sabato 28 agosto 2010

Famiglia Cristiana

Nota di UL: per chi volesse approfondire (leggere le fonti è sempre opportuno) aggiungo il link all'editoriale di Famiglia Cristiana commentato da Valter
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sabato 28 agosto 2010 - Politically correct

Chi non ha sfogliato Famiglia Cristiana nella sua breve o lunga esistenza? Penso che molti, se non proprio tutti, in terra veneta, abbiano avuto tale settimanale tra le riviste che giravano per casa.
Ma cominciamo dai fatti: Gian Enrico Rusconi su La Stampa, invita i cattolici a “fare autocritica”. “Su che cosa, in particolare?” - è la domanda di don Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana -. “La discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano). Quale delle due metà deve fare autocritica” - si chiede il settimanale dei paolini: “quella che ha scelto il Cavaliere, o quella che si è divisa fra il Centro e la Sinistra?”.
Ed è subito bufera: la rivista, per questo editoriale, si trova al centro di un ciclone e di numerose prese di posizione: “Via Famiglia Cristiana dalle bacheche delle parrocchie”, chiede il vice coordinatore comunale vicario, Alberto Ancarani, sottolineando che “da quando tale settimanale ha simili posizioni, più volte le gerarchie ecclesiastiche ne hanno preso le distanze". Precisa inoltre che “non si tratta di censura, ma semplicemente di impedirgli di usare un privilegio acquisito negli anni, non meritandone più alcun diritto”.
Monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontifico Consiglio per la nuova evangelizzazione e cappellano di Montecitorio: “È lecito che Famiglia Cristiana formuli certi giudizi, anche se questo appare del tutto tendenzioso. Quello che non è corretto è attribuirli al mondo cattolico”.
Il patriarca di Venezia, card. Angelo Scola, dal Meeting di Cl, avverte: “Tutta la stampa non deve forzare i toni, e di conseguenza non deve farlo neanche la stampa di riferimento cattolica”.
Non è più Famiglia Cristiana, ma è Famiglia Comunista”, è stata la battuta del ministro Gianfranco Rotondi.
Il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri dichiara: “Lo stile di vita invernale ed estivo di don Sciortino è tale che difficilmente può impartire lezioni di morale a chicchessia. Già è stato smentito più volte da chi aveva l’autorità morale per farlo. Si rassegni a subire altre smentite. Noi, invece, faremo a meno delle sue lezioncine”.
Il capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, alle dichiarazioni di Gasparri, replica: “Le sue affermazioni (quelle di Gasparri n.d.a.), le sue volgari allusioni sono un evidente segnale di debolezza, ma anche l'indice del degrado in cui sta precipitando quello che si autodefiniva il partito dell'amore. Siamo ormai a una deriva di stampo fascista sempre più inquietante, per cui il dissenso non e' ammesso e chi osa criticare il capo va subito infangato, delegittimato ed eliminato politicamente”.
Penso, da vecchio lettore per moltissimi anni della mia gioventù, che Famiglia Cristiana sia stato e sia tuttora un ottimo settimanale e che, oltre ad offrire articoli di grande livello e importanza, sia giusto porti avanti il pensiero del mondo cattolico che rappresenta.
Don Sciortino ha trasmesso ai propri lettori una “sensazione” che molti hanno e ha sollevato una domanda che tutti potrebbero e dovrebbero farsi: ma dove si collocano i cristiani dei nostri giorni quando vanno a votare: a sinistra o a destra?
valter niselli

venerdì 27 agosto 2010

27-28 Agosto 2010: Monte Rocka Festival


Con la fine di Agosto arriva la consueta manifestazione di musica rock denominata Monte Rocka Festival. Riprendo la notizia dal sito comunale

L'appuntamento annuale per gli amanti del rock: il
Monte Rocka Festival. Due giorni di musica, i l 27 e 28 agosto a Caldiero, sul Monte Rocca.
Ecco il programma:

Venerdì 27 agosto: ore 22 "Les Moquettes & The dirty boots", sixties girls revival Firenze; ore 23 "Astrophonix" rockabilly.surf Firenze
Sabato 28 agosto: ore 19 aperitivo in Vespa, con live dj set "Upnight mods"; ore 22 "Gli Albino's" beat italiano Verona; ore 23 "The Cleopatras" garage.punk.rock'n'roll Siena.
L'ingresso alle serate è gratuito; funzioneranno anche stand enogastronomici.

Patto di stabilità

venerdi 27 agosto 2010 - Good Morning Caldiero

Talvolta si dà per scontato che chi ascolta sappia già di cosa si parla, in effetti modestamente si dovrebbe partire sempre nello spiegare il tema del dialogo. L’esempio è sin troppo lapalissiano quando si parla di “Patto di stabilità” cioè quell’accordo che lega le mani alle amministrazioni locali sul loro operato, bollato dai comuni con bilanci positivi, che vedono limitate le loro possibilità di spesa pubblica.
Il Patto di stabilità e crescita (PSC) è un accordo stipulato dai paesi membri dell'Unione Europea, che riguarda il controllo delle rispettive politiche di bilancio, al fine di mantenere fermi i requisiti di adesione all'Unione Economica e Monetaria europea.
Per fare un esempio banale, é come se nella nostra famiglia si potesse spendere, nell’arco dell’anno, solo la somma di denaro che entra, indipendentemente se in banca si abbia un capitale a disposizione.
Per l’Italia in pratica, i capitali accantonati dai comuni “virtuosi” vanno a compensare i debiti dei comuni “spreconi”, conservando agli occhi dell’Europa che ci controlla, una parvenza di “bilancio corretto” che ci lascia “sopravvivere” nell’Unione Europea.
Quello che sta capitando a tanti comuni come il nostro, per colpa di questa legge “iniqua”, è un immobilismo programmatico: non ci sono cioè più soldi per alcuna spesa.
Ecco che Caldiero, ad esempio, pur avendo in bilancio i soldi della vendita, nel 2009, dell'ex campo sportivo, non può asfaltare strade, finire lavori sospesi, iniziare l’allargamento della scuola elementare e forse comperare la carta igienica nei bagni degli uffici.
E così la maggioranza in consiglio comunale è costretta, per fare liquidità, a mettere all’asta un lotto di verde pubblico, poi convertito in area fabbricabile per esigenze comunali ed ora diventato appetibile a qualche privato come area capannon-artigianale.
E’ vero, la colpa è dello Stato che emana Leggi capestro per certi comuni “probi”, ma tant’è: se si vuol restare nell’Unione Europea, bisogna anche assoggettarsi alle leggi europee.
E’ vero anche che il “Patto” non è nato ieri e che un’oculata amministrazione, con una relativa programmazione, potrebbe prevedere certe importanti spese nello stesso anno di importanti incassi. Ma purtroppo c’é sempre chi spera, sbagliando, che le Leggi valgano per gli altri o che ci siano proroghe o che le sanzioni valgano il rischio del non rispetto.
valter niselli

giovedì 26 agosto 2010

Molto rumore per nulla

giovedi 26 agosto 2010 - Politically correct

La riunione di ieri in villa Campari a Lesa, tra Berlusconi e i più importanti esponenti della Lega con Bossi in testa, avrebbe dovuto fare chiarezza sul futuro di questa nostra povera penisola: andare alle urne o allargare la maggioranza.
Umberto ha scelto, perchè di fatto è lui a dettare le coordinate, di “andare avanti così”, senza Casini ed evitando il voto anticipato.
Si è sprecato così tanto tempo per poi tornare al via come il gioco dell’oca, con tutti felici e contenti. Contenta Futuro e Libertà col portavoce Bocchino, per l’idea che Fini non sarà sostituito da Casini; contento Cesa, segretario dell’Udc per il passato pericolo di elezioni anticipate, “vera e propria fuga dalle responsabilità di governo” e senza l’ulteriore problema se entrare o no al governo. Contento il Pd che aspetta il premier in parlamento per verificarne la crisi con gli alleati. Contento infine il Cavaliere, che oggi sottolinea il suo no alle "ammucchiate del passato" e che, dall’alto della sua poltrona, ancora stabile, può annunciare: “I cinque punti che il Popolo della Libertà e il Governo intendono portare con priorità in settembre dinnanzi alle due Camere, confermando tutto il programma approvato dagli elettori, sono la continuazione concreta di una politica tutta tesa ai fatti”. “Su quei punti e per quei punti - aggiunge - sono stati eletti tutti i rappresentanti del Popolo della libertà che su quei punti e per quei punti saranno chiamati ad impegnarsi per portare a termine una legislatura fruttuosa e feconda di risultati positivi. Sono sicuro che questo debba avvenire e avverrà. Tutto il resto sono soltanto chiacchiere, chiacchiere e basta”.
Mentre l’Italia della gente comune vorrebbe tanto che si smettesse di litigare per pensare più a governare e a cercare soluzioni per i tanti problemi che ci affliggono e che, appena sarà settembre, si affacceranno su moltissimi fronti.
valter niselli

mercoledì 25 agosto 2010

Stratega o Carismatico

mercoledi 25 agosto 2010 - Politically correct

Certo è certo.
Se saremo costretti ad andare nuovamente al voto, ne uscirà ancora vincitore, perchè oltre ad essere un grande comunicatore e un grande venditore, non ha in questo momento alcun competitore, tranne il suo “ex” alleato Gianfranco che pur odiando a morte, gli è ancora legato con il patto degli elettori e indispensabile per continuare la sua “missione”.
Ma parliamo di Lui. di Berlusconi come segretario del Pdl e della sua fama di stratega.
Secondo molti è stato attirato in una trappola, da cui non riesce più ad uscire, da Bossi e Tremonti, gli unici a guadagnarci con il ritorno alle urne. Il primo per rubargli i voti del Pdl e il secondo per prendere il suo posto a Palazzo Chigi.
Le elezioni anticipate non le vuole alcuno: non le vuole il Paese, perchè ha ben altri problemi più importanti da risolvere; non le vuole l’opposizione, che non si sente pronta alla competizione; non le vuole Fini, perchè il suo giovane partito deve ancora posizionarsi in una forte alleanza; non lo vogliono quella settantina di parlamentari del Pdl che lascerebbero il posto ai leghisti al nord e al centrosinistra o alle varie coalizioni al sud; non le gradirebbe nenche il Capo dello Stato; e infine non le vuole neanche Lui che ha solo da perderci, perchè con il travaso di voti alla Lega, Bossi gli chiederebbe un passo indietro, dando via libera ad un governo Tremonti a “propulsione” leghista.
Berlusconi non è alla prima esperienza: basta voltarsi al passato recente per vedere come siano state fatte molte manovre nella sua politica che, a seconda dei punti di vista, possono considerarsi strategiche o gravi errori: cercò di isolare Bossi, perse il governo e fu costretto a canossa; tagliò fuori l’Udeur, il governo Prodi non cadde e dovette recuperare Mastella nelle file del Pdl. Si disfece di Casini e adesso lo rincorre, così come rincorre Rutelli. “Il gioco della cacciata per lesa maestà” come dice Bocchino, non porta bene.
Ecco perchè Fini è ancora indispensabile per il Cavaliere e pertanto dovranno discutere e trovare soluzioni ancora insieme.
valter niselli

lunedì 23 agosto 2010

Il re è morto, viva il re.

lunedi 23 agosto 2010 - Politically correct

Dopo 15 giorni di ferie all’estero e senza aver aperto coscientemente alcun giornale, la curiosità di sfogliare le pagine di politica italiana diventa necessità, anche perchè, ai primi di agosto, la situazione lasciataci, sembrava precipitare.
Bossi che insisteva per: “elezioni subito”, piuttosto che alleanza con Casini; quest’ultimo che assicurava: “nessuna intenzione di entrare nel governo”; Fini che non accettava i diktat dell’alleato, mentre Berlusconi faceva capire che i rapporti con Gianfranco erano irrimediabilmente incrinati. Sembrava insomma che l’unico modo per uscire dall’impasse fossero le elezioni anticipate.
Tanto sbandierare il ritorno alle urne (Napolitano permettendo), come la favola di Esopo “Al lupo! Al lupo!”, per poi guadagnare tempo, perchè le elezioni alla fine, nessuno le vuole. Tutti hanno bene o male qualcosa da perdere e i rischi sono molteplici.
Berlusconi é a un bivio: in Parlamento lo aspettano tempi duri; con nuove elezioni potrebbe ancora vincere, ma perderebbe voti al nord a favore della Lega e al sud a favore dei centristi e dei finiani e inoltre gli verrebbe a mancare quello “scudo” giudiziario del processo breve, tanto agognato. Fini non vuole elezioni anticipate. Con “Futuro e Libertà” ha preso le distanze dall’alleato e il suo ruolo di Presidente della Camera gli dà credito e quella visibilità politica che le elezioni anticipate gli toglierebbero e quindi ha bisogno di tempo per riposizionarsi. Bossi col suo slogan “al voto subito” mette in guardia gli alleati, ma ad un passo dalla realizzazione del ”federalismo fiscale”, con lo scioglimento delle Camere, perderebbe tutto e dovrebbe ricominciare da capo l’iter per il suo obiettivo storico. Sul fronte della minoranza, nel Pd pur affermando “non abbiamo paura del voto”, non hanno i numeri per farcela e, privi di un vero leader, che riesca ad emergere da tanta piattitudine, si sentono il fiato sul collo da parte di Di Pietro e di Casini che a sua volta sta guardando le mosse di Fini per magari arrivare, con lui, Rutelli e Montezemolo, a creare un nuovo terzo polo competitivo.
Per noi comuni mortali, che aspettavamo, lontani dall’incubo elezioni, tre anni di rigoglio e splendore, non resta che vederci sorpassare dagli altri paesi europei, constatare che la ripresa è ancora lontana e che sbarcare il lunario è sempre più difficile e che se vogliamo sopravvivere, certo non dobbiamo sperare nell’aiuto dei nostri politici, ma rimboccarci le maniche e pedalare.
valter niselli

lunedì 2 agosto 2010

ADSL Wireless anche a Caldiero? Parliamone

Attenzione! sospendo i commenti a questo famoso post per indirizzare la discussione nel nuovo post che ho chiamato ADSL Wireless VR Est (è una pagina specifica con un link in Home Page)
per fare il punto sulle diverse proposte di servizi wireless nella zona est di Verona.
Vi pregherei di inserire i prossimi commenti in questo posto specifico. Grazie


Aggiornamento del 2/8/2010: un commento di oggi mi impone di riportare in evidenza questo post, a proposito della connettività wireless a Caldiero (e dintorni) e più in generale sul tema del digital-divide, ossia l'impossibilità per una parte della popolazione di poter accedere alla cosiddetta "banda larga", un collegamento ad internet a velocità adeguata.

Lo spunto, purtroppo, viene dall'ultima puntata della telenovela legata alla società che ha rilevato le attività della ex società intercomunale (Lavagno, Zevio, Soave e Chiaravalle) Sic1Nord ed in particolare l'infrastruttura di rete geografica wireless chiamata CivicNet.

Leo(nardo) scrive:
" ...misa che son morti questa volta!
non si sa più niente e son 20 giorni che no fuziona niente!"

Purtroppo non ho novità sulle specifiche vicende di CivicNet, io ho disdetto il servizio da oltre un anno, però sono veramente rammaricato dell'ennesimo insuccesso per poter fornire un accesso ad internet veramente alternativo all'ADSL su doppino di rame.

La storia che posso raccontare è la mia recente esperienza di richiesta di un collegamento ad internet di tipo professionale, in zona non ancora servita da Telecom.
So che posso considerarmi fortunato (rispetto a chi aspetta, invano, da anni) ma ho dovuto aspettare più di due mesi e mezzo perchè mancava l'allacciamento fisico.

La cosa più evidente emersa è che nel mio caso, in mancanza di una linea tradizionale, qualsiasi operatore proponga una connessione ADSL non può fare altro che aspettare il cablaggio fisico.
Nell'attesa ho cercato a lungo un alternativa wireless ma:
- CivicNet di Telefonica Veneta non mi ha risposto
- BraiesNet e Infracom non coprivano la zona
- Eolo di NgI avrebbe avuto un ponte radio a più di 20 km e non poteva garantirmi un collegamento voce

L'unica vera opzione che ho potuto utilizzare (anche se con seri problemi di prestazioni per il mio tipo di attività) è stato, nelle ultime settimane, una Vodafone Station.
Per fortuna ero in una zona in cui il segnale 3G (o meglio HSDPA) era sufficiente. E' bastato collegare la station (in pratica un router con 4 porte di rete e un access point wireless) alla corrente elettrica e inserire la chiavetta con la SIM nell'apposito alloggiamento usb e collegare il pc. Al router ho potuto collegare anche un normale telefono con un numero 045.... abbinato alla SIM ed essere reperibile anche telefonicamente.
Il collegamento offerto (nella mia zona) era di circa 1.2 Mbit in download e 128 Kbit in upload
però abbiamo potuto lavorare anche in 3 o 4 contemporaneamente.
Il collegamento da remoto ad altre macchine era oggettivamente molto lento (immagino per la scarsa continuità del segnale che oscilla molto) ma utilizzabile.
Unico neo il costo, non tanto per l'importo mensile (circa 30 €) ma per l'obbligo di un servizio per 24 mesi ...

Per fortuna, proprio oggi, ho iniziato a lavorare con una nuova linea ADSL, su doppino telefonico che mi è stato installato la settimana scorsa.

Altro capitolo interessante sarebbe valutare i costi di una ADSL "professionale" ma potremo approfondire più avanti.

Ecco perchè mi rammarico che il WDSL non decolli ... in certe situazioni sarebbe veramente indispensabile.

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Aggiornamento del 29/4/2009: metto in evidenza questo post perchè ho ricevuto alcuni commenti recenti sull'evoluzione ( o forse dovremmo dire involuzione) di questo interessante servizio.
Ogni contributo per chiarire la situazione è bene accetto

A più di un anno di distanza ripropongo questo post relativo al tema del "digital divide" perchè recentemente ricevo commenti di persone che hanno provato la connessione ADSL wireless offerta da CivicNet.
L'interesse quindi c'è anche a Caldiero, in particolare in alcune zone del paese non ancora servite dalle proposte tradizionali.
Io utilizzo questo tipo di collegamento da circa un anno e, dopo un certo periodo di consolidamento della rete principale dei ripetitori il servizio è decisamente affidabile (anche per un uso professionale).
Se avete commenti o altre esperienze concrete ... raccontatelo sul blog.



Cari lettori del blog,
immagino che tutti Voi disponiate di un collegamento a internet di tipo ADSL.
Tuttavia anche a Caldiero ci sono alcune zone del paese nelle quali non è possibile attivare una connessione ad alta velocità e ci si deve accontentare di quelle con modem analogico a 64 max 128 Kbit (questa estate una persona che conosco che abita alle Bambare mi diceva che stava attendendo invano da mesi una connessione).
Questa disparità nell'accesso alla rete viene definita con il termine inglese "Digital Divide" ossia il "divario digitale" creato nella popolazione per il fatto di poter accedere o meno alle nuove tecnologie digitali.
Per ulteriori dettagli sul tema vi invito a seguire questo link al sito del Comitato ministeriale sulla Banda Larga.
Una delle possibili soluzioni a questo problema è la creazione di una infrastruttura di rete wireless (senza fili) basata su ripetitori di segnale e piccole antenne riceventi installate presso ciascun utilizzatore.
All'inizio del 2007 tre comuni a noi vicini (Lavagno, Soave e Zevio) hanno costituito una società intercomunale (chiamata SIC1Nord) per promuovere presso aziende private la creazione di questa infrastruttura di rete e l'offerta di servizi di connessione a privati cittadini ed aziende.
Alla società SIC1Nord partecipa anche il comune marchigiano di Chiaravalle che nel 2005 ha lanciato una simile iniziativa (e la società chiamata SIC1) che oggi aggrega circa un centinaio di comuni delle Marche. Del loro progetto ha recentemente parlato la trasmissione di RaiTre Report nelle buone notizie (vedi il filmato sottostante).





SIC1Nord e le società ad essa collegate stanno iniziando i primi test e a breve offriranno i primi contratti di connessione a privati ed aziende.
La prospettiva per le amministrazioni partecipanti è anche quella di proporre ai propri cittadini nuovi servizi favorendo la costruzione di una cosiddetta rete civica. Personalmente la ritengo un'ottima idea e mi auguro che anche Caldiero partecipi a questa iniziativa. L'eventuale adesione alla società presuppone una delibera del Consiglio comunale che non penso sarà discussa prima di un paio di mesi.
Mi fa piacere comunque anticiparVi queste note e avere possibilmente un Vostro commento (non anonimo, per favore).