiscale confermato, gli effetti pratici verrebbero comunque diluiti nel tempo, limitandone i benefici, se anche ce ne fossero.
La Lega però, pur di proclamare il conseguimento dell’obiettivo, che rincorre da oltre vent’anni, si accontenterebbe anche di un risultato “simbolico”, purchè ottenuto solo con i voti della maggioranza, senza l’aiuto del “terzo polo”. Sa bene infatti, che tale aiuto avverrebbe solo mediando e bilanciando con altre riforme, l’aiuto alle regioni del sud, serbatoio di voti per Fini e Casini, con la conseguenza di uno spostamento dell’equilibrio del governo, a favore di questi ultimi e a discapito del Carroccio. Intanto ieri sera il tg1 ha lanciato la notizia che la regione Sicilia, per colmare i vuoti di organico, si appresta ad assumere 5.000 persone che andranno ad affiancare i quasi 50.000 dipendenti della sanità pubblica.
valter niselli

martedì 4 gennaio 2011

E la storia continua...

martedi 4 gennaio 2011 - Politically correct

O il federalismo o si torna a votare” è il leitmotiv di Bossi da giorni. Berlusconi invece dichiara “Dissidi con la Lega? Tutte balle che scrivono i giornali”. Stasera, la tradizionale “Cena degli ossi”, annuale appuntamento di Bossi, Tremonti e Calderoli, aspetta il premier, che però non sa se andarci. Sarebbe una mossa che allontanerebbe le voci di contrasti e tensioni con la Lega, alla vigilia di una ripresa politica e dell’annuncio del reclutamento di almeno 10 deputati che andranno a rinforzare la maggioranza per far passare i decreti del federalismo fiscale e quello “milleproroghe”.
Due sono le date decisive per il governo e per una legislatura che dà segni di scricchiolamento. L’11 gennaio, quando la Corte Costituzionale darà la sentenza sulla legge del legittimo impedimento, “scudo” per il presidente del consiglio per poter proseguire il suo mandato. E il 28 gennaio, quando la Commissione bicamerale si esprimerà sull’approvazione o il congelamento dei decreti attuativi sul federalismo, termine ultimo imposto da Bossi per non ritornare alle urne. Chissà se le feste trascorse e il nuovo anno hanno portato buoni consigli e sagge decisioni!
valter niselli

lunedì 3 gennaio 2011

L'anno che verrà

lunedi 3 gennaio 2011 - Good Morning Caldiero

Il 2011 si è appena affacciato e anche se un po’ presto per tirare somme e dare giudizi, è ora di rendersi conto che sarà l’ultimo anno pieno di questa amministrazione che, bene o male dovrà presentare il conto del suo operato, in primo luogo ai suoi elettori, ma anche a tutta la comunità, se vorrà, nel 2012, essere riconfermata.
Il “Patto di stabilità”, che di fatto ci ha impoveriti, non permettendoci di usare i “nostri” soldi, non può più essere tirato in ballo come scusa. E’ troppo tempo una regola dell’ amministrare e quindi ci si doveva adattare e convivere. Il tentativo di recuperare denaro prima di fine anno, con la vendita del terreno in Zai, con un’asta andata deserta, ha dimostrato che non si può improvvisare.
Il programma politico “decalogo” importante al momento di chiedere il voto, adesso si presenta come cambiale in scadenza e la “Gazzetta Termale” del prossimo dicembre, non sarà più un inno ai buoni propositi, ma il resoconto del raccolto della buona semina e del buon lavoro.
Avanti dunque! La prima scadenza con la storia è di questo mese.
valter niselli